Eco a New York Come riconoscere il fascismo di Giorgio Bocca

Eco a New York Eco a New York Come riconoscere ilfascismo L NEW YORK A Resistenza italiana e europea è stata discussa ieri alla Columbia University da un gruppo di relatori d'eccezione che comprendeva, tra gli altri, il premio Nobel Elie Wlesel, sopravvissuto a Auschwitz, Umberto Eco, Furio Colombo e gli ex partigiani Giorgio Strehler e Luciano Rebay. Un evento importante per un Paese in cui poche volte si è pubblicamente discusso in modo approfondito di questi argomenti. L'introduzione di Elie Wiesel è stata incentrata sulla memoria, un tema ricorrente da parte dell'intellettuale che più di ogni altro si è impegnato per mantenere vivo il ricordo dell'Olocausto, facendone un monito per l'umanità. Il discorso di Umberto Eco (che verrà pubblicato sul prossimo numero della New York Review ofBoóks) è stato invece un'esortazione a saper riconoscere il fascismo anche oggi, in tutte le sue forme e denominazioni. Sono 15, ha detto, le caratteristiche del «fascismo eterno», che possono presentarsi insieme o separatamente, in diverse misture. Alcune di queste sono presenti anche oggi in molti Paesi, e negli stessi Stati Uniti. Eco ha ricordato l'ossessione del complotto (citando il reverendo Pat Robertson, leader della destra fondamentalista cristiana), un certo culto dell'azione e della morte, il rifiuto della modernità spirituale. La Liberazione, quindi, non solo come evento storico da celebrare, ma come dovere permanente iche richiede una vigilanza continua. Da sinistra, Giorgio Bocca da giovane e un gruppo partigiano

Persone citate: Eco, Elie Wiesel, Furio Colombo, Giorgio Strehler, Luciano Rebay, Nobel Elie, Pat Robertson, Umberto Eco

Luoghi citati: New York, Stati Uniti