Gli «outsider» sono due

Gii «outsider» sono due Gii «outsider» sono due Ghelli preferì Bertinotti a Occhetto Donvito, l'alfiere di Pannello, PFIRENZE UO' sembrare paradossale ma in Toscana il successo della sinistra passa per l'insuccesso di Rifondazione comunista. Se, infatti, la partita per la conquista della maggioranza si gioca tra i due big, Vannino Chiti, capolista di Toscana Democratica, e Paolo Del Debbio, leader del Polo, il terzo incomodo sarà sicuramente Luciano Ghelli, alfiere del partito di Bertinotti. Lui, definito da compagni e avversari un «comunista doc», passato dal pds a Rifondazione dopo un periodo di riflessione sulla svolta di Occhetto, non ha speranze di vittoria ma potrebbe sottrarre voti alla coalizione progressista. Rifondazione ha in Toscana alcuni dei suoi feudi più significativi, può contare su una percentuale di voti intorno al 10%, non è un caso se negli ultimi tempi si sono intensificati gli appelli dei vari esponenti pi- diessini ai «compagni» perché diano il voto a Chiti almeno nel maggioritario. Da sinistra però questi appelli vengono letti come lacrime di coccodrillo; prima si rinuncia a rifondazione per imbarcare il ppi, poi si chiede un appoggio. «Occorre ritessere quel filo rosso che ha caratterizzato la Toscana per 50 anni - sostiene Ghelli e che ora la "marmellata" di Chiti rischia di spezzare». Al primo posto sulla scheda elettorale ma all'ultimo, secondo le previsioni, per quanto riguarda le possibilità di raccoglie consensi, Vincenzo Donvito, della Lista Pannella. Un radicale della prima ora, conosciuto a Firenze per le battaglie in difesa dei diritti civili che hanno caratterizzato la politica di quel partito sfociato poi nei club Pannella. Francesco Matteini

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