CONFERENZA SUL CLIMA DI BERLINO Effetto serra, sono finite le scuse Serve un geo-teologo che insegni l'etica planetaria

CONFERENZA SUL CLIMA DI BERLINO CONFERENZA SUL CLIMA DI BERLINO Effetto serra, sono finite le scuse tiretto serra, sono ti mie le scuse Serve un geo-teologo che insegni l'etica planetaria IL nostro passerà alla storia come il secolo delle grandi p^nnarto in fìcipa actrnnrtmin IL nostro passerà alla storia come il secolo delle grandi scoperte in fisica, astronomia e biologia. E' esaltante pensare che la famiglia umana ha superato la barriera deU'infìnitamente piccolo con le leggi della meccanica quantistica, svelato il segreto del Dna e scoperto che l'universo si sta espandendo. Ma in altri campi il trionfalismo è fuori luogo. «L'umanità sta portando a termine un esperimento perverso e incontrollato», si disse alla Conferenza di Toronto del 1988. L'effetto serra - ci sta ricordando la Conferenza in corso a Berlino - e tutti i suoi tristi corollari, aumento dell'intensità e frequenza di alluvioni, uragani, siccità sono in gran parte dovuti al consumo di combustibili fossili. Tanto per quantificare, l'umanità brucia annualmente una quantità di combustibile fossile pari a quello che la natura formò in un milione di anni! Dovremmo concepire l'ambiente come una Banca che appartiene all'umanità: il capitale è la capacità di assorbimento dell'atmosfera. Dall'inizio della rivoluzione industriale, le emissioni di poche nazioni ne hanno consumato 10 volte di più di quanto abbia consumato Ó resto del mondo. Le alterazioni climatiche che causiamo sono tanto più preoccupanti in quanto avvengono a distanza: le attività di una nazione in un punto del pianeta possono ripercuotersi su un Paese dall'altra parte del globo, Paese dal quale si è divisi non solo dalla distanza fisica, ma da tradizioni, costumi, cultura, svi¬ a I li a i l luppo sociale, religione. E' forse questo il modo di finire questo Qf»rnln Hi ciir'fpcci fnn un pcrwri. luppo sociale, religione. E' forse questo il modo di finire questo secolo di successi, con un esperi mento perverso? Chi poteva immaginare che bruciare carbone in Europa può far sparire le Isole Maldive sotto un oceano gonfiato dall'espansione termica causata dall'effetto serra antropogenico? Ma allora, poiché abbiamo individuato il nemico e il nemico siamo noi, chi ci salverà da noi stessi? Non dobbiamo cadere vittime della separazione baconiana tra i valori scientifici e quelli etici. Abbiamo bisogno di entrambi. Scienza e tecnologia facilitano il nostro compito, ma non motivano le nostre attività. Abbiamo bisogno di un bagaglio etico. L'ambiente non è nostro, l'abbiamo ricevuto in dotazione dalle generazioni passate con il tacito impegno che l'avremmo trasmesso alle generazioni future se non migliorato, quantomeno nelle stesse condizioni in cui lo abbiamo ricevuto. Abbiamo fallito, perché abbiamo già deprezzato la nostra aliquota di capitale ecologico. La scusa canonica che le ingiurie all'ambiente dei decenni passati furono inconsapevolmente causate dalla giustificata aspirazione a un miglioramento generale della società, non è più valida. Sono finite quelle che Sir Ramphal ha caritatevolmente chiamato «azioni non corrotte da malizia». Le scuse sono finite perché è finita l'ignoranza. Oggi conosciamo le conseguenze delle nostre azioni perché le quan- e I L'immissione > « , « // , ^ o senza limiti v ^\ \ l I II '/Xj Hi aniHriHa / / «. W. \l il // /w ri A e o L'immissione senza limiti di anidride L'immissione senza limiti Hi aniHriHa L'immissione senza limiti di anidride carbonica nell'atmosfera rischia di innescare un «effetto serra» che avrebbe gravi conseguenze sull'abitabilità del pianeta per le prossime generazioni / / «. W. \l il // /w ri A tifichiamo dallo spazio. Ghandi disse che la Terra ha abbastanza risorse per i bisogni dell'uomo ma non abbastanza per la sua cupidigia. Abbiamo bisogno di un nuovo modo di pensare, di una nuova etica, di un'etica della Terra, come disse Strong, segretario della Conferenza Mondiale di Rio del 1992. Dobbiamo abbandonare il punto di vista kantiano secondo cui la natura è una collezione di forze irrazionali che dobbiamo soggiogare, poiché le conseguenze di tali azioni sono anche troppo evidenti. Il 60 per cento della popolazione della Terra vive in aree dove le fonti energetiche a cui noi siamo abituati non arriverà forse mai. Tali popolazioni, è prudente assumere, aumenteranno. Quale sarà il loro destino se i popoli, le nazioni industriali non vengono loro incontro? Useranno l'antica risorsa a loro disposizione, la biomassa, il che significa la distruzione delle foreste tropicali, lo scrigno in cui si conserva la più grande diversità biologica della Terra, forse 20 milioni di specie, da cui deriviamo più del 40 per cento di tutti i nostri medicinali. Il biologo di Harvard, E. O. Wilson, ha commentato con amarezza che distruggere queste cattedrali verdi è come bruciare un quadro del Rinascimento per scaldarci la cena. Abbiamo bisogno di una nuova persona, un «geoteologo», un geologo-teologo che ci insegni etica e igiene planetaria. Vittorio M. Canuto Nasa, Goddard Institute for Space Studies-New York, N.Y.

Persone citate: Canuto, Ghandi, Goddard Institute, Space Studies, Strong

Luoghi citati: Berlino, E. O. Wilson, Europa, Maldive, New York