Quel simbolo di Cristo sulle spalle delle donne

=1 LA PASSIONE AL FEMMINILE Quel simbolo di Cristo sulle spalle delle donne Lm IMMAGINE di Papa Wojtyla che tiene il capo 1 schiacciato contro la croce nera nella Via Crucis al Colosseo, nella sera del Venerdì Santo, raggiungeva ogni anno Paesi e nazioni nel mondo. Il suo volto, in una concentrazione quasi spasmodica, gli occhi fortemente serrati, entrava nelle case, attraverso la televisione, come un'antica icona di orante e di contemplante lungo tutte le 14 stazioni della rappresentazione della salita al Calvario. Questa sera quella composizione sacra fatta di un legno nero e di un volto pallido ci sarà data solo per poco. Karol Wojtyla non può reggere tutta la fatica. E, tuttavia, questa sua sofferenza fisica che gli impedisce una parte del cammino della Via Crucis lo avvicinerà maggiormente alla Passione. «Io porto le stimmate di Gesù Cristo nel mio corpo», diceva San Paolo, nel suo saluto di congedo, scrivendo ai Galati. Papa Wojtyla, dunque, ha anch'egli le «stimmate» nella sua carne, così come, nel mondo, le ha la moltitudine infinita dei sofferenti, dei perseguitati, degli affamati. La partecipazione del Papa alla Passione, questa sera, non sarà sol-, tanto una meditazione intensa, e ancor meno sarà una rappresentazione quasi teatrale, da ghiottoneria televisiva. Sarà una realtà umana, un sentire veramente le «stimmate», di Cristo nel proprio corpo, ma insieme anche una immedesimazione nel dolore di tutti gli altri uomini, come da un po' di tempo tocca a Wojtyla nella sua Via Crucis di sofferenze fisiche. Anche questa sera potrebbe dire come esclamò, un giorno, a Fatima: «Il successore di Pietro si presenta qui anche come testimone delle immense sofferenze dell'uomo». Ma c'è qualcos'altro ancora che avviene questa sera. Non c'è soltanto l'immedesimazione del volto di Wojtyla con il dolore di Cristo e dell'uomo. C'è anche che le sembianze di Cristo vengono prese da due donne, che percorreranno con la croce una parte della salita al Calvario. Il sovrapporsi del volto e di un corpo femminile alla figura del Cristo crocefisso è stata un'immagine dissacrante, forse blasfema, che è andata per copertine di rotocalchi, qualche anno fa, in tempi di femminismo esasperato. Oggi, questa immagine viene sublimata e redenta per il senso di delicatezza di un Papa che pure è stato più volte accusato di avversione alle donne e che, invece, cerca in tutti i modi, come anche recentemente nella sua ultima enciclica Evangelium Vitae, pur proclamando la verità morale cristiana, di far capire il rispetto e la comprensione che egli prova anche per la donna che entra nel dramma dell'aborto e che egli non si sente di condannare, come Cristo non condannò l'adultera. Questa sera, a Roma, tra le pietre del Colosseo, si ripeterà, in qualche modo, quello che è già avvenuto nell'agosto di due anni fa, a Denver, negli Stati Uniti, in una grande sagra della fede dei giovani attorno al Papa. Allora, nello stadio, si svolse una Via Crucis mimata, nella quale Gesù era rappresentato da una giovane donna, vent'anni, capelli lunghi sciolti, una tunica bianca e nera. Ingenuità, provocazione, semplicità evangelica, ricerca di un nuovo linguaggio cristiano? I mass media si fecero queste domande. Una parte della società americana cattolicamente si scandalizzò, un'altra parte laicamente ridacchiò. Da parte vaticana, al seguito del Papa, si vollero dare delle spiegazioni. Forse sarebbe bastato leggere San Paolo: «Non c'è più giudeo, né greco, non c'è più schiavo, né libero, non c'è più uomo o donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo». Domenico Del Rio RjJ

Persone citate: Cristo, Domenico Del Rio, Galati, Gesù, Karol Wojtyla, Papa Wojtyla, Wojtyla

Luoghi citati: Denver, Roma, San Paolo, Stati Uniti