Chirac ostaggio nelle mani di le Pen di Enrico Benedetto

Jospin è euforico: «La Francia sarà mia». Il primo maggio duello tv tra i due candidati Jospin è euforico: «La Francia sarà mia». Il primo maggio duello tv tra i due candidati Olirne ostaggio nelle mani di le Pen 7715% dell'estrema destra deciderà la corsa all'Eliseo PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La vittoria mette le ali ai piedi. Così, neppure 12 ore dopo l'inatteso exploit (23,3 %) al primo turno, il candidato gauchiste Lionel Jospin si lancia in un Tour de France bis, che spera trionfale. E, a Valance, tuona dal podio: «Se sono qui fra voi, è per vincere. Voglio raccogliere intorno alla mia candidature la maggioranza dei francesi, e ho le idee giuste per riuscirci. Basta con il fatalismo di Destra: il 7 maggio portiamo un socialista all'Eliseo». Parole da tribuno. E Jospin non lo è mai stato. Vuol dire che anche lui a crederci nel successo finale. E, da bravo, outsider, sfrutta al massimo la sorpresa. Il 10 maggio la televisione gli offrirà un ring per il kappaò di Chirac: dibattito in diretta. Il sindaco di Parigi non è telegenico, gli manca spontaneità e forza di convinzione. E poi ne ha già persi due, validi per il titolo francese: 7 e 14 anni fa, quando il campione - tuttora in carica me ancora per due settimane appena - si chiamava Francois Mitterrand. Jospin, - dicono i bookmakers, rimane insomma il favorito. Almeno sul video. Cosi Philippe Séguin, Alain Juppé e gli altri sparring partner chiracchiani allenano fin d'ora il loro attempato poulain a dare e rice- vere colpi - simulazioni dialettiche, le chiamano - per non buscarle troppo. In realtà, Chirac è soprappeso. Gli manca agilità. E come stupirsene, con Edouard Balladur e Jean-Marie Le Pen appollaiatiglisi in groppa? Domenica sera il primo era parso volerlo aiutare davvero. «Ormai voterò Jacques Chirac, ed invito egualmente i miei sostenitori a farlo: per nulla al mondo desidero riassistere alla nostra sconfitta di 7 e 14 anni fa». Beau geste, nobili parole. Ma ieri pomeriggio è arrivato il conto a casa Chirac. Attraverso il portavoce governativo nonché ministro del Bilancio Nicolas Sarkozy, Lord Edouard chiede a Chirac, se desidera davvero il suo appoggio, di - perdoniamo il neologismo balladurizzarsi. In altre parole, nessun riporto automatico di voti dal non trascurabile lotto (18,54 %) che ha incamerato il premier, bensì un do ut des i cui rischi per Chirac appaiono, oggi, vistosi. Da almeno cinque mesi il candidato fustiga l'«immobilismo» del primo ministro, le eccessive aperture all'Europa e la mancanza di slancio riformista contrapponendogli misure sociali choc, spese pubbliche record e un interventismo a tutto campo valsogli - presso gli avversari - l'Oscar della demagogia. Una retromarcia, anche parziale, a 13 giorni dal D-Day è operazione delicatissima. E Jospin ne approfitterebbe, forse con ragione, per denunciare l'ennesimo voltafaccia del re Girella Jacques I. Eppure, in assenza di passi tangibili, Balladur chiuderà il rubinetto. E non pochi tra i suoi fedeli si ritroveranno a optare, in extremis, per Jospin. Altro handicap il Jean-Marie Le Pen, un peso massimo da 15,5%. La matematica non è un opinione: per raggiungere il 50,0001, Chirac deve rubargli almeno in parte quel pingue bottino. Ma la cosa non si annuncia facile. Nell'inverno scorso, per meglio inguaiare Balladur che sospettava di patti inconfessabili con il Front National, Jacques Chirac tuonò: «E pensare che le idee del Fn sono incompatibili con la tradizione francese e la dignità dell'uomo», concludendo sprezzante: «Con "quelli lì" non è possibile il minimo compromesso». Parole utili in febbraio, ma da rimpiangere amaramente oggi. Le Pen - dicono i suoi accusatori d'Algeria - era un sadico. Nessun tribunale l'ha mai provato. Ma che sia vendicativo e assapori la gioia di farle pagar care a Jacques Chirac, su quelle due frasucce assassine, non è legitti¬ mo dubitare. Così lo provoca: «Provo rispetto per Lionel Jospin, fifura "incorruttibile"». Sulle labbra di un uomo che divide l'universo in furfanti e lepenisti, simili lodi fanno una certa impressione. E per chi non avesse compreso, rincara la dose: «Quanti danno per scontato il mio sostegno a Chirac stanno prendendo un formidabile abbaglio». E dopo le banderillas, tura fuori il drappo rosso per meglio matar il taurino Chirac. Fa capire che il Front National è sensibile a profferte sull'introduzione della Proporzionale nello scrutinio legislativo. Che lo farebbero passere da 0 a 100 parlamentari almeno. Ebbene, una simile proposta figura nel programma Jospin. Per Chirac ò un colossale rompicapo. Formidabile battitore d'asta. Le Pen annuncia comunque sin d'ora il verdetto per la Festa Blu-Bianco-Rossa del 1° maggio (con la scusa di festeggiare i lavoratori, si celebra Giovanna d'Arco). In vendita, quel famoso 15%. E chi offrirà di più dovrebbe udire il tonitruante segretario concludere la gara con un perentorio «Aggiudicato»! Enrico Benedetto ^^^^^^^^^^

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