A qualcuno piace omo di 1. T.

A qualcuno piace omo A qualcuno piace omo N ItaHa esiste poca o nulla letteratura sul tema dell'adozione e dell'affidamento dei bambini di colore. Questo non vuole dire che non esista tale problema. Tra il 1984 ed il 1992, ultimo anno per cui si hanno dati ufficiali, si sono avute ben quindicimila adozioni internazionali sancite dal Tribunale per i Minorenni. A queste vanno aggiunte quelle avvenute sino al 1984, prima cioè che entrasse in funzione la legge, e inoltre le adozioni degli ultimi anni, per i quali non vi sono ancora statistiche. Infine vanno considerati gli affidamenti, anch'essi in aumento, di bambini che giungono ad esempio da vari Paesi africani e da nazioni extracomunitarie. Una delle questioni su cui meditare è che questi bambini non acquistano soltanto una nuova famiglia ma anche una nuova cultura e modelli di vita jmpletamente diversi. P lti di l i d La nuova famiglia e la nuova patria, il difficile inserimento, frustrazioni e razzismo: non bastano l'affetto e le buone intenzioni Per molti di loro si deve parlare di una doppia appartenenza etnica, ognuna delle quali dovrebbe essere rispettata. Di questi problemi si occupa da anni Annamaria Dell'Antonio, professore di Psicodinamica dello sviluppo e delle relazioni familiari all'Università di Roma, che ha pubblicato un libro intitolato Bambini di colore in affido e in adozione, presso l'editore Raffaello Cortina. Disegno di Arthur Rackham A prima «Guida ragionata ai più interessanti video lesbici e gay disponibili sul mercato», intitolata A qualcuno piace gay (Babilonia edizioni, pp. 179, L. 20.000), è, secondo il curatore Vincenzo Patané, una prova del fatto che «il cinema d'oggi affronta più a viso aperto l'omosessualità: più di tre quarti degli ottanta film presi in esame dal 1930 al 1994 sono posteriori al 1970». Ciascun titolo è illustrato da una scheda; di ogni regista, per «evitare di rendere monotono il libro», vengono inclusi non più di tre titoli, anche quando gli autori sono Fassbinder, Jarman o Almodóvar; sono presenti anche film le cui videocassette risultano esaurite o indisponibili in italiano. La scelta dei titoli segue un criterio più allargato che rigidamente specifico, comprende pure film in cui l'omosessualità è implicita, allusiva o rimossa: insieme con «Un chant d'amour» di Jean Genèt, «Sebastiane» di Jarman o «Maurice» di Ivory, figurano opere come «La regina Cristina» di Mamoulian, «Olimpia» di Leni Riefenstahl o «Il fiore delle Mille e una notte» di Pasolini. [1. t.]

Persone citate: Annamaria Dell'antonio, Arthur Rackham, Ivory, Jarman, Jean Genèt, Leni Riefenstahl, Pasolini, Raffaello Cortina, Vincenzo Patané