«Edda, zia coraggiosa che non amava i ricordi» di Guido Tiberga

«Edda, zia coraggiosa che non amava i ricordi» ALESSANDRA MUSSOLINA «Edda, zia coraggiosa che non amava i ricordi» IN tutta la mia vita l'ho vista una sola volta con la gonna: il giorno del mio matrimonio. Zia Edda portava i pantaloni: era forte come un uomo. E come un uomo ha affrontato le tragedie della sua vita». Edda Ciano è morta da poche ore, e Alessandra Mussolini, onorevole e quasi mamma, la ricorda così. «Ci vedevamo spesso - dice -. Noi non siamo come quei parenti che si incontrano solo a Natale. Zia Edda era una presenza importante. Ha influenzato tutta la mia vita con i suoi ricordi. Mi mancherà». Onorevole Mussolini, suo cugino Federico Ciano - il figlio di Edda - ha scritto un libro dal titolo drammatico. «Quando il nonno fece fucilare papà». Sua zia vi raccontava mai della sua tragedia personale? «Vede, io ricordo con molta chiarezza i pomeriggi a Villa Carpena, quando ero bambina, con zia Edda e nonna Rachele. La zia raccontava la storia della sua vita, e 10 restavo affascinata dalle sue avventure. Lei era del 1910, ha vissuto la gloria di Nonno Benito, ma anche gli anni poveri e difficili prima del fascismo. E poi la guerra, la Germania... Sembrava una favola, e invece era la Storia, vissuta in prima persona da una donna fuori dagli schemi del suo tempo. Da lei ho imparato la dignità e 11 coraggio. Ma, a dire la verità, quando ero piccola, le storie della zia che mi piacevano di più erano altre. Piccoli fatti di vita familiare, cose da bambini...». E' curioso pensare a una donna come Edda Ciano che racconta ((piccole cose da bambini»... «Lei era una personaggio nella storia di questo Paese. Ma era anche la sorella di mio padre. E come tutti gli zìi ci raccontava dei suoi giochi di bambina. Ci portava a vedere un muretto, a villa Carpena. Io ero piccola, e mi sembrava altissimo. E ci raccontava di quando si arrampicava lì sopra per buttarsi giù. Diceva che mio padre Romano aveva paura, e che doveva costringerlo a lanciarsi con lei. E' sempre stata forte e coraggiosa. E generosa con noi bambini. Un esempio? Io, da piccola, ero intimorita dai suoi gatti. Una notte, per premio, mi permise di dormire con Pippo, il più grande. Non lo dimenticherò mai». E non le ha mai parlato mai della fine di Galeazzo? «No. Anche quando, da grande, provai a farle qualche domanda. Lei si chiudeva in se stessa. In questo era molto riservata, anche se il suo era un carattere esuberante, sempre pronto alla battuta. Si limitava a guardarmi, senza parlare. Zia Edda, con noi, non ha mai voluto schierarsi. Mai». Onorevole Mussolini, come reagì Edda Ciano quando le disse che voleva candidarsi alla Camera per «sedersi sullo stesso seggio di Nonno Benito»? «Vede, tutta la famiglia Mussolini era preoccupata. La mia decisione era un salto nel buio. Nessuno poteva sapere come sarebbe andata a finire. "Dopo", però, mi hanno sempre seguito e apprezzato. Zia Edda era molto contenta della mia crescita politica». Sua zia ha conosciuto Gianfranco Fini? «Sì, certo». E che cosa ne pensava? «Ci crede? Non ne abbiamo mai parlato. Sa, zia Edda aveva 85 anni. Conosceva molto bene Almirante: ricordo che ne parlava spesso in casa, ma io allora ero troppo piccola per capire la politica. Ultimamente si era un po' defilata. Intendiamoci, non è che vivesse di ricordi. Anzi, sull'ingresso di An al governo era molto curiosa. Anche perché io le raccontavo le cose come sono veramente. A volte giornali e televisioni danno una visione distorta delle cose.». Quindi Edda Ciano non le ha mai detto la sua opinione sulla svolta che ha mandato in soffitta il fascismo? «Vedo, per chi ha attraversato la Storia vivendo la tragedia sulla propria pelle, certi avvenimenti che a noi sembrano fondamentali possono anche apparire futili...». Guido Tiberga

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