«Così regnerò sull'Ungheria» di Tito Sansa

L'arciduca: «Io rappresento il futuro, decida il popolo» L'arciduca: «Io rappresento il futuro, decida il popolo» «Così regnerò sulFUngheria» /piani di Georg d'Asburgo L'ULTIMO DISCENDENTE DI FRANCESCO GIUSEPPE S BUDAPEST UA Altezza c quel signore laggiù», dice il portiere del rinomalo albergo Gcllért e indica un giovanotto che, seduto sulla punta di una poltrona nella «hall» stile liberty, discute di affari con un'altra persona. A prima vista l'arciduca Georg von Habsburg-Lothringcn, l'ultimo dei sei figli di Otto d'Asburgo (ha compiuto 30 anni nel dicembre scorso), sembra uno dei tanti «yuppies» occidentali sbarcati in Ungheria dopo la caduta del comunismo per concludere affari e conquistare il mercato magiaro. Ma il rampollo della famiglia più titolata d'Europa (suo nonno Carlo fu l'ultimo regnante, suo pro-prozio Francesco Giuseppe fu imperatore d'Austria e re d'Ungheria) non ò venuto a Budapest per interessi mercantili bensì dinastici, in quanto erede potenziale del trono magiaro. «Sono venuto per vocazione, per rappresentare in questo nostro Paese gli interessi della nostra famiglia», dice subito, dopo essersi presentato semplicemente come «Habsburg». «Mi sono stabilito a Budapest giusto due anni fa, nel maggio del 1993 - esordisce -. Per curare gli interessi di mio padre, presidente dell'Unione paneuropea, tenere in piedi il suo ufficio, rispondere alle 50-60 lettere di ungheresi che riceve ogni giorno. Per questo ho dovuto studiare la lingua». So che lei ha preso la cittadinanza ungherese, che ha magiarizzato il suo nome di battesimo - Gyòrgy invece di Georg - che viaggia col passaporto ungherese invece che con quello tedesco, lei che è nato in Baviera, che ormai si è stabilito definitivamente a Budapest, Perché tutto questo? «Non è esalto che ho "preso" la cittadinanza ungherese. L'ho sempre avuta, in quanto figlio di mio padre, che ò sempre stato cittadino magiaro, senza contestazioni. Neanche dei comunisti. Guardi qui il mio passaporto. Il curioso è che me ne hanno dato uno del tipo vecchio, con lo stemma del regime comunista e la stella rossa, vietala per legge anziché quello nuovo con la corona di Santo Stefano. E' stalo mio padre a convincermi a venire qui. Per coltivare l'idea dell'Europa alla quale mio padre si ò dedicato da sempre, in questo Paese. Per far conoscere l'Europa agli ungheresi e l'Ungheria agli europei, per aiutarla a entrare nell'Unione. Prima avevo studiato scienze politiche a Monaco e storia a Madrid, solo ora ho trovato la mia via, qui». Dicono che lei è produttore cinematografico, altri che è un politico. Lei come si definisce? «Consulente per i media» Un uomo politico austriaco, il socialista Josef Cap, in occasione dell'ottantesimo compleanno di suo padre, Otto, mise in guardia gli austriaci dalle «ambizioni politiche» della sua famiglia, che mirerebbe alla restaurazione della monarchia. Cosciente del fatto che ciò è per il momento impossibile in Austria, suo padre penserebbe a un ((bypass» attraverso l'Ungheria, in quanto ai magiari, delusi di tutto, «tutto va bene». Secondo Cap, lei dovrebbe essere un cavallo di Troia degli Asburgo. «No, non sono un cavallo di Troia. Quel che faccio, lo faccio alla luce del sole. Gli ungheresi lo sanno, ho buoni rapporti, aperti e leali, con uomini politici di tutti i partiti, an¬ che quello socialista, benché non ne condivida tutte le idee e le azioni, così come del resto non condividevo l'operato del precedente governo conservatore». Di recente lei ha confidato che un astrologo le avrebbe predetto un prossimo ritorno sul trono ungherese, addirittura già per il 1996, in quanto il popolo magiaro deluso prima dal governo conservatore e ora dal governo socialista desidererebbe un nuovo re. Che c'è di vero? «Premetto che sono cattolico e non credo né a indovini né ad astrologi. In quanto a una restaurazione della monarchia io sono realista, credo che sia impossibile nell'immediato futuro. Più tardi, "who knows" (chissà), in otto anni tutto è mutato in Europa, tutto è stato sconvolto, è accaduto l'impensabile. Nei prossimi otto anni può accadere di tutto». Lei ha ambizioni politiche, nel senso europeista indicato da suo padre? «Certo, il buon nome di cui mio padre gode in Ungheria, mi apre le porte di questo mio Paese. Tra qualche anno, quando grazie anche al nostro operato, l'Ungheria sarà entrata nella Unione europea, mi presenterò come candidato alle elezioni per il Parlamento di Strasburgo. Da indipendente, soltanto con il mio nome». Non pensa alla creazione di un partito monarchico, che oggi qui non esiste? «Non sono monarchico, non sono tra quelli che vorrebbero dappertutto un re, benché nell'Unione europea le monarchie siano più numerose delle repubbliche e i cittadini ne sono soddisfatti. Ma altrettanto si può dire degli Stali Uniti o della Svizzera, dove l'idea di avere un re è inimmaginabile. Sono un legittimista, logicamente credo che un capo di uno Stato sia una persona che fin dalla nascita sia stata allevata per regnare su ciò che gli spetta. Ma a decidere deve essere il popolo». In Austria, a causa della «legge Habsburg» che ha richiesto alla sua famiglia la rinuncia alle pretese di sovranità, suo padre Otto firmò già una trentina di anni fa l'atto di accettazione, rinunciando anche al «von» vietato dalla legge austriaca. C'è qualcosa di simile anche in Ungheria? «Mio padre non ha rinunciato a nulla. La sua firma non ha alcun valore, l'ha messa per poter rimettere piede in Austria. Vale come una confessione estorta in cambio della libertà. Qui in Ungheria non esiste nulla del genere, non abbiamo pretese, tutti i beni appartenevano alla corona, non alla famiglia». Tra qualche anno lei sarà parlamentare a Strasburgo. E poi, si candiderà, come sospetta il socialista Cap, alla presidenza della Repubblica, come «cavallo di Troia» per la restaurazione prima in Ungheria poi in Austria? «No, cavallo di Troia no. Io rappresento la prospettiva del futuro europeo in Ungheria. Quel che accadrà proprio non lo so». Tito Sansa «Un capo di Stato dev'essere allevato fin dalla nascita» Otto d'Asburgo e a fianco l'imperatore Francesco Giuseppe

Persone citate: Asburgo, Di Francesco Giuseppe, Francesco Giuseppe, Georg D'asburgo, Habsburg, Josef Cap