« Vittoria del buon senso» di Gabriele Beccaria

« « Vittoria del buon senso» Zeffirelli: V84% degli italiani approva IL LEADER DELLA RIVOLTA MA che modo di procedere è questo? Io non ne sapevo niente. Sarebbe corretto che un governo democratico mi consultasse». Si stupisce e si arrabbia Franco Zeffirelli, il «leader» della rivolta contro le targhe a due lettere, tre numeri e due lettere. «Se il ministro parla con le agenzie, perché non mi ha cercato?». Senatore, per lei comunque questo è un giorno che sa di rivincita. E' contento? «La vittoria c'è quando le cose succedono, le chiacchiere sono tutte vane. Lo scandalo è che si sia dovuto cedere a un'assurda imposizione comunitaria, immotivata, e alla quale tutti si sono ribellati». Lei è sicuro che «tutti» siano dalla sua parte? «Io ho il sostegno - comprovato dell'84 per cento degli italiani. Ho una stanza piena di messaggi di approvazione. Per questo motivo ho giurato sulla mia inte¬ grità morale e politica che le mie targhe verranno adottate. Se il ministro vuole legare il suo nome a questa riforma, non ha che da cercarmi. Ma non ricominci tutto da capo. Non siamo ai concorsi di bellezza, siamo qui per servire i desideri degli italiani. Io avevo proposto una soluzione che era eccellente». Lei vuole la reintroduzione delle sigle delle province. Ma, in dettaglio, cosa prevede la sua proposta? «Prevede che la targa di un'auto italiana abbia caratteri in bianco su un fondo azzurro forte, gli stessi colori della segnaletica stradale europea. Secondo la valutazione degli esperti, questa è la combinazione più leggibile. Non ne faccio una questione di gusto, anche se devo dire che le lettere nere su fondo bianco delle targhe attuali sanno proprio di camposanto». Secondo lei la targa dev'essere anche un messaggio? «Noi italiani dobbiamo distinguerci da tutti. Abbiamo questa ambizione, che riconoscano la nostra targa ovunque andiamo nel mondo. E' un nostro diritto, confortato dal parere degli esperti. La targa dell'auto deve identificare subito l'origine di chi la guida, l'origine sociale e culturale. Deve dire se uno viene da Trento oppure da Agrigento». Eppure, quando lei fu prescelto come «art director» dall'allora ministro dei Trasporti Publio Fiori per scegliere le targhe del futuro, le sue idee non ebbero molto successo. Come se lo spiega? «La mia proposta fu osteggiata sin dal primo momento, come qualunque altra proposta del governo Berlusconi, ed è naufragata contro la malavoglia della Cee e delle autorità italiane, una malavoglia che nulla ha a che vedere con la bontà della mia idea. Ci hanno boicottato con il pretesto che avremmo contravvenuto le norme Cee. Invece, l'unica richiesta legittima della Comunità Europea era che l'Italia ottemperasse alle disposizioni che impongono il codice alfanumerico. Per tutto il resto sono affari nostri. Comunque, già domani potremmo metterci al lavoro con il ministro Caravale e dare agli italiani le targhe che vogliono. Io sono pronto». Gabriele Beccaria

Persone citate: Berlusconi, Caravale, Franco Zeffirelli, Publio Fiori, Zeffirelli

Luoghi citati: Agrigento, Italia, Trento