«E' una strage firmata da americani» di Foto Reuter

L'Fbi a caccia delle «milizie del Michigan». Clinton in tv: soluzione a tempo di record L'Fbi a caccia delle «milizie del Michigan». Clinton in tv: soluzione a tempo di record jF una strage firmata da americani» Due arresti, le indagini portano a un gruppo di destra WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE I ricercati hanno un nome e sono stati fatti i primi arresti. Si segue una pista nazionale, quella dei movimenti della destra razzista. Sollievo e disgusto. Sono state queste le principali reazioni provocate negli americani dall'annuncio di un primo arresto a sole 75 ore dalla strage di Oklahoma City: sollievo e apprezzamento per l'efficacia dell'impegno prodotto dagli inquirenti; disgusto per la nazionalità americana di queH'«uomo bianco con i capelli a spazzola», per la probabile matrice interna dell'attentato, per la triste scoperta che anche gli Stati Uniti hanno il loro terrorismo nero. L'Fbi ha infatti, se non scartato, messo in secondo piano la pista di cui tutti parlavano all'inizio, quella del terrorismo internazionale, probabilmente medioorientale. Si segue soprattutto una pista nazionale adesso, quella di un gruppo estremista di destra chiamato la Milizia del Michigan, e l'America prova orrore per i fratelli degeneri, i Caini, che hanno ucciso «american kids», bimbi americani. La notizia del primo arresto è stata data ufficialmente dal mini- stro della Giustizia Janet Reno. Il ministro ha confermato che le cause dell'attentato sembrano legate a motivi interni. In serata un altro ricercato si è costituito alla polizia. In un discorso alla tv, il presidente Bill Clinton ha ribadito al Paese: «Risolveremo questo crimine nella sua interezza. Io non ho mai detto che si trattava di una minaccia straniera. Troveremo i colpevoli e chiederemo per loro la pena di morte». La svolta nelle indagini era iniziata nel pomeriggio di giovedì, quando l'Fbi ha rintracciato un frammento di un camion con un numero di matricola tra le macerie dell'Alfred Murrah Building. Il numero ha consentito di risalire a una veicolo della «Ryder», una società che affitta, appunto, camion, e di lì è stato possible rintracciare l'agenzia che aveva af¬ fittato l'automezzo, a Junction City, Kansas, 250 miglia a Nord di Oklahoma City. Il titolare dell'agenzia e due impiegati hanno fornito informazioni sui due giovani che avevano affittato il veicolo, consentendo la messa a punto di due identikit. Ai due non era stata chiesta la patente, perché erano stati presi per militari della vicina base di Fort Riley. Hanno avuto il camion dopo aver esibito un qualunque documento di identità, naturalmente falso. Così sotto i due identikit erano stati messi i nomi «John Doe» numero 1 e numero 2, un nome comune come sarebbe in Italia Mario Rossi. Accanto, un numero verde da chiamare. Sono arrivate migliaia di telefonate, oltre 1500 delle quali prese molto seriamente e approfondite. Nella mattinata di ieri è trapelato che gli investigatori avevano i nomi dei due «John Doe» e che «il cerchio attorno a loro si stava stringendo». Nel frattempo si intensificavano le voci anche a proposito di una svolta nell'indirizzo impresso alle indagini. Gli impiegati deH'«Elliott's Body Shop», la carrozzeria dove era stato affittato il camion, hanno sostenuto che i due uomini parlavano americano senza accento straniero e sembravano americani a tutti gli effetti. Unita a altre informazioni, questa ha consentito di rettificare il tiro e puntare sulla pista nazionale. Più tardi, quando è stato reso noto il nome del primo dei due arrestati, Timothy McVeigh, si è saputo anche che se era stato difficile individuarlo, non era stato altrettanto difficile prenderlo: l'uomo, infatti, era stato arrestato il giorno stesso della strage per eccesso di velocità e era custodito in un carcere di Perry, a una cinquantina di chilometri da Oklahoma City. L'altro «John Doe» è stato identificato dall'Fbi come Terry Lynn Nichols. La notizia che l'uomo era ricercato è stata diffusa da tutti i mass media e nel giro di poche ore l'uomo si è con- segnato alla polizia di Herington, in Kansas. Un fratello dell'uomo, James Nichols, che la polizia cercava per accertamenti, è stato trovato nella sua abitazione; nella notte non risultava essre ancora in arresto. Nello stesso tempo uomini in tuta nera dell'Fbi circondavano un casolare in Michigan, individuato come la sede del gruppo. Fino a ieri non si sapeva molto della Milizia del Michigan, ma un professore del Sud Dakota, che ha studiato il gruppo, ha precisato che si tratta di un'organizzazione paramilitare di estremisti di destra, a loro volta collegati con la Milizia del Montana. L'esperto ha detto che esistono le prove di collegamenti tra le Milizie e la Nazione Ariana, la galassia di movimenti che raccolgono i «supremazisti bianchi di destra», come vengono chiamati. Resta il dolore per l'aumento del numero delle vittime e la delusione per la forzata lentezza delle operazioni di recupero. Ieri il conto ufficiale dei morti era salito a sessantacinque, ma tutte le autorità prevedevano che alla fine questa cifra sarà triplicata. Il presidente Clinton andrà a Oklahoma City domani, proclamato giorno di lutto nazionale. Paolo Passarmi Uno dei sospettati era stato fermato il giorno della strage per eccesso di velocità Un'associazione legata alla galassia razzista della «Nazione ariana» I due giovani che avevano affittato il camioncino usato per portare l'esplosivo si erano presentati come militari * f ■ :.'-v.5- "': W ." ' Nella foto grande a sinistra un'immagine di distruzione dopo lo scoppio dell'autobomba davanti al Federai Building di Oklahoma City Qui sopra, una donna consola un bambino rimasto ferito nell'esplosione [FOTO REUTER]