Leo Kirck: voglio le tv Fininvest

L'imprenditore tedesco: la politica non mi interessa, penso solo agli affari L'imprenditore tedesco: la politica non mi interessa, penso solo agli affari Leo Kirck; voglio le tv Fininvest // «Berlusconi di Germania» punta al 40% del gruppo MILIARDI E ANTITRUST LA filosofia globale del nostro gruppo è identica a quella di Silvio Berlusconi», diceva nel 1990 Jan Moyto, direttore generale della Kirck. «Stiamo trattando per comperare una percentuale consistente; delle televisioni di Berlusconi», ha detto ieri lo stesso Moyto. Leo Kirck - l'imprenditore che il Germania chiamavano lo Zar del film, l'uomo che sul finire degli Anni Ottanta conquistò i canali di Rtl-Plus e fallì per un soffio la scalata al gruppo editoriale Springer sta per sbarcare in grande stile nell'etere italiano. Stando alle indiscrezioni che arrivano da Cannes, al «mercato internazionale della tv», Kirck potrebbe acquistare il 40 per cento di Mediaset, la società che raggruppa tutte le attività televisive Kininvest: Canale 5, Italia 1, Retcquattro e Publitalia, la concessionaria che raccoglie gli spot. Il gruppo tedesco, che già possiede il 40 per cento di Telepiù e ha collaborato con Fininvest in Spagna (per l'operazione Telecinco) e in Germania (per la tv sportiva Dsfl, punta a un ingresso massiccio nella tv commerciale italiana. «Ma non siamo interessati all'acquisto di una sola rete», precisa Moyto. Tramonta quindi l'ipotesi, peraltro sempre smentita ad Arco re, di una possibile cessione «all'estero» di Rotequattro. «L'interesse del mio gruppo - spiega il manager tedesco - e di entrare nel mercato televisivo italiano, che si sta aprendo. Non abbiamo fini politici: il nostro interesse è esclusivamente industriale e commerciale». In Germania, Kirck è sulla breccia dagli Anni Cinquanta. Ma il suo nome è diventato popolare solo una decina di anni fa, quando già era uno degli uomini più ricchi di Germania. Figlio di un produttore di vini della Franconia, laureato in economia aziendale, Kirck è uno che si è fatto da solo. Come Berlusconi. E come Berlusconi ò stato accusato di corruzione (senza che i suoi nemici riuscissero mai a trovare le prove per incastrarlo). Come Berlusconi guida un impero multimediale. Come Berlusconi ha aggirato le leggi anti- trust cedendo ai familiari le province dell'impero (la tv commerciale Sat-1, ad esempio, appartiene a suo figlio Thomas). Due sole le differenze con l'ex presidente del Consiglio italiano. La prima è caratteriale: Kirck non vuole apparire, sfugge le interviste, non ama neppure ostentare le proprie ricchezze. Di «suo» si conosce soltanto una piccola collezione di quadri, un paio di jet, una barca. La seconda diversità è nel punto di partenza: se Silvio è decollato con le tv, Leo ha cominciato con il cinema. Curiosamente con il cinema italiano. 538 ~S23k A metà degli Anni Cinquanta, la tv era alle prime armi anche in Germania. Kirck, con una intuizione che farà la sua fortuna, si fa prestare 20 mila marchi e acquista i diritti per La strada di Fellini. Qualche mese più tardi li rivende alla Ard, la tv tedesca affamata di film. Con il ricavato svuota i magazzini della United Artists e della Warner Bros: oltre quattrocento film, tutti rivenduti alla televisione. La Fininvest non nega l'interesse dei tedeschi: «Cedere quote a gruppi stranieri sarebbe una perfetta soluzione antitrust' - commenta Daniele Lorenzano, consulente del gruppo -. E la cosa potrebbe accadere in pochi mesi». Ma il capitale di Mediaset sarà aperto anche al pubblico dei risparmiatori, cui sarà riservata una fetta consistente del capitale (almeno il 20-30 per cento). Questo anche per consentire la quotazione in Borsa del gruppo, che i progetti di Arcore prevedono per la fine dell'anno. [g. tib.l L'imprenditore tedesco Leo Kirck