Caccia al tesoro spaziale di Fabio Galvano

Progetto inglese Progetto inglese Caccia al tesoro spaziale LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sarà una grande caccia al tesoro. La prima a un tesoro spaziale. Venti monete da una sterlina, disperse nel sistema solare: una sulla Luna, le altre su satelliti e pianeti più lontani, su asteroidi quasi sconosciuti. Un ricco premio attenderà l'esploratore spaziale che andrà a riprenderle e le riporterà sulla Terra. E' un progetto serio, che richiederà una lunga attesa e una spesa di decine di miliardi. Chi progetta la grande impresa ha già chiesto una sovvenzione allo speciale fondo alimentato dalla lotteria nazionale - per le celebrazioni del Millennio. Duemila penny, per celebrare l'anno 2000. Che fanno, appunto, venti sterline. Ogni moneta sarà dotata di una piccola cimice elettronica d'identificazione. Dopo essere state messe in orbita attorno alla Terra, le venti monete veleggeranno verso mondi lontani. Ciascuna, spiega l'ideatore del progetto, sarà dotata di una «vela» spaziale con una superficie di 10 mila metri quadrati, che raccoglierà i venti solari - un vasto flusso di particelle atomiche - e sospingerà l'immagine di Elizabeth Regina ai confini del nostro sistema. L'intero progetto dovrebbe costare 30 milioni di sterline, circa 80 miliardi di lire; e una sottoscrizione per raccogliere quei fondi è già stata aperta sui canali elettronici di Internet. Qualcuno avrà anche pensato a un pesce d'aprile in ritardo, leggendo il cognome di chi ha ideato quest'impresa del 2000: Duncan Lunan. Si scopre invece che il signor Lunan esiste davvero, ed è il serissimo presidente di un'associazione con sede a Glasgow che si chiama Astra (Association in Scotland To Research into Astronautics). Altre associazioni hanno già aderito al singolare progetto. Fra queste il Light Year Consortium (Consorzio Anno-luce), interessato ai temi dell'esplorazione spaziale, e la Braithwaite, che produce telescopi. «Non ci sarà nessun segreto - dice Lunan - sulla località in cui l'immenso volo delle monete si concluderà: la bravura dei futuri esploratori spaziali non sarà nel ritrovarle ma nel riportarle sulla Terra. La nostra è una sfida per astronavi che non esistono ancora. E così, anche se manderemo le monete nello spazio nel 2000, sarà dopo molti anni, nel prossimo secolo, che esse potranno tornare indietro». C'è da supporre che il primo dei venti premi sarà raccolto dall'esploratore lunare che riporterà la sterlina fatta cadere sul nostro satellite. Il montepremi, che dovrebbe essere inizialmente di 5 milioni di sterline, ossia quasi 14 miliardi di lire, servirà ad alimentare ad una ad una le vincite: un ventesimo alla restituzione della prima moneta (circa 250 mila sterline, poco meno di 700 milioni di lire), ma in costante aumento per le monete successive, che ritroveranno la via della Terra a mano a mano che l'esplorazione spaziale progredirà. Un diciannovesimo per la seconda moneta, un diciottesimo per la terza, e così via. Sperando che nel frattempo il fondo si arricchisca per poter degnamente alimentare quel crescente montepremi. Fabio Galvano

Persone citate: Braithwaite, Caccia, Duncan Lunan, Elizabeth Regina, Light

Luoghi citati: Glasgow, Londra