A Genova si uccidede per la morte del cane di R. S.

A Genova A Genova Si uccide per la morie del cane GENOVA. Ha stretto il cavo da traino intorno al collo, ha legato l'altra estremità al tubo dell'acqua che correva lungo il soffitto poi si è lasciato cadere. Vicino a lui, sul pavimemto dell'ingresso, da qualche minuto c'era il cadavere del suo cane e, poco lontano, una guida telefonica aperta sulla pagina dei veterinari. Piccolino, nemmeno di razza e dal pelo rossastro, era l'unico amico che rimaneva a Giuseppe, 45 anni, che viveva solo in una grande casa nel quartiere di Sampierdarena. Quel piccolo cane, trovato per caso in strada, aveva riempito la sua vita solitaria di impiegato senza moglie, senza figli e con poche amicizie. Giuseppe si è ucciso quando ha capito che era di nuovo solo: senza messaggi, ha lasciato che fosse il cognato, venerdì sera, a trovarlo morto. A lanciare l'allarme era stata una vicina di casa, Antonietta, una pensionata di 68 anni: conosceva l'amore di Giuseppe per quel cane ed era abituata a vederli uscire sempre insieme. Dopo l'ufficio Giuseppe correva dal suo cane per condurlo ai giardini del quartiere. Ma da alcuni giorni Antonietta non li vedeva più e si era preoccupata. Da qualche tempo infatti Giuseppe soffriva di depressione e il suo attaccamento al cane si era fatto ancor più forte. Venerdì sera si è decisa: ha suonato alla porta del vicino ma non ha sentito nessuna risposta, nemmeno il guaito del cane. E' tornata in casa e ha cercato qualche parente del suo dirimpettaio. Un'ora dopo è arrivato il cognato di Giuseppe che con una copia delle chiavi e ha aperto l'uscio: l'uomo e il suo cane erano in ingresso, uno vicino all'altro, con quell'elenco telefonico che spiegava ogni cosa. [r. s.]

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