Sarajevo chiusa anche ai mediatori

Sarajevo chiusa anche ai mediatori BOSNIA Morti altri tre Caschi blu francesi: tentavano di disinnescare una bomba Sarajevo chiusa anche ai mediatori I serbi alVOnu: «Aeroporto vietato ai politici» ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Il leader serbo-bosniaco Karadzic ha fatto chiudere l'aeroporto di Sarajevo a tutti i politici, compresi i mediatori del gruppo di contatto per la Bosnia. «D'ora in poi nessun diplomatico, né mediatore internazionale potrà atterrare a Sarajevo», ha dichiarato Karadzic ai giornalisti, spiegando che si tratta della risposta al rafforzamento delle sanzioni contro i serbi della Bosnia deciso dal Consiglio di sicurezza dell'Onu. Ed è per questo motivo, ha detto Karadzic, che i miliziani serbi che bloccano lo scalo di Butmir hanno impedito a tre diplomatici americani e un tedesco di raggiungere la capitale bosniaca, costringendoli a partire con lo stesso volo con cui venerdì sono arrivati a Sarajevo. Il gruppo, che ha trascorso due giorni all'aeroporto, è stato raggiunto ieri dall'inviato speciale del segretario generale dell'Onu, Yasushi Akashi, anch'egli bloccato in città. A bordo di un aereo dell'Onu, alle tre del pomeriggio, hanno lasciato insieme la capitale bosniaca. Akashi, che è giunto a Sarajevo tre giorni fa con l'intento di riprendere i negoziati per il prolungamento del cessate il fuoco, ha cercato di aiutare i quattro rappresentanti del gruppo di contatto fermati all'aeroporto dai serbi, intervenendo personalmente presso Karadzic. Ma è stato inutile. Poco dopo il decollo del loro aereo, una violenta detonazione ha scosso lo scalo di Butmir. Nell'esplosione sono rimasti uccisi tre Caschi blu francesi, mentre altri quattro sono stati feriti. I soldati delle forze di pace dell'Onu stavano cercando di disinnescare l'ordigno scoppiato pochi secondi più tardi. «La Comunità internazionale deve reagire con fermezza al terrore dei serbi e alle minacce contro i Caschi blu», ha dichiarato il vicepresidente bosniaco Ganic che ha incontrato Akashi poco prima della sua partenza da Sarajevo. Intanto l'aeroporto di Sarajevo rimane chiuso. Ci vorranno almeno dieci giorni per la ripresa dei voli umanitari per la capitale bosniaca, ha detto il portavoce dell'Alto Commissariato per i profughi. A Sarajevo è stato dato ieri l'allarme generale perché i serbi hanno ripreso a bombardare la città. Una granata è esplosa in mattinata nei pressi del mercato di Markala dove nel gennaio dell'anno scorso erano rimasti dilaniati più di 80 civili. Due settimane or sono, dopo la ripresa degli scontri nella capitale, le autorità locali avevano fatto sgomberare il mercato. Così nell'esplosione di ieri non ci sono state vittime, ma un palazzo della zona è stato distrutto. Ingrid Badurina

Persone citate: Ganic, Ingrid Badurina, Karadzic, Yasushi Akashi

Luoghi citati: Sarajevo, Zagabria