Il Polo sfiora la maggioranza assoluta

Il Polo sfiora la maggioranza assoluta Il centrosinistra accusa: siamo stati sconfìtti dalla campagna elettorale drogata Il Polo sfiora la maggioranza assoluta 11prof. Di Staso trionfa grazie all'«effetto Tatarella» BARI. Il reuccio Tatarella lo sentiva che l'onda del centro-destra avrebbe coperto la sua Puglia. Sabato notte, accompagnato da una bellona, ha festeggiato in discoteca, ha bevuto e urlato. E con i suoi fedelissimi ha lanciato in aria un amico fino a fargli sbattere il cranio contro il soffitto. Non stava nella pelle, lo sentiva, era allegro. E ieri ha portato alla poltrona di presidente della Regione Salvatore Di Staso, 58 anni, docente universitario, due figli. Sostenuto da Alleanza Nazionale, Forza Italia, Ccd e dai Popolari di Buttiglione, Distasò ha battuto nettamente (gli exit poli dicono che ha forse superato il 50 per cento) il candidato del centro-sinistra (appoggiato da uno schieramento vasto, dai Verdi ai Popolari dì Bianco, dal pds a Rifondazione Comunista), Luigi Ferrara Mirenzi, 57 anni, docente di ? nomia e dirigente della Regione. Fuori gioco Marco Pannella (Lista Pannella Riformato- ri-Pannella Riformatore) e Anselmo Ciuffoletti (Lega d'Azione Meridionale, la lista del sindaco di Taranto Giancarlo Cito, e del msi). Ferrara Mirenzi, ieri sera dopo essere andato a messa, ha annusato l'aria e, avvertito l'arrivo poderoso dell'onda nera, ha commentato amaramente: «Di tutto si è parlato in questa campagna elettorale: del governo Dini, di ribaltone, di comunisti che mangiano i bambini e tolgono la casa agli italiani. E anche dei referendum. Tutto, fuorché di regione. Io mi ero presentato parlando di riforme, ma la gente evidentemente preferisce morire anziché pensare. Perché pensare richiede uno sforzo. Einaudi - sono ancora parole di Ferrara Mirenzi - diceva che per decidere bisogna conoscere. Invece è rimasta la solita tifoseria, curva sud e curva nord. Così, ai vecchi eroi di cartone abbiamo sostituito altri idoli di cartone. E poi la presenza al¬ le urne è stata molto bassa, da far cadere le braccia». Ma è veramente difficile sostenere che sia stata la sola diserzione degli elettori a danneggiare il centro-sinistra. Lo stesso Ferrara Mirenzi ammette: «C'è un vento di destra, però ho paura che Eolo sia lo stesso, come mentalità e cultura». Quello di Di Staso è un nome noto a Bari, per due ragioni: il nuovo eletto è docente di Demografia e preside del corso di laurea in Scienze statistiche ed economiche della facoltà di Economia e Commercio; e il fratello Walter fu potente segretario della democrazia cristiana negli Anni Settanta prima che Ferrara Mirenzi, nell'era-De Mita, entrasse attivamente in politica con l'incarico di assessore all'Urbanistica, un ruolo che abbandonò polemicamente perché - ha spesso spiegato - era troppo condizionato nelle decisioni. L'avanzata del centro-destra, e della destra tatarelliana, dovrebbe cambiare lo scenario anche al Comune, dove i favori del pronostico vanno a Simeone Di Cagno Abbrescia, 51 anni, aspetto da texano miliardario da telenovela, imprenditore, sterminato patrimonio immobiliare, proprietario di un albergo cittadino. Votato da An, Forza Italia, Popolari di Buttiglione, Ccd e Ambien¬ te Club (i transfughi dei Verdi capeggiati dall'ex assessore regionale Balducci) Di Cagno Abbrescia (potrebbe addirittura spuntarla al primo turno) piace molto al ceto medio-alto e ai commercianti. Il centro-sinistra andrebbe a picco con la sua candidata Rosina Basso Lobello, cinquantunenne professoressa di filosofia al liceo Scacchi, molto vicina al mondo cattolico. Candidata da pds, Verdi, Rete, pri, psdi, laburisti, Patto dei Democratici e Popolari di Bianco, Rosina Basso Lobello pare condannata alla bocciatura, a restare fuori dalla stanza da sindaco lasciata libera da Giovanni Memola, travolto da un'altra ondata, questa volta giudiziaria: l'inchiesta sulla sanità privata che ha portato agli arresti imprenditori e notabili della vecchia politica come Lattanzio e Formica. Non c'è dubbio che il fattore T, il fattore Tatarella, abbia avuto un peso rilevantissimo (si è votato anche alla Provincia, e potrebbe essere il tris) nella competizione. L'onorevole «Pinuccio» ha lavorato a una campagna elettorale intensissima girando notte e giorno tra matrimoni, cerimonie assortite, discoteche e festicciole. Sabato, assaporando la vittoria, era alla discoteca «Virgin», sino a notte fonda. Festeggiava. Aveva già capito. Meno coreografico, Distaso resta invece avaro di commenti anche dopo gli exit poli. Rispetto a Pinuccio, è meno espansivo. Attende le notizie ufficiali. E Ferrara Mirenzi rilancia il messaggio: «Che cosa cambierà ora in Puglia? Non lo so. Non sono un mago. Se loro vogliono il nostro programma, glielo regaliamo. Lo realizzino pure». [t. a.] Il leader di An la notte prima in discoteca aveva previsto il trionfo PUGLIA • exit poll DI STASO centro-destra' CIRM 55 ABACUS 50,0 FERRARA centro-sin.' CIRM ABACUS 40 43,5 CIUFFOLETTI lega merid. 3,5 PANNELLA pannella 3,0 REG '95 POL. '94 F.ITALIA * 29,0 AN * 20,0 27,4 PPI * 7,5 13,9 CCD * 5,0 PDS ** 17,0 20,0 VERDI ** 1,5 3,1 PATT0 ** 5,5 7,0 RIFONDAZIONE 7,0 7,0 LEGA MER. - 2,5 PSI - 2,8 PR. ITALIA - 4,9 M0V.NAZ.P0P. PANNELLA 3,0 4,7 ALTRI 4,5 6,7

Luoghi citati: Bari, Italia, Puglia, Taranto