Bufera sul caso della Uno bianca mentre l'inviato di Mancuso ascolta i pm accusati dall'ex giudice Di Pietro, rissa sull'ispezione

Bufera sul caso della Uno bianca mentre l'inviato di Mancuso ascolta i pm accusati dall'ex giudice Bufera sul caso della Uno bianca mentre l'inviato di Mancuso ascolta i pm accusati dall'ex giudice Pi Pietro, rissa sull'ispezione Dai partiti attacchi al ministro ROMA. L'ispettore del ministro Mancuso è arrivato a Bologna, per raccogliere tutti gli elementi ufficiali su quello che Antonio Di Pietro ha fatto quando è andato a prendere gli atti dell'inchiesta sulla «Uno bianca», da cui è scaturita la sua relazione che mette sotto accusa i magistrati bolognesi e contro la quale s'è scagliato il Guardasigilli. Lo stesso Mancuso sarà nel capoluogo emiliano giovedì, e in procura l'aspettano con ansia, mentre sul fronte politico si susseguono gli attacchi al ministro per le sue iniziative contro Di Pietro. La vicenda della «Uno bianca», già arrivata sull'orlo dello scontro istituzionale tra governo e Parlamento, continua dunque ad agitare le acque, e giovedì l'uomo simbolo di «Mani Pulite» riferirà alla commissione stragi sul contenuto del suo lavoro. Vincenzo Nardi, l'ispettore di Mancuso, dopo Bologna andrà anche a Forlì e Rimini, nella altre procure dove si indaga sulla «Uno bianca», altrettante tappe compiute da Di Pietro per la raccolta di informazioni. L'ispettore sta insomma seguendo le tracce lasciate dal consulente della commissione stragi, per verificare - come aveva annunciato il comunicato del ministero della Giustizia di domenica «forme, modalità, carattere e contenuto» del suo lavoro. A Bologna di Di Pietro dicono: «Un conto è il suo comportamento, che nei nostri confronti è stato corretto quando è venuto; un altro sono i giudizi che ha espresso nella relazione, e un altro ancora è l'uso anticipato e strumentale che ne è stato fatto». Quéllo che brucia, nella procura felsinea, cono proprio i giudizi e la fuga di notizie, al punto che a Bologna auspicano l'apertura di un'inchiesta penale per accertare le responsabilità di chi ha fatto uscire le notizie che invece, come ha più volte ripetuto il presidente della commissione stragi Pellegrino, dovevano restare riservate. Inchiesta che dovrebbe condurre la procura di Roma, perché a Roma sarebbe stato commesso il reato di violazione del segreto d'ufficio. L'accusa di Di Pietro ai magistrati bolognesi di andare «ostinatamente alla ricerca di verità alternative» sui fatti legati alla «Uno bianca» con «inaudita pervicacia», è arrivata inoltre alla vigilia della conclusione di un processo dove imputati di alcuni crimini della «Uno bianca» sono persone diverse da quelle della «banda Savi», delle quali la procura ha chiesto comunque la condanna. E il difensore di uno di questi imputati - evidentemente avvantaggiati dalle conclusioni della relazione Di Pietro -, l'avvocato Dario Bolognesi, adesso accusa Mancuso. «La pubblica dichiarazione di guerra del ministro nei confronti di Di Pietro - dice il legale - rischia di provocare danni maggiori di quelli giustamente denunciati dopo l'illegittima diffusione della relazione. La programmata visita del ministro a Bologna non sembra cogliere lo scopo di tutelare l'indipendenza di giudizio della Corte d'assise in vista della decisione finale». Entusiasti della visita annunciata, invece, i pubblici ministeri ac¬ nali e abuso d'atti d'ufficio». Non soltanto, dice l'esponente di An, il ministro «ha commesso una grave interferenza, ma ha offeso il Parlamento che egli, evidentemente, da buon tecnico, vuole cancellare nei suoi ruoli e nelle sue funzioni». E Brigandì della Lega, vicepresidente della commissione stragi, chiede le dimissioni di Mancuso. Giovanni Bianconi cusati da Di Pietro. «E' un avvenimento eccezionale - dicevano ieri mattina nel palazzo di giustizia -, è la prima volta che un ministro fa una visita perché vuole informarsi di un problema attinente al corretto rapporto tra istituzioni. Ed è eccezionale anche perché la visita del ministro, che poi venerdì riferirà al Consiglio dei ministri, riguarda un fatto processuale». E' comunque difficile leggere con chiarezza tutti i significati dell'ispezione ordinata da Mancuso, perché la missione del suo 007 finirà per investire anche il funzionamento della procura negli «anni caldi» in cui colpiva la «Uno bianca», e potrebbe quindi avere ulteriori sviluppi in quella direzione. Nel frattempo lo scontro è diventato anche politico, e il capogruppo dei deputati cristiano-democratici Giovanardi ha presentato un'interpellanza parlamentare a Dini perché illustri «la posizione] del governo rispetto all'inaudita iniziativa del ministro di Grazia e giustizia», nonché un «giudizio sulla situazione di Bologna messa in luce dalla relazione di Di Pietro». Il deputato di An Tremaglia vorrebbe addirittura denunciare penalmente Mancuso, responsabile a suo giudizio di I «violazione delle norme costituzio¬