Melba, un anello magico su Tmc

Melbq, un anello magico su Tmc Il gioiello della famiglia Ruffo di Calabria ritrovato in modo avventuroso Melbq, un anello magico su Tmc Per «proteggere» Rispoli e il «Tappeto volante» ROMA. Questa è la storia dell'anello «magico» di Melba Ruffo, l'intrattenitrice del salotto di Rispoli a «Tappeto Volante» su Telemontecarlo. La splendida dominicana che ha sposato il principe Fulco Ruffo di Calabria sfoggia l'anello del casato, recuperato in circostanze avventurose. E' lo stesso Fulco Ruffo di Calabria a spiegare le origini del gioiello: «Da tempo immemorabile in casa Ruffo di Calabria si usava regalare alla promessa sposa del primogenito un aureo anello dalla forma strana, semplice e irregolare. Si è sempre creduto che l'anello fosse appartenuto ad una dama del casato elevata nella notte dei tempi a dignità regale e considerato un "signaculum fortunae"». Fulco Ruffo di Calabria parla del gioiello «magico» con orgoglio: «Nei secoli scorsi si indicava l'anello con un ben preciso nome, "pentacolo". Si può supporre che il nome traesse origine da una piccola stella a cinque punte, incisa nella sua fascetta interna. Il terremoto che nei primi giorni del febbraio 1783 distrusse gran parte della Calabria meridionale e causò sulla spiaggia di Scilla la morte dell'ottantenne principe e conte di Sinopoli, Fulco Antonio Ruffo di Calabria, danneggiò gravemente anche il castello di Sinopoli. Io ho fatto rimuovere le macerie del castello per tentare di consolidare quanto rimaneva. Ebbene, nella parte Sud-Est del marnerò, la più danneggiata, nel luogo dove sorgeva la cappella completamente distrutta, rimuovendo quel che restava del pavimento, è stato trovato un vecchio sepolcro contenente ossa umane, ed è stato stabilito che fossero quelle di una donna. Tra quelle ossa sono stati ritrovati un anello e una medaglia. Su una faccia della medaglia erano effigiate le armi dei Ruffo conti di Sinopoli e sull'altra la lettera "M", e sotto, in posizione eccentrica, un cerchio. L'anello era quello sopra descritto. La medaglia dopo molte incertezze permise di dare un nome ai resti mortali rinvenuti nel castello: Margherita di Pavia, moglie di Fulcone Ruffo di Calabria, poeta alla corte di Federico II e cavaliere, morto intorno al 1266. Fu questo il capostipite di tutte le linee dei Ruffo oggi viventi. Dai documenti di archivio si sa che Margherita di Pavia era in vita nel 1290. Si risalì a Margherita non tanto per la lettera "M" ma soprattutto per il cerchio nel quale fu riconosciuta una perla il cui nome latino è "Margarita". Si hanno così le prove che le donne di casa Ruffo portavano quell'anello già nel XIII secolo. Se poi si vuole dar credito alla tradizione, esso si dice fosse appartenuto originariamente ad una Regina di casa Ruffo. Lo si può definire l'anello di Berenice, come oggi lo nomano le giovanissime donne di questo casato. Berenice, bellissima figlia di Giovanni Fulcone Ruffo, fu infatti la sposa di Basilio I (812/886), Imperatore d'Oriente. Adesso l'anello, che si dice foriero di grande fortuna per chi lo sfoggia, ma anche per chi lo osserva, è al dito di mia moglie». Così, grazie all'anello di Melba, la buona sorte (qualora ce ne fosse bisogno) finisce per baciare anche Rispoli, Rita Forte e tutti gli ospiti di «Tappeto Volante». Nevio Boni Melba Ruffo