Ostaggi filippini, una strage
Nella giungla un solo superstite: si è salvato fìngendosi morto fttSNDANAO Nella giungla un solo superstite: si è salvato fìngendosi morto Ostaggi filippini, una strage Tutti massacrati dai ribelli col machete MANILA. Tutti morti: massacrati, decapitati, e poi gettati a mare o abbandonati nella giungla. La vicenda degli ostaggi degli estremisti islamici filippini indicati nei giorni scorsi come protagonisti di episodi di cannibalismo si è conclusa con altri orrori e con un bagno totale di sangue: ieri un testimone sfuggito miracolosamente alla morte ha riferito che anche gli ultimi 14 prigionieri sono stati tutti ammazzati. Lui, Restituto Secundino, 24 anni, si è salvato fingendosi morto mentre la banda infieriva sui corpi dei suoi compagni di sventura a colpi di machete. Secundino ora è ricoverato con gravi ferite. Ha riferito agli inquirenti che i ribelli avrebbero risparmiato e trattenuto solo una donna per la quale intendono chiedere un riscatto. Gli estremisti il 4 aprile scorso avevano assaltato e saccheggiato la città a maggioranza cristiana di Ipil (nel Sud del Paese), sequestrando 30 persone e uccidendone altre 53. Il raid di Ipil è attribuito dalle autorità di Manila al movimento Abu Sayyaf, separatosi dal Fronte di liberazione nazionale moro, il maggiore movimento armato musulmano delle Filippine che ha avviato negoziati con il governo rinunciando al tentativo separatista avviato negli Anni '70. Per il governo l'azione di Ipil fa parte di un piano dell'internazionale estremista islamica per installare un governo islamico nelle Filippine meridionali. Il testimone, trovato ferito dai soldati sulle tracce dei ribelli mentre nuotava nelle acque dell'isola di Pena, ha detto che la nuova strage è stata compiuta sabato perché i rima- Nell'ass nenti ostaggi «erano ormai troppo deboli per essere trasportati». I militari dell'esercito filippino, nella stessa zona in cui è stato trovato il sopravvissuto, hanno recuperato finora sei cadaveri di ostaggi. Nei giorni scorsi un altro scampato aveva raccontato che alcuni guerriglieri si erano cibati di carne umana di uno dei primi ostaggi uccisi, un ragazzo di 14 anni. L'ostaggio che ha raccontato l'ultimo massacro ha detto di essere stato anch'egli colpito con un machete durante l'«esecuzione» e di essersi salvato fingendosi morto. Mentre era in attesa di essere ucciso insieme con i compagni di prigionia - ha aggiunto - si è fatto coraggio recitando le parole di un salmo. Poi, dopo essere stato colpito, ha potuto sentire molti ersone altri ostaggi invocare i nomi delle loro madri prima di morire e più tardi ha visto alcuni corpi senza testa gettati in mare. Da parte sua il presidente delle Filippine Fidel Ramos ha annunciato l'invio del ministro dell'Interno in Pakistan, dove i fondamentalisti del gruppo Abu Sayyaf avrebbero la loro base. Quanto alle indagini, queste hanno permesso nelle ultime ore di arrestare due persone che sarebbero collegate con i duecento estremisti che hanno partecipato all'assalto a Ipil. Si tratta di un poliziotto di religione musulmana e di un giovane cristiano convertito all'Islam. Il primo, secondo la polizia, avrebbe preso parte all'attacco, mentre il secondo sarebbe stato visto da testimoni alcuni giorni prima dell'azione mentre faceva un bozzetto dei luoghi poi saccheggiati. Ieri, il governo di è stato scosso anche dimissioni del ministro Esteri Roberto Romulo, Manila dalle degli da giorni al centro di aspre critiche in seguito alla vicenda della colf Fior Contemplacion giustiziata a Singapore. Accusata di duplice omicidio, la donna era stata condannata a morte da un tribunale di Singapore, dove era emigrata in cerca di lavoro, ed era stata giustiziata il mese scorso. Le autorità di Manila avevano chiesto senza successo a quelle singaporeane la riapertura del processo. Un vasto movimento di opinione nelle Filippine presentava infatti Fior come vittima di un errore giudiziario reso possibile, tra l'altro, da un sistema discriminatorio nei confronti degli stranieri. Romulo era accusato da alcuni di non avere gestito con sufficiente determinazione la vicenda. [e. st.] Nell'assalto ad Ipil i ribelli musulmani uccisero 53 persone
Persone citate: Abu Sayyaf, Fidel Ramos, Fior, Fior Contemplacion, Pena, Roberto Romulo
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