Il Garante all'attacco «Il Tg4 è da oscurare» di Alessandro Mondo

Il Garante all'affale® «Il Tg4 è da oscurare» Fini: passo verso l'instaurazione della dittatura Il Garante all'affale® «Il Tg4 è da oscurare» ROMA. «Quelli che mi denunciano sono sporchi stalinisti, di fronte ai quali i fascisti erano grandi democratici». Brutte notizie per Emilio Fede, da ieri nel mirino del Garante. L'accusa è di aver inciampato nel controverso decreto legge sulla par condicio, rischiando l'oscuramento del suo telegiornale. Il direttore del Tg4 avrebbe largheggiato nel concedere spazio a un «esponente politico» (il riferimento a Silvio Berlusconi è evidente), assumendo un «comportamento contrastante» con i criteri stabiliti dal decreto, là dove si sancisce che i conduttori sono tenuti ad un «atteggiamento corretto e imparziale nella gestione del programma». Parola di Santaniello, autore dei due provvedimenti emessi contro il Tg4 rispettivamente il 7 aprile scorso e ieri, che in caso di ulteriori violazioni si riserva «l'adozione di misure d'urgenza». Compreso, l'oscuramento del programma. Immediata la replica del direttore, seguita a ruota da un comunicato Fininvest. «Vogliono oscurarmi». Così ha aperto il sommario del Tg4 delle 19. «C'è una legge iniqua - ha incalzato Fede - voluta da questo governo che condiziona la libertà di espressione. Il Garante ci ha inviato due "avvisi di garanzia". Due cartellini gialli. Il prossimo sarà rosso. Preoccupa la legge in sé, sottoscritta dal governo di una repubblica che dovrebbe basare una delle sue norme proprio sulla libertà di espressione». Tempo di Quaresima elettorale anche per il direttore del Tg4, insomma, condannato a dividere il banco degli imputati con Michele Santoro, scivolato a sua volta su una puntata di «Tempo reale». «Se dipendesse da me potrei anche sfidare il cartellino rosso, ma l'azienda non me lo permetterebbe», ha abbozzato Fede. «Anch'io sarei pronto a trattare per una multa, anche di 100 milioni. Magari rinuncio per due settimane ad andare al casinò». Rabbia, impotenza, amarezza. Per Fede, le vere violazioni sono altre, «come il Tg3, le news di Curzi su Telemontecarlo, lo stesso Santoro. E il Corriere, quando pubblica la foto di Totò Riina con la scritta "Io voto Berlusconi", più che una violazione commette un atto criminoso». Ma chi sono i delatori? Lui non ha dubbi: «Mi sono chiesto, sarà stata An, sarà stato Segni, i verdi, i rossi... poi la verità, grazie a una dichiarazione di Vincenzo Vita, responsabile per l'informazione del pds. Secondo Vita - ha proseguito il direttore - il Tg4 è esemplare per violazione della par condicio e lo dimostrerebbero i dati dell'Osservatorio dell'università di Pavia. Lo dicono i professoroni di Pavia, il Bottegone Oscuro. Si sono rivolti al garante chiedendo di intervenire nel rispetto di questo decreto iniquo e disgustoso, per oscurarci». Adesso da ambo le parti si at¬ tendono gli sviluppi. In caso di nuove violazioni, infatti, il Garante potrebbe disporre «l'inibizione della programmazione per un periodo non superiore alla durata della trasmissione nella quale è stata rilevata l'infrazione». E Gianfranco Fini, presidente di Alleanza nazionale, insorge. «E' demenziale - sostiene -. Anzi, è l'applicazione di un decreto demenziale; è un bavaglio alla libertà d'informazione». Poi, conclude: «E' un passo immediatamente precedente l'instaurazione di una dittatura». Alessandro Mondo |||lf Et Emilio Fede contestato direttore |delTg4 E

Luoghi citati: Pavia, Roma