Bonn dà l'addio al re delle spie

Dalla Cancelleria passava informazioni alla Ddr, lo scandalo costò il posto al leader Dalla Cancelleria passava informazioni alla Ddr, lo scandalo costò il posto al leader Bonn dà l'addio al re delle spie Morto Guillaume, la «talpa» che distrusse Willy Brandt BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Guenter Guillaume, lo spione più famoso del dopoguerra che provocò la caduta del cancelliere tedesco Willy Brandt, è morto a 68 anni per un infarto cardiaco. La notizia è stata diffusa dal quotidiano tedesco «Bild Zeitung» c poi confermata dall'obitorio berlinese. Si è conclusa così, con la morte di entrambi i personaggi, la vicenda di spie che maggiormente scosse la Repubblica federale tedesca, facendo diventare il nome Guillaume sinonimo di spia e traditore per eccellenza. Una spia che in realtà finì al fianco del Cancelliere socialdemocratico quasi per errore.. Fu anzi un «incidente di percorso», come lo definì più tardi Markus Wolf, il capo dello spionaggio di Berlino Est: Brandt era il Cancelliere della Ostpolitik e della distensione. Dopo la caduta del Muro di Berlino, in una lettera scritta di suo pugno, l'ex uomo senza volto, Markus Wolf, scrisse a Brandt, ormai ottantenne, che gli faceva le sue scuse per avere introdotto il suo uomo alla Cancelleria. Il tutto non aveva nessuna motivazione di tipo personale, assicurava Wolf, e anzi sperava che l'ex Cancelliere gli avrebbe dato il suo appoggio in favore, di un'amnistia per tutte le spie che dopo la fine della Ddr si erano ritrovate improvvisamente allo scoperto. Brandt non rispose alla lettera dell'ex capo del servizio di spionaggio meglio organizzato del mondo, ma non si dimostrò contrario a un'amnistia per le spie della Ddr. Guenter Guillaume, di professione fotografo, nella Germania Ovest era arrivato nel 1956, ufficialmente come profugo, in verità perché mandato dalla Stasi, la polizia segreta di Berlino Est. Nei primi tempi aprì un negozio di tabacchi a Francoforte, poi nel 1957 si iscrisse alla spd. Poco per volta Guillaume fece carriera nel partito, fino a diventare nel 1973 il segretario personale di Brandt. Era diventato un amico di famiglia e passava le vancanze con il Cancelliere nella sua casa in Norvegia. Un anno dopo venne smascherato e arrestato, il 24 aprile 1974: un colpo che scosse tutta la Germania provocando le dimissioni del primo Cancelliere socialdemocratico della Repubblica federale. Guillaume, l'uomo fidato di Brandt, era una spia di Berlino Est, un uomo della Stasi che mandava direttamente oltre cortina i documenti più importanti. Per i socialdemocratici tedeschi fu il momento più brutto della storia del dopoguerra. Un comitato di crisi si riunì a Bonn nella villa di Herbert Wehner. Brandt si dichiarò pronto alle dimissioni, i capi del partito però erano divisi, c'era chi, come Helmut Schmidt, consigliava al Cancelliere di restare al suo posto. Erich Honecker dichiarò «sul mio onore e sulla mia coscienza» di non avere saputo che alla Cancelleria c'era una spia della Stasi. Ma il danno era fatto. Brandt, il padre della Ostpolitik, si dimise il 6 maggio e i rapporti tra Berlino Est e Bonn, che avevano appena incominciato ad assumere un certo livello di fiducia, ritornarono gelidi. Guillaume tutto sommato ebbe fortuna. Fu processato e condannato per alto tradimento a 13 anni di carcere, ma dopo solo sei anni con uno scambio di spie potè ritornare nella Ddr. Nel frattempo aveva divorziato dalla moglie Christel, che gli era stata compagna nelle attività di spionaggio alla Cancelleria e aveva cominciato una nuova vita. La caduta del Muro, a lui che aveva già scontato la condanna, non portò grandi cambiamenti. Anzi incominciò a dare interviste e a parlare della sua vita di spione celebre. Recentemente aveva scritto le sue memorie, nelle quali diceva che non si era affatto pentito. Guenter Guillaume, la spia in pensione, si considerava anzi un «esploratore della pace». Quello che aveva fatto, l'aveva fatto «perché le due Germanie potessero vivere in pace per 40 anni» e, se avesse dovuto vivere di nuovo, non avrebbe esitato a fare la stessa scelta. In quanto a Willy Brandt, le spie dell'Est a sua insaputa dovevano avere un ruolo determinante nella sua carriera politica. Prima cercarono di farlo cadere quando era sindaco di Berlino, poi comprarono il voto di un deputato democristiano per non farlo cadere quando era Cancelliere, infine ne provocarono la caduta introducendo Guillaume alla Cancelleria. Francesca Predazzi