GIORNATA MONDIALE DELLA SANITÀ' Polio la guerra continua

GIORNATA MONDIALE DELLA SANITÀ' GIORNATA MONDIALE DELLA SANITÀ' Polio, la guerra continua Quarantanni fa il primo vaccino QUARANTANNI fa, nel 1955, iniziava la vaccinazione antipolio. Il vaccino era stato preparato da Jonas Salk, che lavorava in un laboratorio di Pittsburgh: virus ucciso mediante formalina, somministrabile con iniezione. Seguì nel 1961 il vaccino preparato da Albert Sabin in un laboratorio di Cincinnati: virus vivo attenuato, somministrabile per bocca. La polio era un flagello. Nel mondo i casi erano centinaia di migliaia all'anno e si calcolava che ci fossero 12 milioni di paralitici a causa dell'infezione. In Italia i casi erano 5-6 mila all'anno nel 1956, quando arrivò il vaccino Salk (la vaccinazione fu resa obbligatoria nel 1959), ed erano ancora 2-3 mila quando fu distribuito nel 1963 il Sabin, il cui uso divenne obbligatorio nel 1966. Già a metà degli Anni 70 i casi di malattia erano ridotti a poche unità, oggi non se ne hanno più. Attualmente l'85% dei lattanti nel mondo è vaccinato. Si conosce il numero dei casi notificati nel 1993 dai 189 Stati membri dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità): 9164, il che rappresenta una diminuzione del 74% in confronto agli oltre 35 mila notificati nel 1988. Non essendo però possibile conoscere tutti i casi nel mondo, si presume che ancora 115 mila bambini siano colpiti. Nelle Americhe, nell'Europa occidentale e centrale, nell'Africa del Nord, orientale ed australe, nel Medio Oriente, in so- Jonas Salk: fece un vaccino antipolio stanza in 145 dei 189 Stati sopraddetti il virus è scomparso, con ciò intendendo non soltanto l'assenza di casi di malattia ma anche la ricerca del virus con esami di laboratorio (il virus è ospite dell'intestino). L'Africa occidentale e centrale e l'Asia del Sud rimangono i principali serbatoi del virus. Nel 1993 circa due terzi dei casi di malattia furono segnalati in Bangladesh, India e Pakistan, e il 10% nell'Africa occidentale e centrale. Dopodomani, venerdì 7 aprile, è la Giornata mondiale della sanità, che si celebra annualmente. Quest'anno lo slogan è «Un mondo senza polio». Una meta dell'Oms è che l'anno 2000 sia quello della scomparsa della polio. Con l'Oms collaborano il Rotary, l'Unicef, banche internazionali, alcuni governi. Occorre avere il vaccino ( 10 miliardi di dosi) e distribuirlo, controllare la diffusione del virus. Si calcola che l'impegno finanziario per i prossimi cinque anni sia di oltre 800 milioni di dollari. Si sono fatte grandi campagne promozionali. Un solo esempio: la più vasta vaccinazione di massa è avvenuta in Cina nel gennaio 1994, in due giorni 83 milioni di bambini minori di 4 anni ricevettero una dose di vaccino. Nel 1990 la Cina rappresentava circa il 25% di tutti i casi di polio segnalati nel mondo, nel 1992 meno dell'8%. Nonostante questi e altri dati confortanti, la stessa Oms ammette che lo sradicamento mondiale della polio, obiettivo dell'anno 2000, è lungi dall'essere assicurato. C'è un precedente, lo sradicamento del vaiolo, scomparso nel 1977 grazie anch'esso ad un'intensa campagna di vaccinazione, ma le condizioni sono diverse. Il vaccino antivaioloso si manteneva stabile anche in clima tropicale mentre quello di Sabin richiede una catena del freddo; dell'antivaioloso era sufficiente una dose, mentre dell'antipolio ne occorrono 3 o 4. Inoltre in questo momento ci sono guerre, instabilità politiche, rivolgimenti sociali che in parecchi Paesi hanno reso impossibili le vaccinazioni. L'avvenire non è roseo. Ulrico di Aichelburg

Persone citate: Albert Sabin, Jonas Salk, Sabin, Salk, Ulrico Di Aichelburg