Guerra di sconti per i jumbo-jet

Guerra di sconti per i jumbo-jet Risultati in calo per la Boeing che ha appena ritoccato i suoi listini Guerra di sconti per i jumbo-jet I grandi costruttori pronti a tagliare i prezzi SEATTLE. Calano commesse ed utili per la Boeing che decide di ribassare i listini, scatenando la guerra dei prezzi. La numero uno nell'aeronautica nel mondo ha accusato nel primo trimestre un calo del 38% dell'utile netto rispetto allo stesso periodo del 1994: 292 milioni di dollari su un fatturato sceso da 6,35 a 5,04 miliardi. La flessione è dovuta alla diminuzione delle consegne di aerei civili rispetto a un anno prima (52 unità contro 82). Sempre nel gennaio-marzo di quest'anno la Boeing ha ricevuto commesse per 74 aerei civili da parte di 11 clienti. Per l'intero esercizio in corso il gruppo Usa ha previsto spese per la ricerca e sviluppo pari a 1,5 miliardi rispetto agli 1,7 miliardi del 1994. Le consegne di apparecchi civili sono previste quest'anno a 230 unità, con un fatturato stimato tra 20 e 21 miliardi, in lieve calo rispetto ai 22 miliardi del 1994. Franz Shrontz, presidente della Boeing, si è dichiarato incoraggiato dalla favorevole tendenza del settore, dovuta alla ripresa dell'economia mondiale, e ha sottolineato la crescita del traffico e il generale miglioramento della situazione finanziaria delle compagnie aeree. Poche settimane fa la Boeing, per «soffiare» un maxi-ordine della Scandinavian Airlines (Sas) alla McDonnell-Douglas, non avrebbe esitato a tagliare del 38% il prezzo dei suoi 737-600 da 100 passeggeri. Secondo alcune fonti sembra che il prezzo di realizzo praticato alla Sas sia il frutto di un'intesa tra Boeing e General Electric, il gigante dell'elettromeccanica che realizza i motori degli aerei. Il super-sconto alle linee aeree scandinave è l'ultimo atto di un drammatico confronto che vede contrapposti i più importanti costruttori del mondo: la deregulation dei cieli, comin¬ ciata con la riduzione delle tariffe aeree, passa ora alla produzione dei velivoli. La Boeing ammette di aver «lievemente ritoccato» i listini di gran parte dei suoi modelli, riducendo in media del 10% il loro prezzo. Fonti della stessa azienda ammettono che gli sconti potrebbero presto arrivare fino al 30%. La risposta dei concorrenti, McDonnell-Douglas e Airbus Industrie in primo luogo, non si farà attendere. I costruttori dovranno ristrutturarsi per sopportare questa nuova linea del mercato. Il problema principale delle case aeronautiche è che mentre i prezzi dei biglietti aerei sono scesi verticalmente, non altrettanto è avvenuto con il prezzo degli aerei, che come minimo cresce al pari dell'inflazione. Ciò ha spinto molti vettori a tenere più a lungo in vita un aereo o a puntare sull'usato piuttosto che sul nuovo.

Persone citate: Franz Shrontz

Luoghi citati: Seattle