Sapremo tutta la verità sull'ozono di Piero Bianucci

Sapremo tutta la verità sull'ozono Sapremo tutta la verità sull'ozono Giovedì notte parte un satellite per misurarlo PRENDETE questo giornale e apritelo a metà. Schiacciandone le pagine otterrete uno spessore di circa tre millimetri. Tre millimetri di ozono alla pressione atmosferica del livello del mare sono la nostra protezione dai raggi ultravioletti del Sole potenzialmente cancerogeni. La «coperta» di ozono però non è così concentrata. I tre millimetri di questo gas (una molecola formata da tre atomi di ossigeno) sono diluiti tra i 15 e i 40 chilometri di quota. I clorofluorocarburi, gas creati per uso industriale ora abbandonati, hanno intaccato questo impalpabile scudo. Ma non si sa bene di quanto, perché ci sono anche variazioni stagionali, o legate al ciclo dell'attività solare. Pare che metà dell'ozono sopra l'Antartide sia perduta. Sull'emisfero boreale la perdita dovrebbe stare tra il 5 e il 10 per cento. Ma è proprio così? E come si evolverà l'attacco all'ozono, visto che i clorofluorocarburi continueranno la loro azione demolitrice fino alla fine del prossimo secolo? Partirà da Kourou (Guyana) nella notte tra giovedì e venerdì con un razzo «Ariane» il satellite che dovrà darci queste risposte. Se tutto andrà bene, finalmente non ci troveremo più davanti a dati controversi. Ogni settimana «Ers 2», secondo satellite am¬ bientale dell'Agenzia spaziale europea, traccerà la mappa planetaria del filtro anti-ultravioletti. Dalla sua orbita che sorvola Polo Nord e Polo Sud, «Ers 2» ad ogni misura ci dirà la percentuale di ozono in una colonna di aria perpendicolare alla superficie terrestre di 40 per 40 per 40 chilometri. I dati finiranno in vari centri, e in particolare all'Esrin, la sezione dell'Agenzia spaziale europea che sorge vicino a Frascati. Entro la fine del 1995 i dati sull'ozono saranno a disposizione di tutti su Internet. Lo strumento di misura - indicato con la sigla Gome, Global ozone monitoring experiment è stato progettato da ricercatori tedeschi, belgi, francesi, olandesi, inglesi, italiani e americani. Una cinquantina di scienziati quotidianamente seguiranno le informazioni che ci invierà. A parte lo strumento Gome, che è nuovo, «Ers 2» è il gemello di «Ers 1», un satellite che ha fatto fare alle scienze della Terra un grande balzo in avanti. Queste navicelle hanno inaugurato il «telerilevamento attivo»: non ci si accontenta più, come con i «Landsat» americani, di studiare l'ambiente terrestre tramite le radiazioni infrarosse o ottiche che riflette; con un radar «Ers» invia microonde sulle regioni terrestri che sorvola: tra l'emisI sione del segnale e la ricezione della sua eco, il satellite si sposta in orbita di 800 metri, ed è come se la sua antenna Sar (radar ad apertura sintetica) avesse appunto questo diametro; ne deriva la capacità di vedere al suolo particolari di 30 per 30 metri e in casi speciali anche di 4 per 20. Ogni secondo il Sar produce 105 milioni di informazioni elementari: 5600 pagine dattiloscritte! L'altimetro radar misura anche variazioni del livello del mare o del suolo di pochi centimetri. E' grazie a questi rilievi che «Ers 1» ha potuto tenere sotto controllo i 500 vulcani attivi sparsi sul globo e gli spostamenti della crosta terrestre che sono causa (e conseguenza) dei terremoti. Tra le zone osservate c'è quella del Vesuvio e dei Campi Flegrei, vicino a Napoli: a Pozzuoli il suolo sta di nuovo sollevandosi, un dato inquietante per chi cerca di prevedere il comportamento dell'area vulcanica su cui sorge Napoli. A «Ers 2» e al suo predecessore ha dato importanti contributi l'industria italiana Alenia. Il satellite pesa 2516 chilogrammi, è alto quasi 12 metri e ha pannelli solari di 12 metri per 2 e mezzo. L'antenna Sar misura 10 metri per li Costo: 550 milioni di Ecu. Cioè circa 700 miliardi di lire. Piero Bianucci Il satellite dell'Agenzia spaziale europea «Ers 2» Tra i suoi compiti il controllo dello strato di ozono in tempo reale

Persone citate: Gome

Luoghi citati: Antartide, Frascati, Napoli, Pozzuoli