America il grande terrore di Paolo Passarini

Il palazzo di nove piani ospitava uffici federali, tra cui la sede dell'Fbi Il palazzo di nove piani ospitava uffici federali, tra cui la sede dell'Fbi America, il grande terrore Autobomba fa strage a Oklahoma City: 78 morti lizzate. Alcuni testimoni hanno riferito scene di indescrivibile panico e fra i sopravvissuti i racconti sono impressionanti: Carole Lauton, 62 anni, segreteria: «All'improvviso la finestra è esplosa verso l'interno, è diventato buio e il soffitto ha cominciato a crollare». «Mi ero nascosto sotto un tavolo - ha detto un uomo - ma quando mi sono alzato non c'era più alcun edificio attorno a me». Ginny Grilley: «Pensavo fossimo tutti morti. Non avevo mai sentito nulla di così forte. Era terrificante». Lo scoppio ha fatto sentire i suoi effetti in tutta la città. «Mi trovavo su un ponte distante dall'edificio - ha detto il portavoce dell'ufficio locale dell'Fbi, Dan Vogel - ma il boato ha fatto vibrare la mia auto». Un uomo che era impegnato in una riunione al «Journal Record Building», ad alcune centinaia di metri dal luogo dell'esplosione, ha detto che l'onda d'urto ha scosso tutti i partecipanti. Il palazzo ospitava parecchi uffici federali, quello per le tasse sul reddito, quello della Social Security, quello dei Veterani, altri uffici ancora, e un ospedale diurno. E' stato lì, al secondo piano del palazzo, che sono stati trovati, assieme a altri adulti, i primi sei cadaveri di bambini. Nel palazzo c'era anche un ufficio del Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms, la branca della © liKKi Kililrire l.a Stampa SpA Keg. Trib. di Torino il, B13/1026 Certificato n. 2748 del 14/120994 PROFESSIONISTI DEL TERRORE polizia federale che condusse il disastroso assedio alla setta dei Branch Davidians a Waco, in Texas. Il fatto che ieri cadesse il secondo anniversario del suicidio di massa dei Branch Davidians ha spinto qualcuno a congetturare che la strage poteva essere una vendetta di seguaci di David Koresh, il Cristo Sanguinario del Texas morto nel grande rogo da lui fatto appiccare. Molti erano però scettici. Venivano seguite anche altre piste, compresa quella costituita da una sospetta rivendicazione da parte della Nazione dell'Islam, il gruppo che ha preso il posto delle Pantere Nere. In giornata l'Fbi ha emesso un ordine di cattura per tre persone che viaggiavano su un furgone Chevrolet con i vetri affumicati. Dei tre uomini, due hanno la barba, uno è tra i 20 e i 25 anni, un altro tra i 35 e i 38. Del terzo sospetto non ci sarebbe la descrizione. Poche ore dopo l'esplosione in Oklahoma, l'allarme è scattato a Boston, oltre mille miglia a Nord-Est, dove è stato evacuato il John F. Kennedy Building, nel quale si credeva fosse stata piazzata una bomba. Una settimana fa, durante un'audizione molto riservata in Congresso, i responsabili dell'Fbi avevano avvertito di essere a conoscenza di piani terroristici che avrebbero potuto essere attuati a breve termine. Sospettati principali delle trame terroristiche erano ancora una volta i gruppi fondamentalisti islamici, a cominciare da Hamas, già considerati responsabili dell'attentato di 2 anni fa al World Trade Center di New York. Resta il fatto che la strage di Oklahoma City costituisce un fatto del tutto nuòvo negli Usa. Al World Trade Center ci furono 6 morti e un migliaio di feriti. In Oklahoma i morti saranno nettamente di più, quando verrà effettuato il conto finale. Ma non è solo questo. New York è una città internazionale, una specie di simbolo, la sede dell'Orni e della più grossa borsa del mondo. Oklahoma City è invece una sonnacchiosa città di provincia nel profondo Sud. Ci si domanda cosa potrebbe succedere adesso. Il presidente Clinton, ieri sera, intervenendo in televisione, ha promesso che i colpevoli verranno portati davanti alla giustizia e puniti «come assassini», per il loro atto di «vigliacca malvagità». Clinton ha proclamato lo stato di emergenza nella città. Il corso della giustizia sarà «rapido, sicuro e severo», ha promesso il presidente, che ha parlato con un'espressione, scura in volto, e con tono teso ma fermo. Il ministro della Giustizia Janet Reno ha detto a sua volta che se si accerterà che i colpevoli dell'attentato sono terroristi, il pubblico ministero chiederà la condanna a morte. Paolo Passarini Il presidente Bill Clinton ha promesso che il corso della giustizia sarà "rapido, sicuro e severo» A destra, i feriti dell'attentato Altri due ordigni dovevano dilaniare i soccorritori ma non sono esplosi

Persone citate: Bill Clinton, Branch, Carole Lauton, Clinton, Dan Vogel, David Koresh, Janet Reno, Kennedy Building