I naziskin firmano una notte di terrore di Francesco Grignetti

I naziskin firmano una notte eli terrore Roma, in 100 con bastoni e spranghe hanno danneggiato auto e vetrine I naziskin firmano una notte eli terrore ROMA. Primavalle sconvolta, saluti romani e mazze da piccone. Ventidue anni dopo la morte di Virgilio e Stefano Mattei, come ogni 16 aprile, anche l'altro ieri un gruppo di circa cento neofascisti s'è presentato per commemorare i due fratelli bruciati vivi. Ragazzi tra i sedici e i ventuno anni, armati di bastoni e di coltelli, con il volto coperto da fazzoletti, i capelli rasati e il giubbotto nero d'ordinanza. Il quartiere, appisolato pigramente per la Pasqua, ha vissuto attimi di terrore ormai dimenticati. Frammenti degli Anni Settanta: i teppisti si sono scatenati contro le auto in sosta, hanno malmenato i passanti, infranto vetrine. Un minicorteo ha attraversato piazza Capecelatro e via Federico Borromeo. E' stata allertata in forze la polizia per difendere un centro sociale, il «Break out», che è nella stessa strada. Ma per fortuna in quel momento il centro era vuoto. Così non c'è stato contatto tra naziskin e autonomi. C'erano solo gli agenti. E dopo che il primo equipaggio di volante se l'è vista brutta, arrivati i rinforzi, il gruppo se l'è data a gambe. Ma non era ancora finita. Nella loro fuga, una ventina di naziskin s'è imbattuto in un autobus della linea 46. Sono saliti di corsa. E come prima cosa se la sono presa con l'autista e con i passeggeri. Sono volati schiaffi e calci. Attimi di violenza che sono terminati solo quando sono saliti sull'autobus anche gli agenti e non li hanno arrestati tutti, anche se a fatica. Alla fine della giornata, risultano quattro agenti contusi e tre arresti per resistenza a pubblico ufficiale: Alessandro Ancona, 19 anni; Alessandro Liuti, 21 anni; Marco Di Billio, 18 anni. Altri quattordici - di cui otto minorenni - sono stati denunciati a piede libero. Secondo la polizia, fanno tutti riferimento al disciolto Movimento politico occidentale. Primavalle riapre così la pagina delle violenze politiche. Ma lo fa senza turbarsi più di tanto. La memoria corre soprattutto a quel lontano 1973. Proprio qui, in quella che era una borgata in espansione e oggi è la periferia di una metropoli, morirono i due giovani Mattei. Gli fecero filtra- re la benzina sotto la porta. Un attentato - nato in ambienti di ultrasinistra - contro una famiglia di attivisti del msi, ben conosciuta nel quartiere: il padre spazzino e segretario della se¬ zione; la madre casalinga e militante; il figlio Virgilio disoccupato e responsabile del settore giovanile nella sezione. Virgilio aveva 22 anni. E tutti ricorderanno quella terribile foto in cui si vede mezzo dentro e mezzo fuori, carbonizzato, nell'atto disperato di salvarsi. Quel giorno l'Italia si scoprì diversa. «Avevo quindici anni ricorda Francesco Storace, deputato di An - e cominciavo appena ad affacciarmi alla politica. Ricordo un'emozione fortissima. Forse fu il primo delitto politico. Dopo cominciarono gli anni di piombo. E iniziò, cosa ancor più terribile, l'assuefazione agli attentati. A me, ad esempio, bruciarono la porta di casa nel 1980.1 miei si salvarono per miracolo. E nel condominio sembrava che il colpevole fossi io». Il rogo di Primavalle segnò appunto questo momento di passaggio. Il '69 era la fantasia al potere. La liberazione della donna. Gli studenti e gli operai in piazza. Qualche anno dopo il clima era diverso: si contavano già le prime stragi e si aprivano gli anni di piombo. Rievoca un altro esponente di destra, che nel 1973 aveva diciassette anni, Maurizio Gasparri: «Fu una vicenda che ci sconvolse. Ricordo il grande corteo funebre, Almirante che faceva la commemorazione, quel padre coraggioso che teneva aperta una sezione in territorio nemico. Da quel momento in poi ricordo solo una sequela di sangue, di pestaggi, di uccisioni. Dieci anni terribili, vissuti in clima di perenne stato d'assedio. Grazie a Dio, dopo l'uccisione di Paolo Di Nella, intorno al 1982, quella spirale finì». Francesco Grignetti Teatro del raid il quartiere di Primavalle Messi in fuga dagli agenti, si sono avventati sui passeggeri di un autobus Messi in fuga dagli agenti, si sono avventati sui passeggeri di un autobus Una manifestazione di un gruppo naziskin Una manifestazione di un gruppo naziskin

Persone citate: Alessandro Ancona, Alessandro Liuti, Almirante, Billio, Francesco Storace, Mattei, Maurizio Gasparri, Paolo Di Nella, Stefano Mattei

Luoghi citati: Italia, Roma