Sì, mangio i miei figli

Sì, mangio i miei figli Sì, mangio i miei figli Sono più di mille le specie cannibali SOLO l'uomo ammazza i suoi simili. Tutti gli altri animali trovano modo di incanalare l'aggressività verso i compagni di specie su binari inoffensivi. Questa la tesi di Konrad Lorenz. Guardate i lupi - dice il padre dell'etologia quando due rivali combattono, non appena si profila la supremazia di uno di loro, l'altro si sdraia supino ai suoi piedi in atto di sottomissione, come se dicesse: «Riconosco che sei più forte. Mi arrendo». E il vincitore gli concede generosamente la grazia. Qualcosa di simile avviene quando due serpenti velenosi combattono. Si guardano bene dal mordersi a vicenda. Si limitano a fronteggiarsi con la parte anteriore del corpo eretta, dandosi vigorosi colpi di testa, finché il più debole non rinuncia a quella sorta di braccio di ferro. La lotta diventa così un rito, un torneo cavalleresco, una semplice prova di forza, non sfocia mai nell'assassinio. Ma allora come la mettiamo con la mantide femmina, che si LM INTERESSE per le piante ornamentali ha ormai conquistato il grande pubblico: lo prova anche il fatto che dal 21 aprile al 1° maggio a Torino Esposizioni si terrà una mostra che trasformerà i suoi padiglioni in una spettacolare serra. L'Italia offre una notevole varietà di prodotti provenienti dal florovivaismo, dovuta anche al fatto che i consumi hanno conosciuto un incremento eccezionale in questi ultimi anni, ponendoci al livello delle principali nazioni europee. Tuttavia si tratta di un settore dalla struttura talmente articolata da non trovare riscontro in nessun'altra nazione: gli impianti di produzione, ad esempio, vanno da quelli molto semplici ad altri con informatizzazione integrale (dagli acquisti alla programmazione e gestione della produzione). In questi ultimi decenni sono avvenute considerevoli innovazioni sia per quanto riguarda i prodotti, sia circa i processi produttivi, innovazioni che hanno quasi sempre avuto uno stretto legame con la ricerca. E' stata messa a punto la coltivazione di specie non tradizionali derivanti dalla flora spontanea; di garofani e di rose, gerbere e orchidee di dimensioni sempre sgranocchia il marito mentre lui la feconda? O con la formica regina che si mangia la prima covata di uova? 0 con i ragni e gli scorpioni che si divorano allegramente tra loro? Fino a qualche tempo fa la risposta era che questi fatti sono assolutamente anomali, patologici addirittura. A un certo punto però abbiamo dovuto aprire gli occhi di fronte alla scoperta che gli assassinii intraspecifici non sono affatto casi sporadici in natura, ma si riscontrano invece assai di frequente. L'americano Gary A. Polis si prende la briga di fare un censimento delle specie in cui questo fenomeno si verifica e scopre che lo si trova presente in almeno 1300 specie diverse, dagli insetti ai mammiferi. Altro che fatto sporadico! Si scopre inoltre che lo scotto più elevato lo pagano generalmente i piccoli. I maschi dei leoni, degli entelli (le scimmie sacre dell'India), delle scimmie urlatrici, dei topi, per poter trasmettere i propri geni, si mangiano i piccoli, figli dei rivali. In P tal modo si possono accoppiare con le femmine, indisponibili finché c'erano i cuccioli da allattare. Lo spinarello, il pesciolino ben noto per le sue doti di seduttore, è anche lui un cannibale. C'è però una differenza tra i due sessi. Il maschio si mangia sia le uova proprie sia quelle di altre specie, senza discriminazione alcuna. La femmina invece sembra che riconosca le uova proprie perché evita di mangiarle. Martha Crump, dell'Università della Florida, che ha studiato per quindici anni gli anfibi delle regioni tropicali d'America, ha trovato che l'infanticidio è praticato in grande stile anche dai girini delle rane dei prati. Anzi, sarebbe più esatto parlare di «ovofagia» visto che i girini banchettano allegramente con le uova della loro stessa specie. Quale vantaggio ne ricavano? Per rispondere, la Crump va in Costa Rica per studiare da vicino il comportamento delle rane dei prati e dei loro girini. Dopo le grandi piogge, centinaia di IANTE ORNAMENTALI piccoli maschi compaiono misteriosamente nelle pozzanghere e tutti gracidano a squarciagola per attirare le femmine. Il giorno dopo queste arrivano e allora ha inizio un'orgia sfrenata. C'è grande competizione, perché il rapporto numerico tra maschi e femmine è di due a uno. Niente di più facile che una dozzina di maschi si contendano la medesima femmina. Come Dio vuole si formano le coppie. Il maschio in groppa alla compagna la abbraccia vigorosamente stimolandola a far uscire le uova. Perché va detto che, nonostante le apparenze facciano pensare ad un vero e proprio accoppiamento, la fecondazione negli anfibi avviene esternamente. Il maschio cioè feconda le uova irrorandole di sperma solo dopo che sono uscite dal corpo femminile. Ecco infatti che lei incomincia a emettere il nastro gelatinoso che ne contiene centinaia. Però si sposta man mano in modo da deporne un po' qua, un po' là, in posti diversi. In questo modo riduce la probabilità

Persone citate: Crump, Gary A. Polis, Konrad Lorenz, Martha Crump

Luoghi citati: America, Costa Rica, Florida, India, Italia, Torino