Spettri rossi su Parigi

IL FASCINO DEI RIVOLUZIONARI Spettri rossi su Parigi In crescita comunisti e trockijsti ::'::>:::-!::::W:>-:-:':>-:*::>:':: IL FASCINO DEI RIVOLUZIONARI ■PARIGI N una Francia ove la Destra sfiora l'onnipotenza e il pellegrino Jospin macina senza posa villaggi e cittadine con l'incubo di non farcela al primo turno, l'ultragauche - sorpresa - è florida come da tempo nessuno se la ricordava. E, miracolo, sorride. Una pratica banale ma non così diffusa tra i «dannati della Terra», definizione che l'Internazionale (immancabile nei meeting) affibbia ai proletari. Con Georges Marchais c'era, semmai da piangere. Come seppellire il pcf facendolo ruzzolare dal 20 al 6-7% (Presidenziali '88). Ma con Robert Hue, il successore, è diverso. I sondaggi lo accreditano del 10% almeno. Un'inversione di tendenza su cui nessun politologo o quasi avrebbe scommesso pochi mesi fa. Linea diversa? Maggiori aperture? Sì e no. Marchais abrogò il centralismo democratico. Ma il guaio era che glielo si continuava a leggere in viso. L'ex infermiere Hue, invece, potrebbe essere un feroce stalinista ma ò telegenico, commuove, trascina. Piccolo, rotondo, una barba circolare, lo sguardo allegro, i 7 Nani lo adotterebbero volentieri. E Biancaneve-Marianne rischia di innamorarsene. Il programma è irrealistico, in particolare quei 1000 franchi mensili in più per ogni lavoratore che affonderebbero l'economia nazionale, ma l'entusiasmo dei supporter pare non soffrirne troppo. Almeno la Sinistra ritorna a sognare le magnifiche sorti e progressive. Lionel Jospin ò personaggio spigoloso, problematico, comunicativo a intermittenza. La Francia banlieucsarde gli preferisce il modello convivial-tribunizio dell'ex popolano Hue. Se l'onestà fosse un carisma, Jospin avrebbe l'Eliseo in tasca. E invece per non correre rischi eccessivi si ritroverà a elemosina¬ re, domenica, in casa pcf. Lo chiama «voto utile». Ovvero, so che non vi piaccio, ma turatevi il naso e datemi una mano il 23 aprile o la Sinistra rimane fuori dal ballottaggio. Hue non gradisce e replica picche. I suoi elettori anche. Preferiscono, si direbbe, modificare in loro favore sulle disavventure altrui i rapporti di forza nella Gauche che intraprendere il bene comune. Eppure anche il pcf ha una spina nel fianco, analoga a quella che conficca tra le carni del ps. La pena, dantesca, ò Arlette Laguillcr. Cinquantenne, formazione trockijsta, veterana delle Presidenziali: ben 4. In ogni altro Paese europeo stenterebbe a oltrepassare l'l%. No. Veleggia verso il 6, malgrado una struttura ai minimi termini - «Lutto Ouvicrc» raccoglie duemila militanti - e quattrini zero. Crede nella Rivoluzione. Quella vera, con le masse laboriose che si ribellano e i capitalisti dalle seni¬ bianze porcine in fuga. Ma la i Francia le vuol bene. E finisce | per affezionarlesi un po' di più a ogni scadenza elettorale. Sarà una pasionaria cinquantenne, però fa tenerezza, è in buona fede, dice il vero senza ipocrisie. E sembrerebbe coriacea al trasformismo Anni '90. Prima di accettare che il Who's who la inserisse nel suo elenco vip ha consultato il CC, piegandosi alle sue valutazioni. Vive in due camere e cucina. Che si riducono a poca cosa dovendo ospitare i 45 tomi di Lenin (opere complete) più Trockij (24). E a chi le rimprovera letture démodé replica: «Preferisco Marx a Delors. Almeno offre vere soluzioni». Insomma, una piccola Madre Teresa del comunismo transalpino. Con Hue, raggiunge il 16%. Aggiungiamoci la Verde-Rossa Dominique Voynet e avremo il 20. Di che superare Lionel Jospin. L'utopia paga ancora, [e. bn.] li segretario del partito comunista e candidato alle presidenziali Robert Hue

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