Trappola ad alta tensione per il treno sotto la Manica di Fabio Galvano

Trappola ad alta tensione per il treno sotto la Manica GRAN BRETAGNA Sfiorata la strage: dopo quattro ore di attesa, il viaggio è ripreso in pullman. E' l'ennesimo incidente in pochi mesi Trappola ad alta tensione per il treno sotto la Manica Eurotunnel: il Parigi-Londra si impiglia nei cavi elettrici, 2243passeggeri bloccati LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un groviglio di cavi ad alta tensione, momenti di terrore. Non ne va proprio bene una all'Eurostar, il treno che unisce Inghilterra e Francia percorrendo il tunnel sotto la Manica. Ieri è finita senza danni alle persone; ma i 250 passeggeri sul ParigiLondra sono rimasti quattro ore fermi nella campagna del Kent, presso il villaggio di Saltwood, e hanno poi completato il viaggio un'umiliazione - con un piccolo corteo di pullman. E' stata una mattinata da dimenticare, con l'intero tunnel bloccato e altri treni isolati alle due estremità, con migliaia di passeggeri delusi e furenti. Un altro capitolo - e non sarà l'ultimo - nella storia disgraziata di un tunnel aperto da pochi mesi e già sull'orlo del fallimento, come ha ammonito il presidente della società. L'incidente di ieri è avvenuto a un paio di chilometri dall'uscita del tunnel, mentre il pantografo si abbassava e il treno cominciava a prendere corrente dal «terzo binario» britannico. Alcuni cavi sono stati strappati dai loro sostegni e sono rimasti avvolti allo stesso pantografo e al treno. I sistemi d'emergenza hanno funzionato a dovere, e in realtà non c'è mai stato un grave pericolo per i viaggiatori: la corrente si è interrotta su tutta la linea. Sono così rimasti fermi altri quattro dei modernissimi convogli - costano 65 nùliardi ciascuno - che in tre ore collegano Londra a Parigi e Bruxelles. Fermi i 675 passeggeri che sul Londra-Parigi si trovavano in quel momento alla stazione di Ashford, nel Kent. Fermi i 763 che alla stazione londinese di Waterloo erano già a bordo di un altro treno per Parigi. Fermi, all'ingresso francese del tunnel, due treni provenienti da Parigi e da Bruxelles, rispettivamente con 468 e 287 passeggeri. In tutto 2443 passeggeri ad ammirare la campagna, 2443 biglietti da rimborsare. Davvero una giornata da dimenticare. Ma se è stato un mercoledì amaro per la società di gestione dei treni passeggeri, la Eps, peggio è stato per la Eurotunnel, che ha speso dieci miliardi di sterline per costruire il tunnel e che ora gestisce gli impianti e le navette per auto. Le sue sventure hanno ormai lo spessore di un catalogo. Un incendio, a gennaio, sul Bruxelles-Londra. Auto danneggiate (40 milioni su una Ferrari) quando si è scoperto che alcune paratie «raschiavano» il fondo delle vetture alte meno di dieci centimetri da terra. Risse, a marzo, quando è stato aperto il servizio di navette senza prenotazione. E poi problemi tecnici: cinque infiltrazioni d'acqua, più abbondanti del previsto, che già corrodono alcuni impianti. Feggio, i «treni fantasma» che paralizzano le operazioni: convogli che compaiono sui monitor dei computer e si rivelano poi contatti dovuti alle infiltrazioni d'acqua. E lunedì la «bomba»: signori, ha detto il presidente della società, il 1994 si è chiuso con perdite di 387 milioni di sterline. I soli interessi sul debito ammontano a quasi 2 milioni di sterline al giorno. Se quest'estate non sarà un successo potremmo anche essere travolti. Oggi il tunnel assorbe il 20% del traffico, non il 40 previsto. E le compagnie di navigazione sorridono contando gli utili dei traghetti. Fabio Galvano Alcuni passeggeri del Parigi-Londra mentre si avviano a prendere il pullman