Zapping così catturo il mondo

Imperi in guerra per un mercato di tre miliardi di persone Imperi in guerra per un mercato di tre miliardi di persone Zapping, così catturo il mondo Tv via satellite, lltalia nel business SATELLITI CHE TRASMETTONO: in italiano in inglese in tedesco in francese in svedese in spagnolo in turco 10 51 46 30 17 15 9 ROMA. Sulla nostra testa girano parecchie decine di cubi dorati o argentati, delle dimensioni e del peso più vari, cubi detti «satelliti» e il cui compito è quello di trasmettere a terra ogni sorta di notizie, comprese quelle notizie particolarissime che si chiamano «programmi televisivi». Da qualche giorno ai cubi soliti se n'è aggiunto uno nuovo, largo e alto due metri e venti, detto «Hot Bird 1 », letteralmente «uccello caldo 1». «Uccello caldo» dovrà mandare a terra, fra gli altri, i programmi di Raiuno e Raidue, a beneficio di quei quattro milioni di italiani che vivono all'estero ma non vedono la nostra tv. Ancora più importante e il compito che attende «Uccello caldo 2», la cui messa in orbita è prevista per l'agosto dell'anno prossimo da Cape Kennedy: dovrà ritrasmettere a terra le undici emittenti nazionali (le tre Rai, le tre Fininvest, Telemontecarlo, Videomusic, le due Telepiù criptate. Rete A). Domanda: a che scopo trasmettere dal cielo programmi che si ricevono già con i normali ripetitori terrestri? Risposta: parecchie delle emittenti cosiddette nazionali non coprono in realtà tutto il territorio, per esempio in Campania non si prende Videomusic, Telemontecarlo è «illuminata» (come si dice) per un 75 per cento e non di più, eccetera. Inoltre le concessioni oggi ci sono, ma domani? Stare su un satellite consente almeno di prepararsi un futuro da «tv di nicchia» (cioè specializzata). Poi ci sono gli italiani che si trovano all'estero, un mercato non disprezzabile. Quarta possibilità, non è detto che il pubblico straniero sia per forza escluso dai programmi italiani: la tecnica consente oggi di mandare in onda un programma su una frequenza e la sua colonna sonora o audio su un'altra. Si può mandare un certo programma e, contemporaneamente, la sua versione parlata in sei o sette lingue. Lo spettatore sceglierà la sua. Certe trasmissioni non hanno neanche questo problema. Lo sport non vuole traduzioni, la musica nemmeno. E poi Hot Bird, oltre ai canali italiani, manderà pure quelli stranieri. E la maggior parte dei prodotti che si reclamizzano con gli spot hanno un mercato internazionale. I satelliti vanno messi in cielo in un'«orbita geostazionaria». Significa che girano come la Terra e quindi restano sospesi sempre sullo slesso punto. Dentro il satellite una serie di motorini ne aggiusta continuamente la posizione. Questi motorini vanno a idrazina. Finita l'idrazina, finito il satellite. Qualche volta succede che, con tutti i motorini e l'idrazina, il satellite scappi via lo stesso e si perda negli abissi dell'universo. E' capitato anche all'italiano Olympus, un anno e mezzo fa. A un certo punto ha perso forza e se n'è andato via, nonostante Esa e Nasa avessero fatto di tutto per trattenerlo almeno sui cieli della Cina. «Hot Bird 1» è stato piazzato a 13 gradi Est, un punto che si dice strategico perché consente agli italiani di sintonizzarsi con una parabola molto piccola (60 centimetri) e quindi poco costosa (mezzo milione). I nemici principali di «Hot Bird», cioè i quattro satelliti Astra dei lussemburghesi della Ses, tra- smettono da 19° e per captarli ci vogliono antenne un po' più grandi specie se si abita al Sud. Però mandano il porno e perciò sono leader di mercato: il 70 per cento delle trequattrocentomila parabole italiane stanno sui 19 gradi. Hot Bird appartiene a Eutelsat, che è un consorzio tra governi, cioè una televisione pubblica. Può una televisione pubblica trasmettere il porno? O affittare uno dei suoi transponder (ripetitore) a una stazione che trasmette il porno? D'altra parte ogni volta che si manda su un Hot Bird si investono 2-300 miliardi. Giuliano Berretta, il direttore commerciale di Eutelsat, dice che si potrebbe tentare di seguire la via indiana. In Estreno Oriente - non solo in India, ma anche in Cina - la Star tv di Hong Kong fa vedere Beautiful a parecchie decine di milioni di persone perché ha venduto e qualche volta regalato parabole a migliaia di piccoli operatori locali. Costoro captano il programma con l'antenna e lo redistribuiscono ai loro abbonati, ai quali hanno loro stessi portato il cavo. E' una singolare combinazione di macro e di microeconomia: siccome il piccolo operatore ha «cablato» uno o al massimo due condomini, non ha avuto bisogno di troppo capitale per il suo investimento. D'altra parte, gli abbonati pagano una cifra bassa: 150 rupie, 7000 lire al mese. Berretta chiama questa «cablatura leggera», in contrapposizione alla «cablatura pesante» che sarebbe quella di connettere tutte le case italiane con una rete simile a quella telefonica (investimento di minimo 15 mila miliardi). Se un blocco di condomini contigui, per un totale diciamo - di 500 appartamenti si mettessero d'accordo e montassero un'antenna parabolica e poi un ca-, vo facesse il giro dei pianerottoli... Eutelsat ci proverà, ma naturalmente non è semplice: a differenza degli indiani noi riceviamo già - via terra - dodici canali nazionali più decine e decine di tv locali, vediamo calcio da tutte le parti e una media di duecento film a settimana. Perché dovremmo accettare di far correre un altro filo da un salotto all'altro (e sia pure senza pagare per il disturbo)? D'altra parte, se si guarda ad altre realtà. Hot Bird, che pure è a questo punto il più importante e tecnologicamente avanzato fra i satelliti europei, appare persino come un'impresa modesta. L'estate scorsa gli americani hanno mandato su il secondo satellite Direct tv, capace di accogliere 150 canali, di interagire con l'utente, di non far passare sul televisore i programmi inadatti ai bambini, ecc. Investimento da un miliardo di dollari, abbonamenti previsti in due anni tre milioni. Sapevano già che non sarebbe stato sufficiente e a gennaio ne hanno mandato su un terzo, grazie al quale coloro che si doteranno di un'antenna adatta potranno ricevere 40 canali pagando un abbonamento mensile di 30 dollari. Per non parlare di quello che sta facendo Murdoch in Asia: combinando parabola e cavo, punta a un pubblico potenziale di tre miliardi di persone. emittenti numero dattravers numero paraboliche in europa 10 MILIONI emittenti che in europa operano attraverso il satellite numero di case che ricevono il segnale attraverso la combinazione cavo-satellite numero degli europei FAMIGLIE CHE POSSIEDONO UN'ANTENNA PARABOLICA spagna italia, francia, belgio, lussemburgo 1 : 1

Luoghi citati: Asia, Campania, Cina, Hong Kong, India, Roma