Due condannati a morte verso il Quirinale di Andrea Di Robilant

Due condannati a morte verso il Quirinale Un triumvirato alla guida del partito: Hory, Dupuis e Quinto. «Ma non siamo al dopo Pannella» Due condannati a morte verso il Quirinale // congresso radicale si conclude con una marcia di pace da Scalfaro ROMA. Un triumvirato con forte accento francofono e poteri speciali per un anno: per tirarsi fuori dalle secche in cui è finito negli ultimi mesi, il partito radicale transnazionale, riunito a congresso all'Hotel Ergife, si è dato un assetto «straordinario» che non ruota più esclusivamente attorno al gruppo storico di via di Torre Argentina. Presidente del partito sarà JeanFrancois Hory, eurodeputato, leader del piccolo Mouvement radicai de gauche (Mrg) e già candidato alle presidenziali francesi. Olivier Dupuis, un giovane radicale belga cresciuto all'ombra di Pannella e già candidato alle ultime europee, sarà il nuovo segretario. Incerto fino all'ultimo il nome del tesoriere ma nella notte era in pole position Danilo Quinto, un altro giovane voluto da Pannella per venire incontro ai radicali storici di Torre Argentina. Pannella aveva dichiarato di volersi tenere fuori dalla mischia, di aver troppo da fare sul fronte nazionale per impegnarsi a fondo per il risorgimento del partito radicale. Ma come un deus ex machina nei momenti cruciali ha fatto planare i suoi «consigli» sul congresso. «Non siamo ancora al dopo-Pannella», assicura sorridendo il neopresidente Hory. «Ed è giusto che sia così: Marco non si può tirare indietro dopo aver animato tante speranze, soprattutto nei Paesi dell'Est. Ma una novità da questo congresso è emersa con chiarezza: la strada che stiamo tracciando per il partito è molto meno italocentrica di quanto non sia stata finora». Hory insiste sulla necessità di dare «una nuova localizzazione» al partito, che da ora in poi dovrà essere gestito molto più da Bruxelles che da Roma. «Ed avere basi solide sia a Parigi, dove posso mettere a disposizione le mie strutture, che negli Usa». Insomma, un partito con un profilo davvero «transnazionale». «Del resto basta dare uno sguardo alla platea del congresso per accorgersi che l'aspetto transnazionale è sempre più una realtà», dice Lorenzo Strik Lievers. «Ma ce la farà questa nostra baracca transnazionale ad andare avanti? Il triumvirato ha un anno di tempo e pieni poteri per rispondere a questa domanda». Al primo posto tra i problemi da affrontare c'è, naturalmente, quello dei soldi: come finanziare i progetti ambiziosi del partito (Hory parla addirittura di espandere le attività dei radicali)? «Forse è sfuggito un dettaglio», avverte la Bonino. «Qui non c'è più una lira. In compenso ci sono un bel po' di debiti. E' vero che noi abbiamo imparato a far di povertà virtù ma non bisogna esagerare. Qui non c'è veramente più trippa per gatti». Il congresso si conclude oggi con una marcia di pace che partirà dal Campidoglio per finire al Quirinale dove il Presidente Scalfaro riceverà i congressisti nel cortile d'onore. Parteciperanno alla marcia anche Lawrence Hawes, l'ultimo condannato a morte nello Stato di New York, e il cantante algerino Lounes Mataub, colpito da una fatwa degli integralisti. Andrea di Robilant

Luoghi citati: Bruxelles, New York, Parigi, Roma, Usa