Truccò per amore il concorso al Cnr di R. Cri.

Truccò per amore il concorso al Cnr Roma, professore a giudizio: favorì l'amica Truccò per amore il concorso al Cnr ROMA. Sarà processato insieme con altri due professori e la donna a cui era legato sentimentalmente Giuseppe Di Federico, il docente universitario e collaboratore del ministero di Grazia e Giustizia accusato di aver favorito la sua compagna nell'ambito di un concorso. Di Federico, con Luigi La Bruna dell'università di Napoli e Sandro Amorosino già docente a Venezia, faceva parte della commissione d'esame di un concorso bandito nel '90 dal Cnr per direttore della ricerca in un istituto giuridico di Firenze. All'esame si presentò, tra i numerosi candidati, Annamaria Mestitz, intima amica di Di Federico. E tra tutti prevalse proprio lei. L'esito non piacque agli altri concorrenti che ricorsero al Tar del Lazio prima, e al Consiglio di Stato poi, ottenendo soddisfazione sia nell'uno che nell'altro caso. 11 concorso fu annullato per irregolarità. Intanto altri esposti furono presentati alla procura di Roma che aprì un fascicolo. Gli inquirenti hanno rintracciato i tabulati di un albergo romano vicino a largo Argentina in cui la Mestitz e Di Federico dormirono più volte insieme in una camera matrimoniale, in un periodo precedente alla data del concorso. Per Di Federico - che nel giugno scorso fu indicato dal ppi come possibile candidato a membro del Csm - e gli altri tre imputati il pm Nicola Maiorano ha ipotizzato le accuse di abuso d'ufficio e falso in atto pubblico. La guardia di Finanza, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe raccolto numerose testimonianze anche all'interno del cnr che inchioderebbero gli imputati. Di Federico e la Mestitz, durante l'istruttoria, hanno rifiutato di rispondere alle domande degli inquirenti. Nei giorni scorsi il gip Alberto Macchia ha rinviato a giudizio i quattro: il processo comincerà il 24 novembre prossimo. Interpellato per un commento sui quattro rinvìi a giudizio, l'avvocato Enzo Gaito, che insieme col figlio Alfredo difende la Mestitz, ha detto che «si pre- è su me che tra i due esistesse un'affettuosa amicizia. Ma è sufficiente per dire che il docente ha favorito l'esaminata? Del resto gli esaminatori erano tre». Secondo il legale, il problema è piuttosto quello di verificare se la donna fosse meritevole, se avesse l'idoneità e i titoli per superare l'esame. A questo proposito, l'avv. Gaito ha ricordato che durante le indagini preliminari aveva chiesto una perizia per accertare se il giudizio espresso dagli esaminatori fosse stato giusto. Una perizia - ha riferito il legale - che è stata negata ma che i due difensori della Mestitz chiederanno nuovamente al tribunale per verificare le capacità della esaminata, [r. cri.]

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