« Assaliti come nel Far West »

Blitz sulla spiaggia di una banda armata di frecce e coltelli Blitz sulla spiaggia di una banda armata di frecce e coltelli « Assaliti come nel Far West » Paura per nove italiani in Kenya I banditi hanno preso contanti, orologi e macchine fotografiche MALINDI. L'agguato ò stato da romanzone esotico, condotto con archi, frecce, coltellacci e spadoni d'altri tempi. «Quando si sono avvicinati gli indigeni, abbiamo pensato a un curioso fuori programma. Ma dopo aver visto che il capitano cominciava ad agitarsi, abbiamo intuito che qualcosa non andava. Ci siamo guardati negli occhi. Eravamo terrorizzati». Dieci ragazzi kenyoti hanno sorpreso un gruppo di turisti italiani e li hanno spogliati di macchine fotografiche, videocamere, orologi, vestiti e oltre 2 mila dollari, lasciando loro solo i costumi da bagno. «A grandi gesti ci hanno fatto capire che non erano interessati a noi, ma a tutte le nostre cose». Un blitz di pochi minuti - racconta una delle vittime, Gianluca Filippi consumatosi sull'isola di Jingu Bwara Haji, di fronte al parco marino di Malindi. E' stata una Pasqua di beffa e di paura quella di nove italiani che stavano prendendo il sole su una delle spiagge più conosciute dell'Oceano Indiano. «E' molto strano un assalto in un luogo così frequentato», si stupisce Corrado Munarin della «Condor Viaggi», il tour operator di Rimini che ha organizzato la sfortunata trasferta africana. «Si trattava con ogni probabilità di alcuni sbandati, molto giovani». A niente è servito l'accenno di resistenza tentato dall'accompagnatore. «C'è stata una colluttazione, ma il "beach boy" è stato rapidamente immobilizzato, sopraffatto dal numero». Per fortuna, le armi non sono state sfoderate e nessuno della comitiva è rimasto ferito. Erano quasi le 11 e gli italiani avevano appena raggiunto l'isola con una barca dal fondo trasparente, presa in affitto all'hotel «Stephanie Sea House» di Malindi dove sette di loro sono alloggiati. L'escursione prevedeva un pranzo sulla spiaggia e un tour alla scoperta dei fondali della zona. E' stato durante la sosta a terra che è avvenuta la fulminea aggressione. Sotto la minaccia degli archi e dei coltelli, il gruppo ha dovuto consegnare tutto quanto aveva. Dileguatisi i rapinatori, i nove - Gianluca Filippi e Stefania Mulas di Cagliari, Alberto Galbani, Antonietta Ricci, Emanuele Artusa, Francesco Marra e Lidia Morini di Milano, oltre a una coppia di Bologna di cui non è stata ancora resa nota l'identità - sono subito rientrati a Malindi, dove hanno sporto denuncia alla polizia. «Per la verità, le notizie di cui disponiamo sono ancora estremamente frammentarie», ammette Munarin. «Sembra che uno degli aggressori sia stato bloccato mentre gli altri se la davano a gambe. Le prime informazioni ci sono arrivate da uno dei nostri corrispondenti in Kenya che, comunque, ha voluto tranquillizzarci: è stata una mattinata di grande spavento, però tutto è finito lì». Di certo, quattro aggressori sono stati identificati e arrestati dalla polizia kenyota. Lo hanno confermato anche Stefania Mulas e Gianluca Filippi, i due fidanzati cagliaritani che ieri hanno raccontato per telefono ai familiari di stare bene e che una parte del denaro è già stata recuperata dagli agenti. «Ab¬ biamo passato attimi terribili, ma state tranquilli, non è accaduto niente di preoccupante. Siamo solo amareggiati perché non potremo mai rivedere le immagini che avevamo filmato e le foto che avevamo scattato». «Spiace dirlo, ma sono stati degli sprovveduti», osservano ai «Viaggi del Ventaglio», il tour operator milanese che ha curato il viaggio di due dei nove tu¬ risti. «Il loro sbaglio è stato quello di affidarsi ai ragazzi del posto che promettono gite a prezzi inferiori, ma che non danno alcuna garanzia. Noi sconsigliamo sempre imprudenze del genere». E rincara la dose Giacomo Lenzi, direttore dell'hotel «Stephanie Sea House» di Malindi. «Secondo me, si è trattato di un furto organizzato, preparato da qualche giorno. Qui da noi capita spesso». L'albergatore non esclude che la banda fosse d'accordo con l'organizzatore dell'improvvisato tour che per poco non si è trasformato in tragedia. «Purtroppo capita che fac. ciano questi trucchetti», spiega. «Si accordano fra di loro e poi organizzano la rapina». Gabriele Beccaria VACANZE DI TERRORE PER GLI ITALIANI KENYA. Marzo '95. Venticinque turisti sono derubati da una banda di predoni all'ingresso del parco di Tsavo, MALDIVE. Febbraio '95. Sette turisti devono buttarsi in mare dopo l'esplosione del motoscafo su cui si trovavano e rischiano di finire sbranati da un branco di squali. KENYA. Dicembre '94. Tre persone morte e due ferite in un incidente stradale sulla statale Mombasa-Nairobi. USA. Agosto '94. Marito e moglie vengono feriti a colpi di pistola vicino a Disneyworid, in Rorida. VENEZUELA. Agosto '94. Quattro turisti vengono accoltellati a Caracas durante una rapina. KENYA. Febbraio '92. Esplode un bimotore diretto al parco nazionale del Masai Mara: tre morti. NAMIBIA. Settembre '91. Un motociclista si schianta su una pista a 350 km da Windohek. KENYA. Agosto '91. Un fuoristrada si ribalta nel parco dello Tsavo, provocando un morto e quattro feriti, mentre in un incidente nel parco di Marsabit cinque persone restano ferite. USA. Agosto '91. Un'auto precipita in un dirupo nei pressi di San Francisco: due morti. La spiaggia di Malindi. I nove turisti italiani sono stati spogliati di tutto: macchine fotografiche, videocamere, orologi, vestiti e un gruzzolo di oltre 2 mila dollari CD —ì Lago ^Vittoria RUANDA BURUNDI NAIROBI O Parco TSAVO Kilimanjaro TANZANIA I. di Jingu Bwara Haji