Sacerdote riacquista la vista durante la veglia di Pasqua

Roma: era diventato cieco un anno e mezzo fa, quando rimase vittima di un'aggressione Roma: era diventato cieco un anno e mezzo fa, quando rimase vittima di un'aggressione Sacerdote riacquista la vista durante la veglia di Pasqua ROMA. E' tempo di miracoli. Le madonne piangono e adesso un prete ha riacquistato la vista alla veglia di Pasqua. Un ritorno alla luce, inaspettato, improvviso, per don Andrea Palamides, 31 anni, viceparroco di S. Maria ai Monti, divenuto cieco un anno e mezzo fa dopo un'aggressione rimasta inspiegata. Un trauma che lo ha portato in due mesi, progressivamente, nel buio totale. Miracolo del cielo o miracolo della natura? Lui, il protagonista, felice ma ancora sconcertato, non vuole tanto clamore e spegne gli entusiasmi: «E' una semplice guarigione», dice. «Alcuni medici mi dicevano che non avevo speranze, ma altri erano più ottimisti e dicevano invece che avrei potuto riacquistare la vista dopo un anno e mezzo, anche se non potevano prevedere le modalità e la qualità del recupero». E nessuno poteva prevedere che Don Andrea avrebbe riacquistato la vista proprio nell'attesa del miracolo della resurrezione di Cristo. Erano pochi minuti dopo la mezzanotte quando il sacerdote, durante la veglia di Pasqua, si è accorto di uscire lentamente dalle tenebre. Prima delle ombre, poi delle luci, infine la certezza di riconoscere persone e cose. «Io ci vedo, tu sei Ilaria», ha esclamato con emozione guardando per la prima volta dopo un anno e mezzo una delle ragazze del coro. Poi il prete si è recato in sagrestia a parlare con il parroco, don Guido D'Anna. Presto è stato assalito dai parrocchiani più emozionati di lui. Certo, per chi crede, vedere in questa storia i segni del miracolo è facile. Prima di tutto per la visita che Andrea Palamides ha fatto al Papa nei primi giorni di aprile. Non sarebbe vero che il pontefice avrebbe impresso le mani sul capo del prete assicurandogli la guarigione. E' invece vero che il Papa, tenendo le mani del giovane sacerdote fra le sue, ha detto: «Pregherò per lei». E le preghiere hanno fatto il loro corso visto che don Andrea adesso vede meglio di prima. Lo conferma suo padre, Eteocle Palamides, funzionario statale, che sabato notte era fra i fedeli nella chiesa dove è avvenuto il «miracolo». «Quando mi sono accorto di quaiito era accaduto - racconta -, sono rimasto fermo, congelato». Il padre del sacerdote invita a mantenere la calma per evitare che la vicenda del figlio possa trasformarsi in un nuovo caso «Civitavecchia». Già oggi porterà il figlio nella clinica oculistica dell'Università di Siena. ((Andrea - spiega Eteocle Palamides - nell'aggressione non aveva subito un danno diretto al bulbo oculare, ma in seguito all'ischemia era rimasta bloccata la zona del cervello che presiede al funzionamento della vista. In questo periodo Andrea è stato curato da molti oculisti, in Italia e in Francia, e tutti gli dicevano che le speranze di riacquistare la vista erano poche o nulle». E dell'accaduto il parroco della Chiesa di S. Maria ai Monti ha parlato con il cardinale vicario Ruini ed il vescovo di zona monsignor Giannini. «Anche loro sono contentissimi del fatto», ha detto il prete. «Per conto mio sono scioccato. E' un fatto reale, non c'è imbroglio, anche se non sappaimo com'è avvenuto». Dunque neppure lui vuole parlare di miracolo. E quando gli si ricorda la madonnina piangente di Civitavecchia risponde con una battuta: «Non ne parliamo troppo, altrimenti c'è il rischio che ci sequestrino il nostro viceparroco». Prima di partire per Siena don Andrea Palamides la domenica di Pasqua ha voluto celebrare la messa. E per la prima volta dopo tanto tempo ha potuto abbandonare il bastone bianco che era diventato un fedele compagno. E ha anche potuto leggere il messale senza dover ricorrere all'auricolare che dal giorno dell'incidente lo ha aiutato a ricordare le frasi del rito. Grande commozione nella chiesa dove molte persone sono scoppiate in lacrime. Per loro il miracolo c'è stato. Maria Corbi La notizia suscita entusiasmo ma lui non crede al miracolo: «E' solo una guarigione» II suo parroco: non vorrei che don Andrea finisse come la Madonnina Don Guido D'Anna, parroco della chiesa di S. Maria di Roma (a sinistra), dove don Andrea Palamides ha riacquistato la vista

Luoghi citati: Civitavecchia, Francia, Italia, Roma, Siena