Niente elezioni per Baresi & C.

Niente elezioni per Baresi & C Malumore tra i rossoneri fedelissimi del Polo: ingiusta discriminazione Niente elezioni per Baresi & C Il Milan in trasferta «tradisce» il presidente PALLONE E POLITICA TMILANO U quoque, Milan. Domenica si vota e, salvo contrordini, sarà proprio la più berlusconiana delle creature, la gioiosa macchina da pallone che tremare il mondo fa, a tradire le disposizioni del Principale: italiani, non andate al mare. La politica è la politica, ma con il calcio non si scherza. I campioni d'Italia saranno di scena sul campo neutro di Reggio Emilia o Padova contro il Torino. D'accordo, non è la prima volta, e non sarà neppure l'ultima, che i signori del pallone si sottraggono, o vengono sottratti, al rito dell'urna, ma mai come in questa occasione il presidentissimo era stato chiaro. Votate. Votateci. Intendiamoci bene: non è che il. Milan vada al mare, e non è nemmeno garantito che tutta la rosa si sarebbe schierata dalla parte del Polo, ma la sostanza non cambia. Il problema è il ri- tiro, che Fabio Capello ha deciso di far scattare, come sempre, da sabato sera. Il problema sono, soprattutto, l'ora della partita (20,30), visto che i seggi chiudono alle 22, e il disagio della trasferta. «Lo so anch'io, spiega il tecnico, che il Cavaliere ha invitato gli italiani a non "marinare", ma noi siamo il Milan, ci aspetta un impegno tutt'altro che agevole, Berlusconi è il primo a esserne al corrente. Gli prometto sin d'ora che, in caso di ballottaggio, il 7 maggio ci saremo anche noi. Parola». Premesso che, nella migliore delle ipotesi, avrebbero potuto votare soltanto i residenti a Milano e dintorni, c'è chi mugugna. Per esempio, Filippo Galli, uno dei più impegnati politicamente, ex consigliere comunale di Villasanta (Milano), simpatie dichiarate per il Polo: «Non capisco tutta 'sta fretta, potevamo votare in mattinata e poi, verso mezzogiorno, metterci in viag¬ gio. E' già successo, okay, ma questo è un momento particolare, a Capello l'ho già detto e glielo dirò di nuovo: facciamo qualcosa». Marco Simone, attaccante, allarga il discorso: «I politici non pensano mai a noi sportivi. E questo è profondamente ingiusto. Bisognerebbe trovare una soluzione capace di armonizzare le nostre esigenze, i nostri diritti con i problemi dell'enorme apparato preposto alle elezioni». «Il problema l'abbiamo posto - sorride Paolo Maldini - ma ci è stato risposto di non insistere». Daniele Massaro, berlusconiano di ferro, residenza a Monza, non ha perso tutte le speranze: «Se supero la notte (chiara allusione alla sfida cruciale con il Paris Saint-Germain), magari domenica non vado neppure in panchina e così corro a votare». Frigge anche capitan Baresi, da sempre fedelissimo del Cavaliere. Gira e rigira, l'unico a tenere aperta una piccola finestra è Adriano Galliani. L'amministratore delegato del Milan isola la squadra dalla cornice politica («siamo una società seria, e non la polisportiva pincopallino che si sposta in torpedone all'ultimo momento»), salvo poi confessare: «Prima il Paris Saint-Germain. In una notte ci giochiamo un'intera stagione, mi sono spiegato? Dopodiché, se tutto andrà bene, prenderemo in esame il problema del voto». Come? Galliani non entra nel dettaglio. Temporeggia. Capello, si mormora, potrebbe spostare il raduno a mezzogiorno di domenica. Silvio Berlusconi vigila da Roma. Questa sera non sarà a San Siro. Troppi impegni. Forza ragazzi. Il risultato innanzitutto. E poi, come premio, non solo un pacco di milioni ma anche (forse) un pugno di schede. Roberto Beccantìni

Persone citate: Adriano Galliani, Berlusconi, Capello, Daniele Massaro, Fabio Capello, Filippo Galli, Galliani, Marco Simone, Paolo Maldini, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Italia, Milano, Monza, Padova, Reggio Emilia, Roma, Villasanta