Il Casinò mette le ali

SUCCEDE IN USA SUCCEDE IN USA Il Casinò mette le ali Giochi d'azzardo sugli aerei DOPO la fine della seconda guerra mondiale le compagnie aeree vissero molti anni felici: la crescita del benessere in molti Paesi del mondo provocava un continuo aumento delle persone e delle merci trasportate; e una ferrea regolamentazione delle tratte, annullando praticamente la concorrenza, generava dei bilanci sempre in utile, tanto da permettere diversificazioni quali l'acquisto di catene di alberghi o grattacieli a New York. Improvvisamente la crisi petrolifera del '73 fece esplodere i costi, mentre si riducevano in parallelo i passeggeri, resi più poveri dalla crisi economica. E ciò accadeva proprio mentre venivano consegnati i Jumbo e gli altre aerei a fusoliera larga acquistati indebitandosi con le banche per cifre colossali. Un'altra disgrazia stava per abbattersi in quei giorni sulle Compagnie Usa: lo scioglimento del Cab (Civic Aeronautics Board) creato nel 1938 per regolamentare l'assegnazione delle tratte. La battaglia per la «deregulation», per la libera concorrenza, perché chiunque potesse far volare i propri aerei sulle rotte preferite, scegliendosi gli orari e facendo pagare le tariffe più basse possibile fu iniziata da Ted Kennedy nel '74 e portata a compimento da Carter con una legge che imponeva l'abolizione del Cab entro il 1985. Si videro allora nuove Compagnie andare all'assalto applicando tariffe impossibili per le grandi, strutturate con una burocrazia pesantissima: la Braniff fallì quasi subito e persino le due più famose, Twa e Panam, furono salvate solo in extremis. Oggi sappiamo anche cosa nascondeva la ferrea difesa degli interessi delle grandi Compagnie. In molti processi, fra i quali il Watergate, è venuta alla luce la connessione tra i «piaceri» che i politici a capo del Cab facevano alle Compagnie difendendole dalla concorrenza e le ingenti somme di denaro che da queste arrivavano alle campagne elettorali. E le ragioni di facciata in difesa del Cab, prima fra tutte quella che minacciava il crollo della sicurezza, causato dai risparmi imposti dalla spietata concorrenza, si sono dimostrate non vere. Per strappare i passeggeri alla concorrenza alcune aviolinee hanno puntato sull'efficienza, gli orari rispettati al minuto, altre sui sedili più comodi, tutte sugli sconti. La Air One all'opposto si è trovata una nicchia facendo volare da costa a costa degli Usa degli aerei salotto per miliardari a tariffe altissime. La People Express si rivolge invece ai giovani che accettano di rischiare una notte in sacco a pelo nell'aeroporto di Londra se i posti sull'aereo sono esauriti ma che in compenso attraversano l'Atlantico ad un prezzo inferiore a quello che noi paghiamo per andare da Milano a Roma. Ora Richard Branson, presidente della Virgin, è sicuro di catturare molti clienti installando su ogni sedile dei suoi Jumbo un gioco d'azzardo elettronico progettato e costruito dalla Sky Games, una ditta americana che ha già piazzato diverse centinaia di queste speciali slot-machines malgrado le autorità Usa nell'agosto scorso abbiamo posto un veto al loro uso per il pericolo di interferenze con i sistemi di radionavigazione, in particolare i calcolatori di volo. La Sky Games si è appellata alla Faa che sicuramente dovrà ammettere che non vi sono pericoli, perché non ve ne sono, ma il Congresso Usa sta per votare una delibera che vieta tutti i giochi d'azzardo sui voli sul territorio americano, superando così il parere tecnico della Faa. La Sky Games, nell'attesa, ha messo a punto un sistema che spegne le macchinette non appena l'aereo attraversa i confini dello spazio aereo Usa, sistema basato sul Gps che, utilizzando la costellazione dei 24 satelliti Navstar, stabilisce con assoluta precisione la posizione del velivolo in ogni istante del volo. Ma poiché così si perderebbero i clienti all'interno degli Usa, ha sviluppato un nuovo sistema satellitare per superare il veto del Congresso. Denominato Rcsg (Remote Control Sky Games), esso sposta via satellite il gioco in un Paese più tollerante. Il passeggero, pur premendo i tasti mentre è in volo sul territorio Usa, non gioca in America ma invia i segnali a una centrale dove è istallata la logica del gioco (ad esempio Panama o Montecarlo). E questa centrale addebiterà o accrediterà il denaro su una Banca locale che si rifarà sulla Banca emettitrice della carta di credito usata nella slot-machine. In questo modo le autorità Usa non dovrebbero aver potere di veto, come non l'hanno per il cittadino americano che gioca nel Casinò di Montecarlo. Ma in Usa molti prevedono già la mossa successiva del governo: il divieto a volare sul territorio americano per qualunque aereo che rechi a bordo, accese o spente, queste slot-machines. Ci saranno quindi interessanti battaglie legali, e forse al governo Americano risulterà più difficile imporre il proibizionismo sui giochi d'azzardo aerei via satellite di quanto lo sia stato per il whisky che attraversava la frontiera con il Canada. Gian Cario Boffetta

Persone citate: Games, Gian Cario Boffetta, Richard Branson, Ted Kennedy