Tivù e calcio verso «partita selvaggia»?

F TELEPIU', IERB STOP Tivù e calcio, verso «partita selvaggia»? IERI, con la partita di Bologna fra Milan e Torino, si è chiusa la seconda stagione di teleriprese dirette per soli abbonati di incontri calcistici (lo stop a sei giornate dalla fine, come già nella scorsa stagione, è per conferire la massima regolarità al campionato nelle sue fasi finali. In realtà si conferisce la massima comicità al provvedimento, considerati gli anticipi di campionato per esigenze di coppe). Il contratto di Tele + 2 con la Lega calcio si esaurisce, così come quello della Rai, alla fine del prossimo campionato. Questo significa che le trattative devono cominciare subito. Un dialogo con Mario Rasini, direttore di Tele + 2, e con Marino Bartoletti, direttore della Tgs, la testata giornali stica-sportiva della Rai, è dunque opportuno per scrutare il futuro: specie tenendo conto dell'eventualità che il nostro calcio dei grandi club alla fine del contratto Rai, legato al contratto Tele+ (145 miliardi dall'ente pubblico e 50 dall'emittente privata, che ne sgancia altri 7, uno zuccherino, per l'anticipo di serie C), opti per una ricca deregulation, cioè per la vendita «spicciola» di partite. Dice Rasini: «Andiamo bene, fra Tele+2 con lo sport, tanto sport e non solo calcio, e Tele + 1 con i film, siamo attestati ormai sui 680.000 abbonati. Da gennaio a marzo abbiamo fatto il 45% in più di contratti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: segno che la scelta di privilegiare nel programma incontri forti, con sei volte il Milane sei volte la Juventus, è stata pagante». L'idea è di privilegiare sempre più il big match: «Così sarà sempre più valido il supporto pubblicitario, che è già molto interessante». E arriviamo all'aprile 1996: poi cosa accadrà? «Poi - dice Rasini- dovremo riconsiderare tutto attentamente, alla luce non solo di nuove prospettive economiche, ma anche di nuòve prospettive tecnologiche». Ritorna l'idea, già affiorata, di una cartellonistica degli stadi che varia a seconda delle zone in cui viene trasmessa, con diaboliche operazioni elettroniche (e potrebbe riguardare anche le auto di Formula 1). Ma l'idea base è quella della pay per view, cioè della partita com¬ prata dall'utente: trasmissione via cavo o via satellite. Il campionato 1995-96 potrebbe dunque non vedere il raddoppio delle partite di serie A su Tele +, come previsto (o minacciato), con un match supplementare alle 18,30, per ora sgradito alla Lega preoccupata di un frazionamento eccessivo del torneo, in cambio del rafforzamento della presenza di incontri di cartello e soprattutto di adesioni, da una parte e dall'altra, alla tematica tecnologica nuova dal 1996 in avanti. Che ne dice la Rai? Bartoletti è meno - come dire? - avveniristico di Rasini: «Le novità ci saranno, il progresso è nell'ordine delle cose, ma non vedo sconvolgimenti molto prossimi nel rapporto fra il calcio, la televisione e lo spettatore. E in ogni caso prendo per buono quanto più volte affermato dalla Lega: essere la Rai l'interlocutore privilegiato»; Ma le offerte private eventuali con una pay per view? «Beh, nell'agosto del 1996 sarà lanciato il satellite ad hoc per questo, e nel dicembre di quell'anno Tele+ 2 dovrà, per legge, trasmettere solo con esso: bene, il nuovo satellite esige nuovi decodificatori, e non vedo tanta gente che possa affrontare, di questi tempi in Italia, una spesa nuova, che vanifica anche quella per le paraboloche. Quanto ai cavi, in Italia non ci sono, e comunque in un anno non possono essere garantiti più di 350.000 collegamenti». Insomma, il fantafuturo è ancora lontano. «Noi della Rai - dice Bartoletti - contiamo di poter continuare, anche dopo il 1996, ad essere il punto di riferimento più valido per le teletrasmissioni. Da parte nostra, e magari senza aspettare il prossimo anno, l'impegno di usare bene, di usare meglio ciò che già abbiamo. Lo dice uno che ha inventato Quelli che il calcio... per fare in grande, con l'emittenza pubblica, quello che aveva visto fare e magari fatto con l'emittenza privata: cioè usare il calcio in diretta, anche senza immagini. Sarebbe pazzesco continuare a pagare 145 miliardi l'anno per dare in più soltanto 90° Minuto e qualche immagine di telegiornale». Gian Paolo Or-mezzano

Persone citate: Bartoletti, Gian Paolo, Marino Bartoletti, Mario Rasini, Rasini

Luoghi citati: Bologna, Italia, Torino