«Domani riunione del Polo e poi l'incontro con Scalfaro: è finita la tregua del governo tecnico» Berlusconi: un pasticcio questo voto

«Domani riunione del Polo e poi l'incontro con Scalfaro: è finita la tregua del governo tecnico» «Domani riunione del Polo e poi l'incontro con Scalfaro: è finita la tregua del governo tecnico» Berlusconi: un pasticcio questo voto «Ma Forza Italia è andata meglio del previsto» Forse l'Italia che si immaginava prima di ieri non è quella venuta fuori dalle urne. Ma se c'è rimasto male, non lo dà a vedere. Ecco il presidente e il suo sorriso, tutto come sempre. Trova pure il tempo per rivelare che Weah al Milan magari non si fa: con quel che vale adesso il franco, e poi è così bravo? Chissà se bluffa, sul Milan. 0 sul voto. Entra di corsa. «Oh ma siete in tanti». Silvio Berlusconi arriva nel salotto con maglia e scarpe da jogging, mentre fuori piove che Dio la manda e dentro, nella villa, con i numeri che girano anche il tempo volge al brutto. Comincia così: «Io non è che ho molto da dire. Con questi dati qua come si fa a dare interpretazioni?». Poi invece di cose ne dice, un bel po'. E' andata bene, lui aveva l'incubo del 12%. Mai fatte previsioni. Bossi ha perso, nelle sue regioni dov'era più forte: però pensava perdesse di più. E mercoledì tutti da Scalfaro. Voto a giugno, come prima più di prima. E il 25 aprile non andrà alla manifestazione: «Dalla Questura mi hanno detto che poteva essere pericoloso». Si parte con una frecciata: «In queste elezioni confusissime il centrosinistra aveva un vantaggio importantissimo con gli scrutatori dei seggi». Che vuole dire? Pensa a dei brogli? «No no no, tutto regolare. Volevo solo dire che loro essendo molto bene inseriti sul territorio avevano presidenti di seggio istruiti bene che sapevano come comportarsi». Altri commenti sul voto? «Io faccio ancora una mia valutazione sugli ultimi dati dell'Abacus. Dicono 40,6 alla sinistra e 42,3 a noi. Se rimanesse questo dato del 23% di Forza Italia, con l'apporto del Ccd si andrebbe al 27,7. Sarebbe un buon risultato». Si aspettava più aiuto da Buttiglione? «Eh, guardi, alla luce delle vicende che hanno interessato il ppi non si può fare una valutazione precisa. Ma c'è stato un rafforzamento della componente cattolica dentro il Polo e questo per me è molto importante. Io sicuramente non ho rimpianti». Una domanda su Bossi. Ha detto che adesso bisogna fare i referendum. Che risponde? «Io mi devo ripetere. Questa è una visione di parte di chi non ha nessun interesse per le sorti del Paese». Quindi domani riunione del Polo per andare da Scalfaro? «Ho già parlato con gli altri leader. Domani sera». Molti dei suoi alleati cominciano ad avere dubbi, lo sa? «No, ho appena parlato con gli altri leaders e nessuno mi ha avanzato dubbi». Bontempo ha detto che... «Chi? Io parlo con Fini, con i leader». Secondo lei è cambiato il quadro politico? «Non mi pare. Noi abbiamo passato un passaggio pericolosissimo. Noi scontavamo molti handicap. Avevo molte preoccupazioni perché noi partivamo dal 12% delle amministrative. Queste elezioni ce le volevano buttare addosso per affossarci». Non ha errori da rimproverarsi? «Errori ce ne sono sempre tanti». Il linguaggio troppo aggressivo? «Guardi, purtroppo quello che emerge dai giornali e dalle televisioni è fuorviante. Se in televisione si prendono solo degli spunti su un discorso che dura un'ora e mezzo è chiaro che a volte si scelgono i passi più forti. Io ho sempre portato molta ironia, molta serenità e molta obbiettività. E poi ho cercato di illustrare la situazione Italia, la sua grave crisi che viene da un passato che ci ha lasciato due milioni di de¬ biti». Domenica sembrava più ottimista. E' solo un'impressione? «Io credo di non aver detto una parola che sia da contraddire oggi. Ho parlato di programmi, non ho accennato a cifre, a nulla. Avevo il volto di chi usciva da un passaggio che poteva essere pericoloso. Avevo fisso in testa quel 12%, capite?». E ritiene questo voto ancora un test politico? «Lo conformo, sono qui ad aspettare che i risultati finali mi portino quel voto in più: io credo che così ci sarebbe quella famosa conferma che ho auspicalo in tutta la campagna elettorale. Dobbiamo uscire dalla tregua di un governo tecnico. E se il centro sinistra è così soddisfatto perche non andare subito alle elezioni?». Ma lei da Scalfaro ci va anche se ha un voto in meno? «Io mi auguro che non accada. Ma ci vado lo stesso, con un motivo in meno». Cossiga ha detto che è il più grande successo della sinistra in Italia. E' vero? «Beh, che il pds abbia incrementato la sua posizione non lo si può negare. Ma credo non faccia piacere all'altro 75%». Non c'è il rischio che quel 55% contrario al Polo si compatti al referendum? «Io continuo ad avere fiducia nella capacità di giudizio degli italiani. Non appartiene a questo popolo la cultura dell'invidia». Se An fosse cresciuta poteva essere messa in discussione la sua leadership nel Polo? «Questo lo pensavano gli altri. Noi mai neanche pensato». Se l'aspettava il risultato di Bossi? «Mi aspettavo francamente una riduzione maggiore. E' rimasto lo zoccolo duro. E c'è da dire che i leghisti fedeli ai nostri ideali non hanno trovato da noi una loro forte leadership». Continua ad augurare a D'Alema di trovarsi Bossi alleato? «Lo ha detto Fini. Io il male non lo auguro a nessuno». Pierangelo Sapegno E il voto? Come lo giudica? Se lo aspettava così per il Polo? «Vorrei precisare innanzitutto di non aver mai fatto previsioni. Sul Polo, su Forza Italia, sulle Regioni. E questo è dovuto al fatto che noi temevamo fortemente il passaggio delle amministrative dove contano molto tutte quelle cose, quei legami con il territorio che a noi ci mancano. Adesso non c'è ancora il risultato definitivo. Ma se noi finiremo con un punteggio superiore al 20% saremo molto soddisfatti». Riferito a Forza Italia, no? «Certo. Dovete tener presente che da noi è uscito il Ccd. Vi ricordate cosa dicevo di loro? Sangue del nostro sangue. Io i miei spazi televisivi li ho dovuti dividere con Michelini, Buttiglione... Se ci fosse stato il Ccd avremmo avuto anche uno spazio in meno. La par condicio ha creato una grandissima confusione e ci ha penalizzato. E nella sinistra ha avvantaggiato il pds». ARCORE DAL NOSTRO INVIATO

Luoghi citati: Arcore, Italia