Dino Baggio: credo alla rimonta
Pino Saggio; credo glia rimonta Pino Saggio; credo glia rimonta «Ma ora tocca a noi saper vincere sempre» MTLANELLO. L'ordine tassativo di Sacchi è di non parlare del campionato. Per tre giorni gli azzurri devono pensare solo alla Lituania. Ma almeno per le prime ore di ritiro a Milanello, dove sono accorsi a salutare la comitiva italiana anche il vicepresidente del Milan Galliani e il ds Braida, alcuni azzurri si lasciano scappare qualche commento sul crollo inaspettato della Juve con il Padova e sulle nuove possibilità che si prospettano al Parma. Minotti, il capitano dei parmigiani, spera che la sconfitta di domenica non sia solo il frutto di «una giornata storta per gli uomini di Lippi, ma il segnale di un calo. Solo in questa se- conda ipotesi possiamo avere ancora qualche speranza di riaggancio, grazie anche al fatto che la Juve è attesa da molti scontri difficili che culmineranno nel confronto diretto del 21 maggio. Bisognerebbe arrivarci con tre punti di distacco al massimo, per giocarci lo scudetto in 90 minuti. Grazie comunque al Padova, ma anche alla Lazio che battendo la Roma ci ha quasi garantito il secondo posto in classifica». Aggiunge Dino Baggio, che accetta volentieri di finire in panchina a Vilnius per far posto a Zola: «Lo spiraglio che c'è sempre stato si è leggermente allargato. Noi allo scudetto abbiamo creduto dall'inizio, figurarsi se non ci crediamo adesso. Ma non dobbiamo pensare troppo alla Juve e ai suoi possibili passi falsi: pensiamo a noi stessi e a vincere tutte le gare che restano prima dello scontro diretto senza commettere altri errori. Così renderemo incandescente questo finale». Per Grippa «i risultati di domenica non mutano di molto la situa- zione. Comunque noi continuiamo a lottare, fino a quando l'aritmetica non ci dirà che è finita». Ossequiosi a Sacchi gli altri parmigiani, che preferiscono rispettare la consegna del silenzio, lasciando spazio ai compagni di altre formazioni. Ecco Casiraghi: «Lo scudetto non è assegnato. E' nelle mani del Parma, che deve convincersi di poterselo ancora giocare». Per Carboni invece «otto punti di vantaggio a sole sei giornate dal termine sono tanti. Il Parma deve solo sperare in un crollo totale al momento assolutamente imprevedibile della Juve, per superarla». Pagliuca lancia un avvertimento ai torinesi: «Devono stare attenti perché hanno davanti a loro molti scontri difficili. E la telenovela delle cinque sfide ravvicinate proprio con il Parma rischia di logorarli e rimettere tutto in gioco». Lombardo riprende gli stessi concetti del portiere azzurro aggiungendo che «potrebbe succedere di tutto. E' quanto mi auguro, perché questo finale di stagione acquisterebbe vivacità e interesse». Per Berti «la sconfitta col Padova, davvero imprevista, può avere strascichi psicologici gravi sugli juventini. Tocca a Lippi ridare fiducia ai giocatori». Chiudono due milanisti. Maldini sostiene che «il margine di vantaggio tranquillizza la Juve. Le basterà vincere sabato con la Fiorentina per rimettere tutto a posto». E Albertini aggiunge: «Noi del Milan abbiamo comandato la classifica negli ultimi tre anni e conosciamo bene cosa si prova al primo passo falso: la sconfitta servirà solo a ricaricare le batterie agli juventini e a dare loro nuovo slancio. Per il Parma non c'è più alcuna speranza». Nino Sorniani Gli azzurri «neutrali» a Milanello Casiraghi: ora tutto torna in gioco Maldini: nulla da fare per il Parma Dino Baggio: «Ci divertiremo ' a scaldare questo finale»
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