Il boss ordinò: punite Baudo di Fabio Albanese

Il boss ordinò: punite Baudo Il boss ordinò: punite Baudo «Parole troppo dure in tv sulla mafia» CATANIA bero partecipato anche Aldo Ercolano, nipote di Santapaola, Carletto Campanella, Salvatore Tuccio e Marcello D'Agata. Proprio a seguito di quella riunione, Campanella avrebbe chiesto allo stesso Grancagnolo di interrompere le estorsioni contro due alberghi «alla cui gestione era interessato Baudo». Proprietario era l'imprenditore Alfio Puglisi Cosentino, morto alcuni mesi fa. Claudio Severino Samperi ha detto ai giudici di aver sentito Santapaola «prospettare l'opportunità e l'intenzione di avvicinare Baudo, per sfruttarne i collegamenti di cui poteva disporre». Dichiarazioni che attendono ulteriori riscontri e lasciano aperti tanti interrogativi. I giudici, ad esempio, si chiedono perché Baudo, dopo l'attentato di Santa Tecla, abbia riferito di non aver mai ricevuto intimidazioni. Si è scoperto, infatti, che due attentati, molto meno gravi, erano stati da lui subiti agli inizi dell'89, uno in quella stessa villa, un altro in quella di Militello, il paese natale. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Adesso si sa chi ha ordinato l'attentato alla villa di Pippo Baudo e chi lo ha portato a termine. Lo hanno raccontato ai giudici della Direzione antimafia di Catania alcuni pentiti, una volta fidati uomini del boss Nitto Santapaola. Ma non hanno sciolto i dubbi sui perché di quel botto «esemplare», organizzato da persone esperte e realizzato con precisione chirurgica. La procura di Catania ha chiesto e ottenuto dal gip Antonino Ferrara l'emissione di 42 ordinanze di custodia cautelare per boss e gregari del clan Santapaola. Solo tre quelle eseguite nella notte. Agli altri, a partire dallo stesso capomafia catanese, sono state notificate in carcere. Il terzo troncone dell'operazione «Orsa Maggiore», infatti, aggiunge particolari e fa luce su una ventina di gravi episodi di mafia, avvenuti tra il 1984 e il 1993. Ma gli autori sono sempre gli stessi. L'attentato alla villa di Santa Tecla, la notte del 2 novembre '91, è l'episodio più eclatante, ma non il solo. Diciassette agguati, con 21 morti ammazzati, hanno adesso una spiegazione. Tra questi, la strage del marzo '89 in un autogrill dell'autostrada Palermo-Catania. L'attentato alla villa di Baudo fu compiuto da un gruppo di mafiosi dinamitardi capeggiato da Sebastiano Sciuto, rappresentante della famiglia Santapaola ad Acireale, città nel cui territorio ricade la villa. Con lui, Salvatore Palazzolo, arrestato ieri, e una terza persona. A volere quell'azione fu Marcello D'Agata, killer e capo della famiglia di Ognina, infastidito dalle parole che Baudo aveva pronunciato contro la mafia durante una trasmissione del «Maurizio Costanzo Show» del settembre '91, due mesi prima. D'Agata, stando al racconto del pentito Maurizio Avola, ne parlò con Santapaola e Aldo Ercolano; anche loro avevano visto quella trasmissione e furono d'accordo. Si parlò anche di un attentato dimostrativo a Costanzo: incendiargli il teatro dal quale ogni sera mandava in onda la trasmissione. «Ci stanno già pensanto», disse Ercolano a Maurizio Avola. Restava in piedi il progetto contro il presentatore catanese: «Id- Ma un pentito getta un'ombra: lo showman fu avvicinato da Cosa nostra A sinistra, Pippo Baudo. In alto, la sua villa di Santa Tecla du u sapi picchi», «Lui sa perché», avrebbe detto D'Agata allo stesso Avola. Si pensò prima alla villa in Sardegna, poi si decise per quella di Santa Tecla. «Intuii dalle parole del D'Agata - ha detto Avola ai giudici - che certamente in passato il Baudo aveva avuto rapporti con la nostra organizzazione». E Italia Amato, madre di un figlio naturale del boss Francesco Mangion e lei stessa pentita, ha detto ai giudici: «Credo che il Baudo non abbia rispettato qualche pat¬ to». La donna, dopo l'attentato, spiegò di aver sentito da Giuseppe Mangion, un altro degli uomini arrestati ieri: «Sa meritau», «Se l'è meritata». Perché? Una spiegazione la fornirebbe il pentito Carmelo Grancagnolo: ai giudici ha detto di aver appreso di un incontro serale organizzato da Piero Puglisi, genero del Malpassotu, con Baudo, presso un deposito di materiale per coibentazioni, nella zona di Ognina. All'incontro avreb¬ Fabio Albanese

Luoghi citati: Acireale, Avola, Catania, Ercolano, Palermo, Sardegna