«Mille marchi in premio per chi non va in Italia»

«Mille marchi in per chi non va in «Mille marchi in per chi non va in premio Italia» LA GERMANIA FRENA L'ESODO DI TURISTE UBONN N'AGEVOLAZIONE fiscale a chi passa le vacanze a casa propria. Non si è ancora giunti a tanto in Germania, ma con il marco sempre più forte rispetto alla lira, gli operatori turistici tedeschi temono un esodo totale dei turisti in direzione dell'Italia. E proprio i Verdi, tradizionalmente esterofili, hanno proposto che il fisco faccia lo sconto di 1000 marchi dalle tasse a quei tedeschi che le vacanze decidono di passarle in Baviera o nella Frisia orientale piuttosto che a Rimini o a Mallorca. Klemens Unger, direttore dell'ufficio del turismo bavarese, ha già calcolato i vantaggi per l'economia locale: «Soltanto in Baviera ci sarebbe un aumento del dieci per cento del flusso turistico, mentre dal 1991 sono andati persi 4 milioni di pernottamenti». I turisti gioiscono con il marco alle stelle, mentre gli operatori tremano: negli ultimi anni soltanto in Germania occidentale il numero dei turisti che passano le vacanze in patria è diminuito del 30 per cento. Basti pensare che nel 1994 i tedeschi hanno speso all'estero per le vacanze 63,4 miliardi di marchi, mentre nel loro Paese sono fluiti appena 17 milioni di marchi. «Non è possibile che un volo a Maiorca per un amburghese costi meno che un biglietto in treno nella Foresta Nera», si lamenta la parlamentare verde Halo Saibold, che dall'incentivo al turismo interno si ripropone un maggior uso del mezzo ecologico. Che i timori degli operatori tedeschi non siano infondati, si è visto in queste giornate di Pasqua. Trenta chilometri di coda al Brennero, sedici chilometri al Gottardo e otto chilometri al San Bernardo. Il cambio così favorevole ha attirato in massa i turisti tedeschi in Italia con grande anticipo rispetto agli usuali esodi estivi. Se in passato la Pasqua in Italia era soprattutto meta di pochi snob con la villa in Toscana, quest'anno l'idea di un cappuccino ad un terzo del prezzo che costa in Germania è risultata irresistibile. «Billiges Italien», Italia a buon mercato, titolano i quotidiani tedeschi. Uno studio della Commerzbank ha calcolato che l'Italia in questo momento è il Paese in assoluto più a buon mercato per i tedeschi, meglio della Tunisia, meglio della Grecia, se si tiene conto della vicinanza. Un marco speso in Italia, oggi, ha un potere di acquisto di 1,43 marchi, mentre nell'estate del 1994 un marco speso in Italia valeva 1,14 marchi. Soltanto dall'inizio di quest'anno il valore del «marco vacanza» è aumentato di 23 pfennig. «I turisti sono i veri vincitori della scalata del marco», commenta Peter Pietsch della Commerzbank. Di gran moda è anche una nuova «guida agli affaroni» che si possono fare in Italia andando a comprare direttamente dalle fabbriche sparse per il Veneto o la Lombardia. «Un design eccellente a prezzi eccellenti», scrive il settimanale «Focus». Lo shopping direttamente dalla fabbrica, spiega il volumetto di Gertrud Born agli acquirenti tedeschi, ha dell'incredibile: una teiera di Alessi costa 35 marchi comprata a Crusinallo, mentre in un negozio di Bonn o di Monaco se va bene si spendono 110 marchi. Da Alessi a Sergio Tacchini, da Naj Oleari a Cerniti, la mappa degli acquisti in fabbrica italiani non ha concorrenza. Francesca Pedrazzi

Persone citate: Alessi, Born, Francesca Pedrazzi, Frisia, Naj Oleari, Peter Pietsch, Sergio Tacchini