Rai e Fininvest si combattono pure a colpi di adozioni e sceneggiate TIVU' & TIVU' di Alessandra Comazzi
F TIVÙ' & YBVU' Rai e Fininvest si combattono pure a colpi di adozioni e sceneggiate RAI e Fininvest si copiano i programmi, di solito lo fa la Fininvest, che poi gioca d'anticipo : persino con i film tv e i loro argomenti. S'ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo. Ieri sera, per «Donne al bivio», Raiuno ha mandato in onda «Inganno d'amore»: un ragazzo ama (o parrebbe amare) una ragazza e quando lei aspetta un bambino, lui la convince ad affidarsi ad una ambigua organizzazione che si occupa di adozioni. I genitori di lei cominceranno una dura lotta per riavere figlia e nipote. A proposito di «Donne al bivio»: è la serie di film seguiti da incontri con i protagonisti, reali, di storie simili a quelle della finzione. Il posto di «Donne al bivio» era stato preso da un'altra serie di film + dibattito, «I bambini ci guardano», condotta da Donatella Raffai ormai orfana di «Chi l'ha visto?». Ma non è andata bene, la giornalista si trovava forse scomoda in un ruolo non di primo piano come quello cui era abituata, anzi cui aveva proprio dato vita. Così, senza dire niente a nessuno (alla Rai, quando voI gliono, ci riescono), Raffai è 1 scomparsa nella migliore tradi¬ zione del suo programma e non si è mai più fatta trovare. Si diceva delle adozioni, trattate ieri sera su Raiuno con «Inganno d'amore», l'altra sera su Canale 5 con «Un figlio in cambio». Dunque: Debbie, benestante, professionista (fa la psicologa alle dipendenze del sindaco), nubile («non ho ancora trovato un uomo con cui valga la pena stare tutta la vita»), ai confini con il tempo massimo stabilito dalla natura (42 anni) desidera un figlio sopra ogni cosa. Le ha provate tutte, ha fatto ha fatto ma non ha visto niente: allora si decide per l'adozione. Deve essere ben più semplice, in America, questa «adozione aperta», rispetto alle tenibili regole italiane: se qualcuno vuole adottare un bambino, può trovare una coppia che invece non può tenerlo, e voilà, si fa l'accordo. Quando la creatura sarà nata passerà direttamente alla nuova famiglia. Nello sceneggiato truffa ci cova: una coppia in attesa di un figlio promette adozioni a più persone insieme, lucrando da tutti l'ingiusta mercede. Ma la psicologa di 42 anni, che ha già subito tante disillusioni e si era tanto convinta di poter avere quel bambino la cui mamma aveva seguito come una sorella, viziandola e soddisfacendo ogni suo desiderio, non la prende per niente bene. Sguinzaglia detective e polizia federale, la coppia di malaffare viene infine arrestata. Non solo: la vicenda, per diventare più vera, viene raccontata in televisione, una ragazza che ha già un figlio, ne aspetta un altro e non lo può mantenere, si mette in contatto con la Nostra, e questa volta tutto va a buon fine. Anzi, pare che Debbie formerà anche una famiglia con un poliziotto che da tempo la corteggiava. La truffa giocata sui sentimenti più profondi del cuore umano, la speculazione operata sulla nascita di un figlio, lo sfruttamento economico di una gravidanza: tutto è particolarmente odioso, anche se raccontato in un approssimativo film tv. Due conclusioni: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio, come dice il vecchio adagio. Di là c'era la partita, che ha sempre più successo: 11 milioni 651 mila spettatori contro 4 milioni 431 mila. Alessandra Comazzi
Persone citate: Donatella Raffai, Raffai
Luoghi citati: America
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