Diventa rapitore per vendetta

Diventa rapitore per vendetta Voleva che l'ostaggio si attribuisse il delitto per far uscire il padre e così ucciderlo Diventa rapitore per vendetta Sequestra il figlio all'assassino della sorella NAPOLI. La vendetta, a tutti i costi. Per punire chi gli aveva ucciso la sorella, ha ideato un piano folle. L'assassino era già in carcere e lui ha pensato bene di tirarlo fuori con un solo scopo: ammazzarlo. Per riuscire nell'intento, ha sequestrato il figlio dell'omicida, un ragazzo di 17 anni, minacciandolo di morte se non si fosse accusato del delitto al posto del padre. Ma la legge del taglione non ha funzionato. Il rapito si è rifiutato di accollarsi quella colpa non sua e i carabinieri hanno scoperto tutto. A Piazzolla di Nola, un paese dell'entroterra napoletano, la storia di Ciro Pizza, 21 anni, e la sua voglia di farsi giustizia da solo, rappresentano l'ultimo capitolo di un dramma familiare in cui violenza e onore si sono già più volte intrecciati. Lui è un piccolo pregiudicato e adesso sconta quella pazzia: lo hanno arrestato con l'accusa di sequestro di persona e minacce. Voleva vendicare la morte di Amalia, 37 anni, uccisa dalle botte del convivente, Felice Stefanile, 41 anni. La trovarono il 1° marzo con la testa fracassata. E il giorno dopo il suo uomo finì in manette per omicidio preterintenzionale. Ma il fratello della donna decise di non aspettare il verdetto del tribunale. I carabinieri hanno scoperto che una settimana dopo il delitto, con l'aiuto del figlio diciassettenne della sorella assassinata, rapì quel ragazzo che avrebbe dovuto servire al suo scopo. Lo portò a casa sua e lo minacciò: «Devi andare dai giudici a dire che sei stato tu a uccidere Amalia. Se non lo fai, è peggio per te». Lo voleva libero, l'uomo che aveva picchiato a morte la sorella, libero di farsi ammazzare. Ma il piano è stato scoperto e Ciro Pizza è finito in carcere, il nipote è stato denunciato. E in nome della vendetta aveva vissuto anche Amalia. Tre anni fa era stata arrestata insieme con il padre, Salvatore. Erano stati loro, sostennero i magistrati, a far fuori l'uomo che ritenevano colpevole dell'uccisione di tre fratelli della donna, Carlo, Michele e Carmine, assassinati nell'88 in un agguato. Mandante del triplice omicidio, era stato il boss e adesso pentito Carmine Alfieri: quei tre «guaglioni» avevano tentato di mettersi in proprio, di taglieggiare commercianti e imprenditori senza dar conto al clan. Una catena di sangue, ma anche un sodalizio fatto d'illegalità. Dalle indagini sul rapimento ideato per vendicare Amalia, è emersa un'altra storia di malavita. La donna, i fratelli Ciro e Antonio, il convivente, il figlio di lui e i due figli di lei, uno dei quali di soli 15 anni, avevano messo su un'organizzazione specializzata in estorsioni e furti. In un deposito sono state trovate 30 bombe-carta usate per terrorizzare le vittime del pizzo. Per questo è stato arrestato anche Antonio Pizza. Mariella Cirillo

Persone citate: Antonio Pizza, Carmine Alfieri, Ciro Pizza, Mariella Cirillo, Piazzolla

Luoghi citati: Napoli