Chavez, un'ossessione primitiva Il concerto della stagione Rai diretto dall'argentino John Neschling di Giorgio Pestelli

Chavez, un'ossessione primitiva Il concerto della stagione Rai diretto dall'argentino John Neschling Chavez, un'ossessione primitiva Grande esecuzione della «Prima» di Sciostakovic Tutto contro la noia il concerto diretto da John Neschling all'Auditorium per la Stagione della Rai; anche i più estranei, stanchi o distratti, saranno stati rivitalizzati da una girandola sonora che univa alle sorprese in programma la soddisfazione del risultato; il tutto servito da un direttore, l'argentino John Neschling appunto, di grande temperamento, attentissimo a scovare in ogni partitura anche il minimo segno di fantasia o di maestria in movimento; quasi non bastasse, per pochi minuti di canto richiesti nel «Cappello a tre punte» di de Falla, la Rai ha in- gaggiato una voce straordinaria, quella del mezzosoprano romeno Liliana Bizineche-Eisinger, una cantante da ricordare e sperare di risentire presto in qualche parte di protagonista. Insomma, chi c'era non ha perso il suo tempo; e intanto si è fatto un'idea di Carlos Chavez, il compositore messicano morto nel 1978 (per l'occasione, gran parlare sui giornali), ma rimasto semisconosciuto in Europa. «Sinfonia India», blocco unico di materia incandescente, è uno dei suoi lavori più rappresentativi: anche in pianissimo la percussione è sempre presente (anzi pro¬ prio nel suo delicato vibrare si carica di tensione), ispirata a idiofoni indios, quali zoccoli di cervo, zucche d'acqua e grani di legno, e adattata alla gamma delle percussioni più comuni. Le melodie folcloriche fanno pensare a Dvorak, ma il connubio con la forma classica è superato dall'ossessione primitiva delle ripetizioni, che esplodono in fragorosi crescendi e riprecipitano in cascate di abbaglianti stridori; composta nel 1936, questa partitura, sia pure con mezzi tanto diversi, si può avvicinare al continente di Ives, di Copland, di «Arcana» di Varese. In apertura il Neschling ha guidato l'Orchestra Nazionale della Rai in una bellissima «Prima Sinfonia» di Sciostakovic: con il suo amaro vitalismo (lo stesso della coeva opera da Gogol «Il naso»), con le sue smargiassate, ma anche gli sgorghi lirici a tutto vapore, banco di prova per la bravura dei «soli» dell'orche- stra. Vibrante, tanto da metterne in ombra le cose generiche, «Il cappello a tre punte» di de Falla nel suo misto di settecentismo e di folclore spagnolo; oltre al mezzo soprano, ci volevano delle voci per licenziare a tempo debito alcuni «ole», sìncroni al battere delle mani: ma alla bisogna hanno bravamente provveduto quattro professori dell'orchestra. Giorgio Pestelli Il compositore spagnolo Manuel de Falla di cui è stato eseguito «Il cappello a tre punte»

Luoghi citati: Europa, India, Varese