«Temo per la sua vita»
«Temo per la sua vita» «Temo per la sua vita» La moglie di uno degli ostaggi «Mi aveva telefonato la sera prima» LA SPEZIA. Erano appena passate le 20, ieri sera, quando Tiziana, la moglie di Giuliano Pònzanelli, ha ricevuto la notizia del rapimento di suo marito. «Mi è caduto il mondo addosso, ero in preda al panico e non ho nemmeno capito tutto quello che mi stavano dicendo». L'informazione, tremenda, choccante, gliela ha data l'ingegner Alfredo Primicerio, direttore della società di impiantistica Tpl che in Colombia ha appena terminato di costruire il raddoppio di una raffineria petrolifera al quale aveva lavorato come capocantiere Pònzanelli. Insieme con l'ingegner Salvatore Rossi, 55 anni, ieri mattina è stato rapito sulla strada che dal campo di lavoro porta a Barrancaberneya. «Ci oravamo sentiti soltanto ieri sera - racconta Tiziana -, avevamo riso e scherzato al telefono, una tragedia simile nemmeno ci sfiorava la mente». Che cosa farà adesso, partirà per la Colombia? «Non lo so, non ho ancora deciso, ma quello è un Pae¬ se difficile e io ho l'impressione che andando laggiù non farei che peggiorare la situazione». La società di impiantistica ha promesso che darà notizie non appena i rapitori si faranno vivi con qualche richiesta o non appena la polizia locale avrà trovato una pista certa su cui indirizzare le indagini. «La Farnesi¬ na non mi ha ancora comunicato ufficialmente niente. Mi ha spiegato però l'ingegner Primicerio che questi rapimenti avvengono quasi sempre a scopo di riscatto, spero tanto che sia vero e che tutto si risolva nel giro di poche ore». Piange Tiziana mentre la figlia Ilaria, studentessa di Giurisprudenza, 22 an- ni, è costretta a prendere un sedativo per tenere sotto controllo la tensione. «Aveva sentito suo padre il giorno di Pasqua, gli aveva fatto gli auguri per il suo compleanno. Siamo una famiglia affiatata, mio marito ed io viviamo insieme da 25 anni, tutti trascorsi nella stessa casa con i miei genitori. Io sono figlia unica e Giuliano, per loro, era come un secondo figlio. Questo è stato un duro colpo per tutti, anche per loro che ormai sono anziani e stanchi». Giuliano Pònzanelli e Salvatore Rossi stavano andando a Baranca Bermaier per rinnovare il permesso di residenza che in Colombia scade ogni sei mesi. Avrebbero dovuto essere entrambi in Italia già dal mese scorso perché l'impianto, ormai finito, era già stato consegnato e messo in funzione. Si sono invece fermati per i cosiddetti lavori di garanzia. Un prolungamento di permanenza per garantire l'intervento immediato in caso di cattivo funzionamento delle macchine. Sull'auto ritrovata dopo il rapimento sono state trovate anche tracce di sangue. «Ma - sospira Tiziana - mi hanno assicurato che era il sangue dell'autista rimasto purtroppo ucciso durante l'assalto. Lo avevo conosciuto a gennaio quando mi ero recata laggiù per trascorrere le ferie. Era una brava persona». Donatella Bartolini
Persone citate: Alfredo Primicerio, Donatella Bartolini, Farnesi, Giuliano Pònzanelli, Salvatore Rossi
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