Greenspan va a Basilea Dini vede Major di Fabio Galvano

Greenspan va a Basilea, Pini vede Major A Londra un'assemblea della Bers, mentre in Svizzera si trovano i governatori del «G 10» Greenspan va a Basilea, Pini vede Major Al via i confronti ravvicinati dei signori delle monete LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un convitato di pietra rincorre da Versailles a Londra i ministri finanziari dell'Unione europea: la crisi del dollaro, con i suoi effetti dirompenti sulla lira e con gli scossoni che in varia misura ha provocato anche su altre monete, è formalmente esclusa dalle discussioni ma resta - di fatto - l'elemento più immediato e drammatico nei colloqui che in Francia erano a 15 e in Inghilterra sono a 57. Così il presidente del Consiglio Lamberto Dini, a Londra come a Versailles nella veste di ministro del Tesoro ma in questa occasione non per affari comunitari bensì per l'annuale assemblea della Bers, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, sarà ancora una volta oggi figura centrale nella ricerca di spiega¬ zioni e cure. E di tempeste monetarie si parlerà sempre oggi a Basilea dove alla riunione dei banchieri del «G 10» sarà presente anche il presidente della Riserva Federale americana Alan Greenspan. Quel convitato di pietra era presente ieri sera quando, ospiti del presidente della Bers, Jacques de Larosière, i ministri si sono ritrovati a cena con il primo ministro John Major. Sarà presente oggi nel dibattito generale, che affronterà temi come la situazione economica europea, i difficili rapporti con la Russia, la preparazione della Conferenza intergovernativa che affronterà l'anno prossimo la revisione del trattato di Maastricht, l'esigenza di aumentare il capitale operativo della Bers (dopo gli Usa l'Italia è fra i maggiori «azionisti», con Gran Bretagna, Francia, Germania e Giappone). Ma soprattutto quel convitato farà capolino nell'incontro a quattr'occhi di 45 minuti che Dini avrà prima di colazione con il premier britannico, durante il quale saranno messe a confronto due crisi politiche e/ì economiche diverse ma che per certi aspetti offrono analoghe conseguenze di sfiducia e instabilità. Ieri Dini ha trascorso la giornata in forma privata. Salvo una telefonata al presidente del Senato, Scognamigho, prima della cena di lavoro ha trascorso una giornata «privata» con la moglie Donatella, la figlia Paola e l'ambasciatore Galli. Lo attende, oggi, una giornata intensa. A Versailles Dini ha raccolto un mezzo plauso dai partner europei per la mini-manovra e un incoraggiamento per la riforma delle pensioni. Ma i problemi monetari dell'Italia non possono essere risolti se prima non si è regolata la posizione del dollaro; e così le idee emerse fra le quinte di Versailles - un coordinamento di tassi e di interventi delle banche centrali, ma anche un'azione di risanamento del deficit Usa - saranno riprese oggi. Tutto questo riemergerà inevitabilmente nell'incontro bilaterale con Major. Italia e Gran Bretagna, uscite in contemporanea dallo Sme (Sistema Monetario Europeo) e con analoghe preoccupazioni sul livello della disoccupazione (anche se quella britannica è in costante riduzione), non possono che trarre giovamento da uno scambio di vedute sulle possibili ricette, anche se restano divergenze in tema di unione monetaria (l'Italia non può, la Gran Bretagna non vuole) e soprattutto di integrazione politica. Fabio Galvano