Nessuno pensa alla Pasqua ortodossa nessuno ricorda Neera di Fabio GalvanoFabio Galvano

Se sali con lo spot in Paradiso LUTERI AL GIORNALE Nessuno pensa alla Pasqua ortodossa, nessuno ricorda Neera 300 mila fedeli al voto nel loro giorno di festa In occasione delle elezioni 1994, le massime autorità si affrettarono a chiedere scusa alla modesta comunità ebraica italiana (50 mila?) per il fatto di dover votare nel giorno della loro Pasqua. Quest'anno le elezioni cadono nel giorno della Pasqua ortodossa (300 mila circa) ma non credo che alcuna autorità si preoccuperà dei nostri scrupoli religiosi. Viviamo veramente in uno Stato plurireligioso? padre Giorgio Arletti rettore della Comunità ortodossa «Tutti i Santi» in Modena Archeologia una mostra «fai da te» Frequento la Scuola di Specializzazione in Archeologia in una delle tante Università della Penisola, e faccio parte di un gruppo di ricerca, il cui Direttore scientifico è anche docente nello stesso Ateneo, che sta cercando di organizzare una mostra per il prossimo anno, in collaborazione con altre Università e la Soprintendenza. In vista di questa mostra, il nostro gruppo ha avuto la necessità di portare a Roma dei materiali osteologici rinvenuti nel nostro scavo, perché venissero esaminati e studiati da un esperto. Il materiale constava di diverse casse, intrasportabili in treno, e ci siamo così offerti in due, un altro studente della scuola e io, di affrontare il viaggio fino a Roma, con la mia automobile, chiedendo il rimborso della spesa di autostrada e di benzina (l'alloggio per la notte sarebbe stato offerto da amici), naturalmente a seguito della presentazione delle relative ricevute. L'alternativa sarebbe stata di servirci di un corriere, la cui spesa sarebbe stata naturalmente molto superiore. (Va tenuto conto che nessuno di noi viene pagato dall'Università per questa attività di ricerca). La Segreteria amministrativa ha rifiutato la proposta, in quanto noi studenti non possiamo percepire rimborsi. L'unica scappatoia sarebbe stata far figurare anche il Direttore della Ricerca in viaggio con noi, per poter ottenere una diaria falsa, altrimenti si doveva ricorrere al corriere. Dove sta l'errore? I tagli alle spese della pubblica amministrazione vanno evidentemente a fare i conti con una burocrazia incapace di fare del giusto risparmio. La cosa è ulteriormente fastidiosa, dal momento che iniziative culturali, come in questo caso una mostra, per altro modesta al paragone delle grandi iniziative supersponsorizzate e superpubblicizzate, vengono regolarmente «castrate» per mancanza di fondi. Lettera firmata, Padova Riassunto della mia giovinezza «Leggere, scrivere, pensare: ecco il riassunto della mia giovinezza. Erano le sole gioie che avevo alla mia portata e le prendevo avidamente». Questa era Neera, ma ormai nessuno se ne ricorda più. Neera, Venezia I bilanci della Britannica II 7 aprile su Società e Cultura è stato pubblicato un articolo di Fabio Galvano, corrispondente da Londra, con il titolo «Sos dalla Britannica - Rischiamo di affondare», dove si informano i lettori di una catastrofica situazione in cui verserebbe la gloriosa enciclopedia bicentenaria, che dal 1990 chiuderebbe i suoi bilanci in perdita non reggendo alla concorrenza dei software e di altre pubblicazioni disponibili a costi più contenuti e in disperata ricerca di finanziamenti per sopravvivere. L'impressione dell'informazione, probabilmente di ispirazione estera, ha già trovato smentita in una «correction» pubblicata dal Chicago Tribune del 6 aprile, dove si precisa che la Britannica dal 1973, con la sola eccezione di un anno, ha sempre «generato profitti» chiudendo in attivo i propri bilanci. L'articolo inoltre ignora completamente che accanto alla Encyclopaedia Britannica con sede in Chicago esiste una Encyclopaedia Britannica (Italy) Ltd. avente anch'essa sede in Chicago e filiale operativa in Roma, iscritta alla Camera di Commercio e alla Cancelleria Commerciale di tale città, che da un quarantennio opera in Italia con pieno successo. Anche tale società non ha mai lanciato segnali di soccorso e tantomeno rischiato di affon¬ dare, come dimostrano i suoi bilanci, tutti in attivo, e di cui l'ultimo per un importo superiore ai due miliardi. Il titolo dell'articolo nonché il suo contenuto costituiscono un attacco diffamatorio sia ai danni della Encyclopaedia Britannica Inc. che della Encyclopaedia Britannica (Italy) Ltd. e sono tali da poter cagionare un ragionevole senso di allarme tra i clienti, la forza vendita, i dipendenti e i terzi. E ciò a prescindere dall'enorme pregiudizio che le due istituzioni culturali non possono non subire da notizie imprecise e tendenziose. Giuseppe Annoscia, Roma presidente dell' Encyclopaedia britannica (Italy) Ltd Risponde Fabio Galvano: La Britannica è andata in passivo nel 1993, non nel 1991 e 1992: la precisazione, proveniente da Chicago dalla società di relazioni pubbliche Ogilvy Adams & Rinehart, non ha raggiunto le redazioni di molti giornali - compreso il nostro con la stessa capillarità delle prime e più allarmistiche notizie, riportate anche dai giornali americani e inglesi. Quello che non è mai stato smentito, invece, è la ricerca di nuovi capitali. Più oscuri gli appunti che mi si fanno a proposito della branca italiana, la Encyclopaedia Britannica (Italy) Ltd.: proprio perchè, come ammette il suo presidente, nell'articolo in questione proprio non se ne parla. Una situazione «catastrofica»? Parole sue, non mie. Iran: non appoggiamo i terroristi L'Ufficio Stampa dell'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran a Roma nel presentare i propri ossequi a codesta redazione, in relazione all'articolo apparso sul Vs. quotidiano in data 12 aprile '95 sotto il titolo «Gli allievi di Khomeini al¬ leati contro la pace», ritiene necessario fornire delle spiegazioni che non concernono i due gruppi palestinesi di Hamas e di Jihad Islamica che, stando alle Vostre stesse dichiarazioni, godono di un vasto consenso popolare tra i palestinesi. Le delucidazioni che seguono invece sono in relazione a quanto riportato dal suddetto articolo sul rapporto della Repubblica Islamica dell'Iran con i due summenzionati gruppi nonché sul suo presunto appoggio al terrorismo. Come in più di una occasione i massimi vertici del nostro Paese hanno dichiarato, l'appoggio della Repubblica Islamica dell'Iran ai movimenti islamici è esclusivamente morale e spirituale ed è lo stesso atteggiamento di sostegno dei tanti Paesi occidentali nei confronti di alcune comunità cristiane in difficoltà. Pertanto ci si chiede perché questo comportamento dovrebbe essere legittimo per questi ultimi e illegittimo per altri. L'altra accusa contenuta sai Vostro articolo, ovvero l'appoggio iraniano al terrorismo, è altrettanto falsa. Al contrario di questa asserzione senza fondamento, la Repubblica Islamica dell'Iran durante i 16 anni dopo la vittoria della Rivoluzione Islamica è stata una delle maggiori vittime del terrorismo. Pertanto è assolutamente contraria a qualsiasi azione terroristica e logicamente il sostegno morale della Repubblica Islamica dell'Iran non comprende nessun gruppo terroristico. Mentre al contrario di noi alcuni Paesi occidentali che asseriscono di essere contrari al terrorismo sostengono gruppi terroristici che agiscono contro la nazione iraniana. Auspicando la vittoria degli oppressi sugli oppressori. El Ghorbani, Roma addetto stampa Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran

Persone citate: Adams, Giorgio Arletti, Giuseppe Annoscia, Khomeini