«Minaccia i rapporti d'amore» di Stefano Mancini

«Minaccia i rapporti d'amore» «Minaccia i rapporti d'amore» Gli esperti spiegano l'allarme-frastuono UN'INSIDIA NASCOSTA ON è soltanto fastidio o il rischio, col tempo, di diventare sordi. Il rumore eccessivo delle nostre città porta con sé una lunga serie di conseguenze sulla salute. Anche gravi. I medici, l'allarme l'hanno già lanciato tante volte: sotto il bombardamento di decibel insorgono disturbi del ritmo cardiaco, si digerisce male e si dorme peggio. Passa persino la voglia di fare l'amore, viene la depressione, la pressione sale, i sogni si riducono, la muscolatura si contrae. Un disastro. E dopo il rumore di fondo delle città ci si mette l'ufficio con telefoni e stampanti dei computer; e poi la discoteca, a casa gli elettrodomestici, i bambini, i vicini maleducati. Non è un problema soltanto italiano. L'Organizzazione mondiale della sanità ha calcolato che un quarto dei cittadini europei ha problemi di udito causati da rumore eccessivo. I limiti che non andrebbero superati? I 65 decibel di giorno e i 55 di notte. Limiti che la legge italiana riconosce, ma che sono rimasti una buona intenzione, come testimoniano le rilevazioni del Treno verde di Legambiente. «Non esistono miracoli a portata di mano», ammonisce Guido Canali, architetto e urbanista. Con il chiasso dobbiamo rassegnarci a convivere, a meno di non trasferirci in campagna. Ma qualcosa si può fare, subito, per ridurre i decibel. «La prima politica possibile - continua Canali - riguarda la viabilità: si possono ampliare le aree pedonali, cercare di allontanare il traffico dalle zone centrali. A volte bastano piccoli interventi, come una passerella, per migliorare una situazione particolare. Il compito spetta agli assessori». Secondo punto: risolvere le cause del rumore alla fonte. «Se il traffico è responsabile sostiene ancora Canali - qualcosa si può fare lavorando sui veicoli, diffondendo quelli elettrici e migliorando gli attuali. I tempi sono più lunghi, ma qualcosa si sta già facendo». E i progettisti? Architetti e ingegneri non possono fare nulla in questo senso per migliorare la qualità della vita urbana? «Cambiare le città richiede tempi lunghissimi e spese ingenti. Però qualcosa si può fare, a cominciare dalle periferie, che dovrebbero esprimere principi di organizzazione noti da tempo». Anche la tecnologia offre qualche ritrovato: le barriere antirumore si vanno lentamente diffondendo lungo strade e autostrade, soprattutto vicino a scuole e ospedali. Poi ci sono speciali tipi di asfalto che assorbono le onde sonore. Anche gli alberi lungo i viali fanno la loro parte, oltre a migliorare la qualità dell'aria. Canali non se la sente di indicare una città all'avanguardia in Italia nella lotta al rumore. «Le amministrazioni fanno qualcosa - dice - ma si scontrano con la popolazione ogni volta che istituiscono un senso unico o un'area pedonale. Il problema è che la viabilità alternativa funziona se c'è continuità: percorsi ciclabili limitati hanno un successo limitato. Una rete continua che colleghi, per esempio, le aree verdi invoglierà ad andare in bici molto più di una striscia d'asfalto segnata da una striscia gialla. Sono scelte coraggiose. All'estero, soprattutto in Germania, ci sono città che hanno fatto molto per la viabilità. Dovremmo seguire il loro esempio». Stefano Mancini

Persone citate: Guido Canali

Luoghi citati: Germania, Italia