Gaza a colpi di autobomba di Aldo Baquis

Estero Hamas ha voluto vendicarsi contro Tel Aviv per la morte di un capo militare Gaza, a colpi di autobomba Due kamikaze all'attacco: 9 morti e57feriti TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO A una settimana dall'esplosione (più o meno accidentale) in cui ha perso la vita Kamal Kheil, un capo militare di Hamas, gli islamici di Gaza ne hanno vendicata la morte lanciando due potenti autobombe contro i coloni e i militari israeliani dislocati nella Striscia, compiendo così una nuova carneficina che segue quelle di Tel Aviv (19 ottobre) e di Beit Lid (22 gennaio). Nei due attentati di ieri sette israeliani (in gran parte militari) sono rimasti uccisi e altri 57 feriti. I due kamikaze palestinesi - uno militava nella Jihad islamica, l'altro in Hamas - sono stati dilaniati dai loro ordigni. «Abbiamo voluto vendicare Kheil», ha detto un portavoce della Jihad islamica, secondo cui questi sarebbe stato eliminato dai servizi segreti israeliani. La polizia palestinese continua invece a ritenere che sia stato vittima di un ordigno che lui stesso stava confezionando. In serata il presidente dell'Autorità palestinese Yasser Arafat ha telefonato al premier Yitzhak Rabin per porgere le sue condoglianze ai familiari delle vittime e per ribadire che, a suo giudizio, attentati del genere sono contrari agli interessi del popolo palestìnse. Rabin gli ha confermato di essere irremovibile nella sua decisione di portare avanti i negoziati con i palestinesi, ma al tempo stesso ha osservato che il ripetersi degli attentati ne ostacola la realizzazione in Cisgiordania. «I servizi di sicurezza palestinesi devono sforzarsi molto di più» ha detto il capo di stato maggiore generale Amnon Lipkin Shahak. Una fonte militare ha aggiunto: «Dopo una giornata come questa, chi oserebbe consegnare ai palestinesi le chiavi di città cisgiordane come Tulkarem e Kalkilya, che distano poche decine di chilometri da Tel Aviv?» In effetti è stata una giornata di guerra, iniziata con raffiche di arma automatica indirizzate contro una postazione militare presso Kfar Darom, piccola colonia ebraica nel Sud della Striscia. A mezzogiorno l'autobus di linea «036», che proveniva da Ashkelon dove aveva raccolto diversi militari di ritorno dalle licenze del fine settimana, ha traversato il valico di Kissufim ed è entrato nella Striscia. Da una strada laterale è allora sbucato un furgoncino Peugeot carico di balle di fieno, che si è ac¬ costato all'autobus israeliano. A 200 metri da Kfar Darom, dove la strada è dissestata, l'autista palestinese Khaled Muhammed al-Khatib ha dato gas lanciando il suo furgone a grande velocità contro l'autobus. Il boato è stato udito nel raggio di chilometri e sul luogo dell'attentato si è sparso un lago di sangue. Ad aumentare l'orrore, i soccorritori si sono subito accorti di dover agire in un vero e proprio campo minato: dal furgoncino era- no fuoriuscite vecchie mine egiziane inesplose. Gli strateghi di Hamas e della Jihad islamica avevano comunque in programma una giornata di fuoco. Due ore dopo una seconda autobomba si è avvicinata a un convoglio israeliano presso la colonia di Netzarim (a pochi chilometri da Gaza), ha compiuto un'inversione di marcia ed è esplosa all'altezza di una jeep della Guardia di Frontiera. Nella deflagrazione sono rimasti feriti 15 israeliani fra cui sei militari e due bambini. Quando si spostano nella striscia di Gaza molti bambini dei coloni indossano adesso corpetti anti-proiettile. ((Attentati come questi non possono quasi essere impediti» ha affermato ieri il generale Lipkin-Shahak. Sono avvenuti infatti su arterie su cui ogni giorno transitano migliaia di automobili palestinesi e centinaia di veicoli israeliani. Per Rabin, la chiusura dei Territori ha invece dimostrato una certa efficacia perché costringe Hamas a limitare le sue attività terroristiche alla sola zona di autonomia. Ma gli attentati - lo dimostrano i sondaggi di opinione degli ultimi mesi hanno ormai spostato una fetta significativa dell'opinione pubblica israeliana verso le posizioni del Likud. Il governo israeliano (almeno 8-10 ministri) comprende che la presenza degli insediamenti ebraici nella striscia di Gaza è superflua e rischia di far fallire gli accordi con l'Olp. «Netzarim è un osso in gola e deve essere evacuato», ha detto ancora venerdì il ministro dell'ambiente Yossi Sarid. «Il governo di Rabin è un osso in gola per il popolo israeliano», ha replicato ieri il Likud. E fra i partiti nazionalisti già si cercano volontari pronti a «difendere» Netzarim se i laburisti ne ordinassero la sgombero, sotto la pressione degli attentati islamici. Aldo Baquis Obiettivi dell'attacco un autobus di coloni e poche ore dopo una colonna militare Arafat: vogliono uccidere la pace Due drammatiche immagini del soccorso ai feriti a Kfar Darom (foto reuter]

Luoghi citati: Cisgiordania, Gaza, Tel Aviv