Gladio II, obiettivo lo Stalo

Gladio II, obiettivo lo Stalo Gladio II, obiettivo lo Stalo «Mille civili erano pronti al golpe » ROMA. Che dietro aU'«opeiazione Gladio» svelata nel 1990 ci fosse qualcosa di ben più serio ed inquietante dei 622 «gladiatori» - dice il giudice Salvini nella sua ordinanza - lo si era capito subito. Adesso però «è venuta alla luce l'esitenza e l'operatività, tra il 1968 circa e il 1973, soprattutto in Veneto, di una Gladio "parallela", caratterizzata da una forte presenza e contiguità con elementi ordinovisti. Ci riferiamo alla struttura denominata Nuclei di Difesa dello Stato, suddivisa in articolazioni locali chiamate Legioni, e alla finalità operativa o "ragione sociale" delle stesse definita Piano di Sopravvivenza». Le carte e le prove raccolte su questa struttura composta di un migliaio di civili, che disponeva di armi provenienti anche dall'esercito e dai carabinieri, disciolta vent'anni fa «ed i cui quadri scrive Salvini - sono stati forse riciclati in Gladio e in altri organismi simili», sono state trasmesse alla Procura di Roma perché vengano valutate a carico dei responsabili tre ipotesi di reato: «Attentato contro la Costituzione», «arruolamento e armamento di cittadini», «banda armata». Enzo Ferro, uno dei presunti «legionari», ha raccontato tra l'altro al giudice istruttore: «La finalità della struttura era certamente quella di fare un colpo di Stato all'interno di una situazione che prevedeva attentati dimostrativi preferibilmente senza vittime, al fine di spingere la popolazione a richiedere o ad accettare un governo forte. Ovviamente in un attentato potevano csserci delle vittime casuali, ma questo secondo chi dirigeva la struttura era un prezzo che in uno scontro così grosso per il nostro Paese si poteva pagare». Sui Nuclei, il giudice Salvini ha già emesso il suo verdetto: «Il progetto di inglobamento del- l'intera organizzazione operativa di Ordine Nuovo all'interno di una struttura parallela e occulta, ma ufficiale, come i Nuclei di Difesa dello Stato, controllata dagli alti vertici militari dell'epoca, ò forse il dato più inquietante raccolto in questi anni sulle attività di "controllo" del nostro sistema democratico, un dato dinnanzi al quale perfino i lati oscuri e l'illegalità della Gladio impallidiscono, o si configurano come il solo cerchio esterno di una realtà ben più segreta e profonda». [gio. bia.l II giudice istruttore Guido Salvini ha messo in luce le responsabilità della strategia della tensione che ha insanguinato l'Italia

Persone citate: Enzo Ferro, Guido Salvini, Salvini

Luoghi citati: Italia, Roma, Veneto