Quartetto Michelangelo in concerto all'Auditorium il 26 con Fauré e Brahms di Gì. Gu.

UNIONE MUSICALE UNIONE MUSICALE Quartetto Michelangelo in concerto all'Auditorium il26 con Fauré e Brahms E SISTE una forma d'arte, nella musica cameristica, ! che non gode probabilmente della popolarità che merita, ed è il quartetto con pianoforte nel quale, al substrato ritmico e armonico fornito principalmente dalla tastiera, si assommano fondendosi le voci del violino, della viola e del violoncello. Surclassato nella fama dal cosiddetto quartetto classico, quello costituito da due violini, viola e violoncello, al quar¬ tetto con pianoforte si sono rivolti peraltro i maggiori autori della generazione romantica e tardoromantica, che hanno consegnato così alla storia della musica in più di un'occasione autentici capolavori. Un importante saggio delle possibilità di questo organico viene fornito dal Quartetto Michelangelo che, su invito dell'Unione musicale, interpreta all'Auditorium della Rai mercoledì 26 (ore 21, serie dispari) due lavori di diversissima ispirazione eppure in fondo singolarmente affini: il quartetto in do minore op. 15 di Gabriel Fauré e Top. 25 in sol minore di Johannes Brahms, che rappresentano entrambi due facce di un'unica esigenza, quella di scandagliare in profondità le segrete risorse del suono e delle armonie nella musica d'insieme. Costituitosi circa dieci anni fa per iniziativa di quattro giovani ma già affermati concertisti - la pianista Elena Matteucci, la violinista Francesca Vicari, il violista Luca Sanzò e il violoncellista Luigi Piovano - il Quartetto Michelangelo si cimenta abitualmente con i grandi titoli del suo repertorio con una dimestichezza che affonda le radici nell'affetto per la pagina suonata oltreché nella lucida coscienza critica. Solo così ha potuto trovare e affinare nel tempo un suono morbido e pastoso e un'intesa che travalica di gran lunga il semplice affiatamento professionale. Tutte qualità che hanno fruttato al gruppo una carriera assai veloce e, soprattutto, una notevole messe di riconoscimenti, a cominciare dal premio vinto al concorso internazionale di IIlzach, in Francia. [a. fe.] CON alcuni giorni di ritardo sul Venerdì Santo i «Mercoledì del Piccolo Regio» ne ricordano (alle ore 17,30 del 26 aprile) l'aspetto musicalmente peculiare affidando a un appassionato wagneriano come Giorgio Gervasoni il compito di presentare la più recente edizione ed di «Parsifal» targata Dgg. Direttore è James Levine a capo dell'Orchestra del Metropolitan, mentre protagonista è Placido Domingo (foto), affiancato dalla Kundry di Jessye Norman, una delle grandi voci di oggi. Dall' attualità positiva a un glorioso passato che nel nostro caso s'identifica con una fra le più grandi interpreti wagneriane di sempre, che sarà ricordata nel centenario della nascita: la norvegese Kirsten Flagstad (1895-1962), che nel suo peregrinare europeo, in una serata postbellica dei tardi Anni Quaranta, prese parte a un concerto sinfonico-vocale al cinema Lux, per l'occasione adattato a teatro. [gì. gu.]

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